PRIMAVERA - Da Napoli al Napoli, Inzaghi non riesce a sfatare il tabù

24.01.2015 12:55 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
PRIMAVERA - Da Napoli al Napoli, Inzaghi non riesce a sfatare il tabù
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© foto di Federico Gaetano

Un girone dopo è ancora il Napoli a condannare i biancocelesti. Dopo il successo della Lazio in Coppa Italia, la squadra di mister Saurini s'aggiudica la 'bella' in campionato. Un brusco salto indietro nel tempo, una battuta d’arresto che frena gli entusiasmi laziali. Eppure il gol di Murgia in apertura sembrava aver spalancato le porte del successo, poi il rigore sbagliato da Palombi che provoca il blackout. Onore al Napoli che, con un secondo tempo perfetto, è riuscito a ribaltare il punteggio, la rete di Romano e la doppietta di Prezioso sono il giusto premio per una partita giocata a viso aperto. 

FORMAZIONI – Scelte quasi obbligate per Inzaghi: fuori Seck, gioca ancora una volta Germoni. La regola dei ’95 relega in tribuna Silvagni, tridente offensivo composto da Fiore, Palombi e Oikonomidis. Saurini risponde Bifulco e Gaetano a sostegno di Persano.

PRIMO TEMPO – Al Fersini va in scena la bella tra Lazio e Napoli, la partita dell’andata brucia ancora. I partenopei studiano l’avversario, la squadra di Inzaghi dimostra di sapere già la lezione del giorno: bastano due minuti a Palombi per farsi vedere, il suo sinistro però non centra lo specchio. La Lazio è in palla, il vantaggio diventa realtà quando Murgia imita Pirlo: punizione dal limite, palla che passa sotto la barriera e beffa Contini, non impeccabile nell’occasione. Il vantaggio scuote il Napoli, la squadra di Saurini ci prova, l’occasione buona la fornisce prima Germoni che con un controllo suicida offre a Bifulco l’occasione della vita, ma il terzino partenopeo spreca malamente, poi è Guerrieri con un parata che vale più di un gol. Inzaghi si sgola, al tecnico biancoceleste non piace l’atteggiamento della sua squadra. Al 23° arriva quella che potrebbe essere la svolta del match: sul calcio d’angolo, Verkaj va giù in area, l’arbitro non ha dubbi ed indica il dischetto. Dagli 11 metri va Palombi, ma l’attaccante per un attimo dimostra di aver perso il killer instinct, Contini si riscatta neutralizzando prima il tiro, poi la ribattuta. I biancocelesti non ci stanno, ancora Palombi si divora il raddoppio, ma è il Napoli ad avere sempre il pallone tra i piedi: il 61% di possesso palla a fine primo tempo la dice lunga sull’andamento del match.  

SECONDO TEMPO – Nessuna sostituzione alla ripresa, ma il cambio è nella testa del Napoli.  Bastano 6 minuti ai ragazzi di Saurini per agguantare il pari: dormita colossale della difesa laziale, Bifulco va sul fondo e mette in mezzo per Romano che non può proprio sbagliare. La Lazio si rintana, il centrocampo non riesce a prendere in mano le redini del gioco, i partenopei hanno vita fin troppo facile. Inzaghi prova con i cambi ad invertire la rotta del match, ma al 63° arriva la doccia gelata: Germoni trattiene Bifulco in area, Prezioso dal dischetto non imita Palombi, Guerrieri spiazzato e rimonta completata. La reazione della Lazio è tutta in un calcio di punizione di Murgia, unica nota positiva di giornata, poco per impensierire una squadra come il Napoli, mai battuta lontano dalle mura amiche. Gli ospiti amministrano il vantaggio, la Lazio si scioglie: irriconoscibile la squadra di Inzaghi. Entra anche Milani, in campo dopo sei mesi, ma è un ritorno amarissimo. Neanche 60 secondi dopo il Napoli cala il tris ancora con Prezioso, abile a ribadire in rete dopo una respinta di Guerrieri. Si ferma la Lazio, è ancora il Napoli a condannare i biancocelesti: in campionato i partenopei sono un vero e proprio tabù.