FOCUS - De Vrij, non sei il solo: ecco chi ha sfidato il proprio futuro. E c'è già un caso laziale...

15.05.2018 12:00 di  Alessandro Menghi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Menghi - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - De Vrij, non sei il solo: ecco chi ha sfidato il proprio futuro. E c'è già un caso laziale...

Del suo futuro se n’è parlato tanto, in bilico tra riconferma e commiato. Alla Lazio speravano di trattenerlo, a dire il vero le possibilità che de Vrij potesse rinnovare s’erano fatte pure concrete: a lui piaceva Roma e in biancoceleste aveva ritrovato la forma migliore dopo che la società l’aveva prima curato e poi aspettato. Ma, si sa, la riconoscenza in questi casi è solo una bella parola che troppo spesso non trova spazio nel cinico vocabolario del calcio. L’olandese se ne va, Milano lo attende. Ma prima che il passo d’addio si possa compiere, Lulic e compagni devono realizzare l'ultimo dovere della stagione, quello più importante: battere l’Inter per regalarsi un futuro nella prossima Champions League. Con o senza de Vrij. Conta solo la Lazio.

DESTINO COMUNE - Il destino di de Vrij è scritto. Qualche dubbio in più sulla presenza domenica sera all’Olimpico. Inzaghi ci sta pensando, andranno valutati lo stato d’animo e le motivazioni del difensore Orange per il bene della Lazio. È certamente una situazione particolare, condivisa da altri club, non solo italiani, negli anni passati. Prendiamo per esempio il caso Reina, già promesso sposo al Milan per la prossima stagione. Il portiere del Napoli lo scorso 15 aprile ha affrontato i rossoneri a San Siro (0-0), con tanto di visite mediche già eseguite, giocando di fatto contro il proprio futuro.

Più o meno quello che ha vissuto Robert Lewandowski al Borussia Dortmund il 17 maggio 2014. Jurgen Klopp, l’allora allenatore dei gialloneri, non ha avuto dubbi ed ha schierato titolare la sua punta di diamante nella finale di Coppa di Germania nonostante a gennaio il ds Karl-Heinz Rummenigge avesse ufficializzato il passaggio dell’attaccante ai rivali del Bayer Monaco. Dopotutto, come avrebbe potuto rinunciare a un bottino di 28 gol in 48 presenze stagionali? Lewandowski era in quel momento il capocannoniere della Bundesliga, troppo importante nell’economia della squadra. È sceso regolarmente in campo per aiutare i compagni, purtroppo però i suoi sforzi non hanno evitato la sconfitta del Borussia: le reti di Muller e Robben hanno preceduto l'addio di Robert.

Lewandowski segnava, Mario Gotze inventava. La coppia d’oro del Borussia di quegli anni si è presto trasformata in quella del Bayern Monaco, abile nel strappare (la stagione prima) pure il talento tedesco. E c’è un precedente in stile de Vrij. Gotze doveva giocare la finale di Champions League del 25 maggio 2013 contro la sua futura squadra, che ne aveva già ufficializzato il passaggio ad aprile per la cifra di 37 milioni di euro. Un infortunio - fatalità? - lo ha costretto però alla tribuna, mentre i suoi (ormai ex) compagni perdevano la coppa per colpa delle reti di Mandzukic e Robben (finale 2-1, per il Borussia a segno Gundogan).

Andando più indietro nel tempo, ci sono poi i ricordi legati a Baggio e Manfredonia. Il Divin Codino era la stella della Fiorentina e l’imminente futuro della Juventus. La finale di Coppa Uefa del 16 maggio 1990, giocata proprio contro i bianconeri, è stata l’ultima apparizione di Roberto Baggio con la Viola. Mai in partita, travolto dai pensieri, il campione della nazionale non ha trovato ispirazione per dare al popolo fiorentino la gioia del trofeo internazionale. Due giorni dopo quella gara, la Juve ha reso noto l’acquisto di Baggio, scatenando l’inevitabile contestazione dei tifosi.

Manfredonia ha rappresentato invece un altro precedente laziale. Il 19 maggio 1985 ha indossato per l’ultima volta la maglia biancoceleste, sfidando la Juventus, alla quale si sarebbe successivamente accasato. Con la Lazio già retrocessa in serie B e i bianconeri a caccia della qualificazione Uefa, Manfredonia ha giocato la gara ed aiutato i capitolini a sbarrare la strada alla Juve, fermata 3-3 e fuori dalla competizione europea.