Felipe Anderson: "Ci aspettano altre dieci battaglie! Rinnovo? Sono grato alla Lazio, voglio rimanere"

Pubblicato il 22/03 ore 22:40
23.03.2015 07:25 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
Felipe Anderson: "Ci aspettano altre dieci battaglie! Rinnovo? Sono grato alla Lazio, voglio rimanere"

Due gol nel primo tempo e pratica Verona archiviata, con il bel gioco sempre a fare da contorno. Terzo posto consolidato, in virtù del passo falso del Napoli e sesta vittoria consecutiva. Al termine della gara, intanto, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport Felipe Anderson, per l'ennesima volta man of the match dei biancocelesti: “Questa è la Lazio, dobbiamo fare gioco, attaccare e correre per il compagno. Tutto così diventa più facile. Vogliamo dare tutto in ogni partita. Sono contento di essere riuscito a segnare e aiutare la squadra. Il mister dice sempre che non ci sono ruoli, dobbiamo attaccare sempre e difendere tutti insieme. Crediamo al terzo posto, siamo lì e dobbiamo pensare solo a noi. Da qui in poi saranno battaglie. Il rinnovo? È stato bellissimo, sono molto contento. Tutti hanno creduto sin dall’inizio nelle mie potenzialità. Anche la mia famiglia è felice. È una storia che inizia adesso!”.

Il brasiliano ha parlato anche ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3: "Voglio continuare ad aiutare la mia squadra, i tifosi mi sono stati sempre vicino, è stato un anno difficile. Loro hanno avuto un ruolo fondamentale per la mia crescita. Cerco di dare sempre una mano alla squadra, ma l’affetto dei tifosi è importante per me. Il mister mi chiede sempre di entrare in area, di non stare troppo fuori. Sono contento di aver trovato il primo gol di testa della mia carriera, ma l’importante oggi è aver vinto. Non diamo mia punti di riferimento, questa è la Lazio, ascoltiamo sempre il mister, lui è fondamentale per la nostra crescita". Sul rinnovo: "Ho imparato a essere sempre grato nella mia vita, sono felicissimo qui, sto bene e voglio rimanere. Il calcio italiano è molto diverso da quello brasiliano, devi correre per novanta minuti. Inizialmente soffrivo perché non era molto mobile, ora ho capito questo tipo di gioco e mi diverto. Poi Roma è una città magnifica, i miei amici e i miei cari vengono spesso. Le persone sono spesso agitate, a volte urlano, proprio come nella mia terra, mi trovo perfettamente a mio agio”.