ESCLUSIVA - Il regista Paolo Genovese: "La Lazio deve ripartire dal cuore... e da Candreva"

22.05.2016 12:30 di  Mara Perna  Twitter:    vedi letture
Fonte: Dai nostri inviati Daniele Rocca e Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Il regista Paolo Genovese: "La Lazio deve ripartire dal cuore... e da Candreva"

La passione per la regia e la sceneggiatura gli scorrono nelle vene almeno quanto i colori biancocelesti. Laziale di fama nota, uno dei maggiori registi del panorama italiano e internazionale, nonché grande sportivo. Anche Paolo Genovese è sceso in campo all’Olimpico per la ‘Partita del Cuore’. Migliaia di famiglie, tanto spettacolo e divertimento. E a fine partita non manca l’occasione per fare il punto sulla stagione della Lazio, in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.

Si è divertito Paolo Genovese in questa partita? Che voto dà alla sua prestazione?

“Senza voto, ha toccato tre palle. È stata comunque un’emozione bellissima, giocare all’Olimpico con tutta questa gente è stata davvero una bellissima sensazione che non mi aspettavo”.

L’affluenza all’Olimpico: è questo l’aspetto che è mancato quest’anno alla Lazio?

“Sì sicuramente è mancato tanto. Uno stadio pieno che ti dà calore fa la differenza. Stasera c’erano tantissime famiglie, è stata davvero una festa colorata e una manifestazione meravigliosa. Il calcio andrebbe vissuto sempre con questo spirito. Quest’anno per la Lazio è andata così, il mio augurio è che lo stadio possa tornare a riempirsi dal prossimo anno”.

Il prossimo anno da chi si riparte?

“Al di là della componente tecnica, quindi staff, panchina, giocatori, bisognerebbe ripartire dal cuore. Una squadra di calcio è un’azienda, si sa. Però secondo me accanto alla componente economica bisogna curare anche quella passionale, che riporta la gente allo stadio e fa tornare l’entusiasmo nei tifosi. Senza il cuore non c’è sport”.

Che cosa si sente di chiedere al presidente per l’anno prossimo?

“Quello che mi sento di chiedere è sicuramente un investimento per un rinforzo tecnico della rosa. Ma la cosa più importante è far sentire che si vuole bene a questa squadra, tirar fuori la passione e il coinvolgimento. Non gestire la squadra solo come un’azienda, ma come un gruppo gioca a calcio, il che è molto diverso”.

Tra poco ci sono gli Europei in cui saranno impegnati sia Parolo che Candreva. Può essere proprio quest’ultimo l’uomo da cui ripartire?

“Sì, speriamo lo possa essere. Candreva è un giocatore eccezionale, che a me piace tantissimo. È uno di quelli che io terrei e non lascerei mai andare via. Bisognerebbe costruire intorno a lui una nuova mentalità che infonda in questi calciatori la voglia di vincere. In realtà la Lazio di quest’anno non era poi tanto diversa da quella dello scorso anno, eppure c’è stata una differenza abissale nella qualità di gioco. In questa stagione si è vista una squadra demotivata. È la voglia di vincere che dà quel valore aggiunto che è mancato ai biancocelesti”.

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