Luciani sogna: "Il mio obiettivo è tornare alla Lazio... A chi mi ispiro? A mio padre!"

02.10.2010 11:05 di  Valerio Spadoni   vedi letture
Fonte: Valerio Spadoni - generazioneditalenti.com/lalaziosiamonoi.it
Luciani sogna: "Il mio obiettivo è tornare alla Lazio... A chi mi ispiro? A mio padre!"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Generazione di Talenti intervista Alessio Luciani, difensore classe ’90 di scuola Lazio, andato in prestito quest’anno al Lumezzane, in Lega Pro. Capitano della primavera di Sesena, talento e carisma da vendere. Ha toccato con mano l’atmosfera della Serie A, esordendo contro la Fiorentina la scorsa stagione, ora vuole crescere e migliorare, per tornare poi nella società che l’ha cresciuto.

Ciao Alessio, raccontaci la tua carriera calcistica.

Ho iniziato a dare i miei primi calci ad un pallone nel campetto del mio paese come tutti i ragazzi, credo. In seguito, insieme a mio fratello e mio zio ci siamo iscritti in una società chiamata Don Orione, ad Avezzano. Da lì, passo nell’Avezzano calcio, un’altra società della zona fino a quando inizio a fare alcuni provini per tre squadre professionistiche: L’Atalanta, L’Atletico Roma (a quel tempo Lodigiani) e la Lazio. Ho scelto i biancocelesti per l’ambizione e il blasone della società, ma soprattutto perché sono tifoso laziale da quando sono nato. All’età di 14 anni entro a far parte dei giovanissimi sperimentali, passando per tutte le categorie, fino a 20 anni. Ho fatto molti sacrifici, facendo sempre il pendolare dal mio paese natio, Pescorocchiano (Provincia di Rieti). Allo stesso tempo però mi sono tolto molte soddisfazioni: la convocazione in nazionale giovanile all’età di 16 anni, l’esordio in Serie A contro la Fiorentina al Franchi e la partita giocata da titolare in Europa League contro il Levski Sofia, sempre lo scorso anno. Mi allenavo prevalentemente in prima squadra agli ordini del mister Ballardini. Si dice che non si deve vivere di ricordi ma penso che certe cose è bene ricordarle per ripagare soprattutto i sacrifici fatti da me e la mia famiglia.

Il trasferimento dalla Lazio al Lumezzane, come stai affrontando questa nuova avventura?

Il Lumezzane è un ambiziosissimo club di lega pro: anzi è una delle migliori società nel valorizzare i giovani. Questo è il mio primo anno nel calcio che conta e devo dire che piano piano sto scoprendo le difficoltà che comporta. Fino ad ora ho collezionato 5 presenze: 2 in coppa e 3 in campionato, mi sto dando da fare ma è davvero dura. Sono in un gruppo dove tutti siamo utili e nessuno è indispensabile quindi allenamento dopo allenamento cerco di far capire al mister che posso meritarmi un posto da titolare. Adesso siamo a metà classifica ma sono sicuro che alla fine dell'anno ci toglieremo tante soddisfazioni. Forza Lume!

Che obiettivo ti poni per il futuro?

Voglio tornare alla Lazio, la società che ha sempre creduto in me e per la quale tifo da quando sono bambino. Voglio tornare e continuare a fare bene.

A chi ti ispiri? Chi è il tuo punto di riferimento?

Sinceramente mi ispiro a mio padre, prendo spunto dai suoi comportamenti. Nella sua vita è riuscito a creare una famiglia lavorando, e soprattutto ha sempre detto a me e mio fratello di continuare a credere nei sogni che coltiviamo da quando siamo bambini.

Il giocatore più forte che hai dovuto marcare?

Io direi i giocatori, ne vorrei elencare più di uno. Per doti tecniche e velocità sicuramente: Zàrate, Foggia, Kolarov e Jovetic, quest’ultimo al mio esordio in Serie A.

Cosa pensi di Generazione di Talenti?

E’ un progetto bello ed ambizioso. Nelle diverse categorie italiane, serie A o serie B, si punta poco sui giovani a differenza di altri paesi. Il mio pensiero è che si dovrebbe dare più spazio ai giovani talenti. Il problema è che si parla tanto di questo argomento ma alla fine le cose stentano a cambiare.