SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it: il tendine di Achille, patologie e cure della molla del nostro corpo

30.10.2012 10:20 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: lalaziosiamonoi.it/Stefano Lovati/MarcoValerio Bava
SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it: il tendine di Achille, patologie e cure della molla del nostro corpo

Settimo appuntamento della rubrica "Sport&Ortopedia" edita da Lalaziosiamonoi.it e curata dal Professor Stefano Lovati. Questa settimana, a essere preso in esame, è il tendine di Achille. Possiamo definirlo la molla del nostro corpo, il tendine grazie al quale si ottiene la forza di spinta in ogni attività motoria. Come al solito, grazie alla sapiente guida del Prof. Lovati, Specialista in ortopedia e traumatologia, Responsabile ortopedico della S.S. Lazio calcio, nonché  Responsabile Sport Clinique Paideia, andremo ad analizzare ogni aspetto di patologie, diagnosi, cure.  Il tendine d'Achille è delicato, va protetto e per evitare danni importanti è fondamentale una diagnosi rapida.

L’achilleo è il più voluminoso tendine del nostro organismo, è lungo circa 5/6 cm, e origina dalla confluenza di tre ventri muscolari il gemello interno il gemello esterno e il soleo. La sua funzione principale è quella di flettere plantarmente il piede e di conseguenza di trasmettere la forza di spinta in tutte le attività motorie. Sport come il calcio, il basket, il volley, e l’atletica, sottopongono il tendine ad una continua sollecitazione, predisponendo la struttura ad una sofferenza infiammatoria. Con il termine di tendinite si identifica un quadro patologico infiammatorio acuto insorto da un trauma o da un improvviso sovraccarico che coinvolge principalmente il peritenonio ossia la membrana che avvolge il tendine, con il termine di tendinosi, il quadro patologico è caratterizzato da una degenerazione della struttura tendinea di tipo cronico. La sofferenza tendinea può interessare la sua inserzione sul calcagno oppure il ventre in tutta la sua estensione.

Fattori predisponenti
Con l’avanzare dell’età ad esempio, vi è una riduzione delle fibre elastiche e una progressiva disidratazione della struttura tendinea, difetti posturali, come alterazioni del bacino, della colonna, del ginocchio (valgo o varo), e del piede (piatto, cavo o pronato), squilibri metabolici, ormonali, o malattie su base autoimmunitaria, sovraccarico funzionale nello sport, metodiche di allenamento sbagliate, calzature e terreni di gioco inadeguati (la durezza del suolo favorisce ed amplifica la trasmissione dei traumi), ripresa troppo rapida dopo un periodo di fermo, utilizzo prolungato di alcuni antibiotici, sovrappeso, muscolatura dell’arto inferiore inefficiente.

Sintomatologia
Nelle tendiniti acute il dolore può insorgere in maniera brusca, anche da un giorno all’altro, il paziente a volte si trova nella impossibilità di appoggiare il piede in terra e il movimento di mettersi sulle punte genera dolore. Al “pinzamento” del tendine il fastidio si acutizza. Nelle più comuni tendinosi, il dolore è minimo a volte assente, ma spesso il corpo tendineo risulta  irregolarmente inspessito per la presenza di una reattività fibrotica espressione di sofferenza cronica della struttura. Le tendinosi sono forse le lesioni più preoccupanti in quanto predisponenti alla rottura tendinea vera e propria.

Diagnosi
Vale il detto che un “tendine sano raramente si rompe”, per cui è di estrema importanza una precisa e tempestiva diagnosi. Oltre all’esame clinico e all’anamnesi riferita dal paziente, ci si avvale di uno studio ecografico e di una risonanza magnetica per mettere in evidenza alterazioni morfologiche e strutturali del tendine. A volte può essere utile anche una radiografia per definire eventuali alterazioni ossee  quali spine retrocalcanearee, o dismorfismi congeniti.


Trattamento conservativo
Il movente principale delle forme dolorose del tendine d’achille soprattutto negli sportivi, è rappresentato dalle violente e reiterate sollecitazioni. Ne consegue una norma terapeutica essenziale : il riposo. La terapia che consegue il riposo deve essere indirizzata secondo la gravità
del caso. Esercizi di allungamento (stretching), macchine biostimolanti come tecar e ipertermia, correnti antalgiche tipo Lorenz, ginnastica propriocettiva, onde d’urto. Utili i plantari su misura con
rialzo calcaneare. Ultimamente eseguo con ottimi risultati infiltrazioni con fattori di crescita autologhi in grado di ridurre l’infiammazione.  L’utilizzo di cortisone nel trattamento infiltrativo deve essere eseguito in selezionati e sporadici casi.


Trattamento chirurgico
Quando fallisce il trattamento conservativo, è opportuno prendere in considerazione il programma chirurgico soprattutto nelle forme cronicizzate (tendinosi). Numerose sono le tecniche che vanno dalla rimozione del tessuto fibrotico e del peritenonio infiammato, alle perforazioni con sonde a radiofrequenze per stimolare una adeguata vascolarizzazione (il tendine degenerato ha un minor apporto ematico). 

 

Ripresa allo sport La ripresa è consentita solo alla scomparsa totale della sintomatologia dolorosa, e dopo aver conseguito una accettabile condizione fisico atletica. A tal proposito è indicato un programma di propriocettività e un soddisfacente recupero del coordinamento neuromotorio

 

Prevenzione e consigli
1- Non trascurare i primi segnali di dolore o di impotenza funzionale
2- Eseguire giornalmente esercizi di allungamento del tendine
3- Potenziare selettivamente i muscoli del polpaccio soprattutto in eccentrica
4- Bere molta acqua (i tendini hanno bisogno di idratazione)
5- Utilizzare sempre calzature con un minimo di tacco
6- Con un piede cavo o pronato utilizzare plantari su misura
7-  Astenersi dallo sport in presenza di sintomatologia anche sfumata
8- Ginnastica posturale per riequilibrare difetti e incongruenze meccaniche che sono molte volte alla base delle tendinopatie croniche.
 

Per ulteriori approfondimenti su problemi di natura ortopedica il Professor Stefano Lovati, vi invita a contattarlo direttamente alla sua email, o visitare il suo sito internet. Cliccate sui rispettivi banner per il link desiderato.

                                    

 

 

                  

 

        

 

 

 

Dottor Stefano Lovati
Specialista in ortopedia e traumatologia
Responsabile ortopedico  S.S. Lazio calcio
Responsabile Sport Clinique Paideia