RIVIVI IL LIVE - Reja: "Una settimana per l'Europa, a noi il futuro!"

22.03.2014 14:15 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
RIVIVI IL LIVE - Reja: "Una settimana per l'Europa, a noi il futuro!"
© foto di Lalaziosiamonoi.it

FORMELLO - Meno uno alla partita tra le contestate. Lazio e Milan, chi sbaglia è nell'occhio del ciclone. Reja contro Seedorf, l'esperto contro l'esordiente. L'allenatore goriziano si presenterà in sala stampa alle 14.30 per la conferenza della vigilia: segui la diretta scritta su Lalaziosiamonoi.it. 

Le stagioni della Lazio e del Milan si somigliano?

"Un po' sì, sono due squadre che hanno avuto delle difficoltà, anche se ora noi stiamo ritrovando il gioco e i punti e ci sono ancora margini per migliorare. Da quando sono arrivato c'è stata una crescita costante, non c'è da buttare niente di questo periodo, anzi dobbiamo tenere in conto quello che abbiamo fatto in prospettiva futura".

Che clima si aspetta?

"Noi abbiamo preso atto della situazione, non possiamo fare nulla perché ognuno fa quello che crede. Sono scelte libere, ho detto che questa squadra ha bisogno dell'affetto del proprio pubblico e lo ribadisco. Se i tifosi ci saranno vicino, allora avremo qualche chance in più. Anche il Milan ha avuto una settimana travagliata, quando ci sono queste situazioni, c'è sempre una reazione. Me l'aspetto domani da parte loro".

Keita?

"Sta facendo bene, per far sì che un giocatore mantenga un rendimento costante ci vuole. Gli ho dato delle opportunità, le ha colte e quindi merita fiducia. I giovani hanno dei picchi alti e bassi, ha fatto vedere che ha dei mezzi importanti, ma deve mantenere un certo equilibrio e continuare a lavorare così. Può migliorare gli aspetti negativi che ancora ha, ma sicuramente posso ritenermi soddisfatto.

Cosa teme di più del Milan?

"Temo sopratttutto la mia squadra, dobbiamo mantenere l'intensità come fatto a Cagliari. Il Milan ha avuto parecchie critiche, non vorranno tornare a Milano con un risultato negativo. Hanno dei valori assoluti, ma la mia squadra deve fare la partita giusta con grande attenzione. Loro hanno giocatori che possono decidere la partita da un momento all'altro".

La gara della svolta?

"Per noi sarebbe importantissimo, soprattutto per i punti in palio. Faremo il massimo possibile per ottenere il risultato. Non dobbiamo cullarci dell'ultima vittoria, sono fiducioso perché abbiamo lavorato bene,. Poi ogni partita fa storia a sé. Con le armi che abbiamo, se facciamo bene, possiamo vincere".

Keita e Balotelli. Qualcosa in comune?

"Keita lo conosco da 2-3 anni, Balotelli ha altre esternazioni. Spero che Keita possa avere equilibrio, non posso paragonarli. Keita ha appena iniziato, vedremo tra qualche anno. L'importante è che non si perda per strada".

Candreva?

"Ha lavorato come tutti gli altri, tutti i convocati sono pronti per essere impiegati. Keita, Klose e poi Candreva o Lulic, ho molti giocatori, deciderò domani perché tutti stanno bene. La formazione la darò soltanto domani ai giocatori".

Djordjevic?

"E' una punta completa, poi i giocatori si conoscono bene quando si ha la possibilità di allenarli. Le prospettive sono importanti sia dal punto di vista tecnico e fisico".

Rinnovi?

"E' un po' presto per fare valutazioni, siamo in una fase importantissima del campionato, se vogliamo raggiungere posizioni di alta classifica è chiaro che bisogna fare molto bene perché siamo in ritardo per l'Europa League. Ci sono ancora 10 partite, ci giocheremo tutte le nostre chance, senza poter sbagliare nemmeno una partita. Ho fiducia, sono convinto che staremo lì fino alla fine".

Seedorf?

"Quando un allenatore subentra a un altro ci sono sempre dei problemi, noi allenatori siamo condizionati dai risultati, quando non vengono ci sono le critiche. Qualcosa da aggiustare e che non funziona nel Milan c'è sicuramente, ma non è esclusivamente colpa dell'allenatore, ci sono molte componenti. Il MIlan ha dimostrato qualche problema, ma è appena arrivato e non ha la bacchetta magica. Bisogna dargli tempo per far trovare alla squadra gli giusti equilibri".

Marchetti e Postiga?

"Postiga ho intenzione di convocarlo, ha lavorato bene, ma ha sentito un po' di fatica per i carichi di lavoro. Nel pomeriggio valuterò se convocarlo o meno. Spero che Marchetti abbia risolto il problema, poi dipenderà soprattutto dai medici".

Conviene attendere e ripartire contro il Milan?

"Loro hanno un concetto offensivo, ma anche noi ultimamente abbiamo aggredito molto alti. Dobbiamo giocare con molta intensità, hanno giocatori tecnici che se lasciati liberi possono creare difficoltà. Dovremo aggredirli a centrocampo per poi proporre il nostro gioco".

La rosa della Lazio più forte di quella del Parma?

"Il Parma ha una rosa adeguata, ha giocatori di qualità ed esperienza ed ha un allenatore che sta ottenendo i risultati che merita. Anche sul piano fisico non hanno mai avuto cali, non si fanno 16 risultati consecutivi per caso".

Con Postiga possibili due punte?

"Lui ha sempre giocato come prima punta anche se ha più caratteristiche da seconda. Ho visto un giocatore dotato, grande visione di gioco ed è scaltro in area. Ha anche un ottimo tiro, uno tra i migliori della rosa. Ha una conclusione potente e pulita. Per dare un giudizio positivo, però ha bisogno di giocare". 

Questa la settimana decisiva per il campionato?

"Sì, anche perché non è che siamo a pari punti con le altre. Penso che questa sia una settimana importantissima. Si dice spesso, ma stavolta è proprio decisiva, a noi il futuro".

Le scelte di formazione anche in vista di Genoa-Lazio?

"Sono valutazioni che ho fatto in settimana, per mercoledì poi vedrò chia vrà faticato di più. Quella che conta è la partita di domani, anche sotto l'aspetto psicologico. E' determinante".

Lo stato del calcio italiano?

"Benitez con il Napoli ha portato una ventata di soluzioni offensive, anche se poi ha avuto altre difficoltà. Hanno fatto bene in Champions e sono usciti con 12 punti. Quello che diceva Benitez è che per raggiungere certi obiettivi, non bisogna sbagliare le opportunità come ha fatto il Napoli con il Porto. Per quanto riguarda le squadre italiane, sono andati via i grandi campioni per motivi economici, i giocatori di fascia altissima vanno dove gira la moneta. Anche il Milan ha dato via grandi giocatori, lo stesso l'Inter. Mi auguro che si cominci a cambiare mentalità soprattutto nei settori giovanili, così come ha cominciato a fare la Lazio. Nelle altre Nazioni a 15-16 anni sono già pronti e a 19 affrontano competizioni di grande livello. Dobbiamo raggiungere questi obiettivi".