FOCUS - Esordio con gol, Immobile e Lombardi: soliti bomber e nuove favole, per la prima biancoceleste

22.08.2016 08:00 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Esordio con gol, Immobile e Lombardi: soliti bomber e nuove favole, per la prima biancoceleste

Due volti della stessa Lazio: uno brillante, dalla durata di sessanta minuti. Per l'altra mezz'ora, invece, si soffre: i tifosi laziali sono storicamente abituati a terminare le partite mettendo a dura prova i propri nervi. Non si aspettavano, forse, il finale rocambolesco per una pratica che sembrava archiviata nel primo tempo. Quarantacinque minuti per rassicurare, dopo un'estate di tribolazioni. Il resto della gara per rendere profetiche le parole di Hoedt prima di entrare nello spogliatoio dopo il duplice fischio: “C'è molto da migliorare”. Una partita di esordii e primi gol: in quella iniziale frazione di gioco che convince, si iscrivono le reti di Immobile, Lombardi e del difensore olandese. Sì, perché il centrale non inaugurava la maglietta della prima squadra biancoceleste ieri sera, né siglava contro l'Atalanta il suo primo gol con l'aquila sul petto: quella è una gioia che il classe '94 aveva già provato in Europa League contro il Saint-Etienne. Se ne era privato in Campionato, però, ancora non c'era riuscito. Calcolando, poi, che l'unico gol che lo scorso anno un difensore della Lazio ha concretizzato è stato proprio quello dell'olandese durante la competizione continentale, la rete di ieri di Hoedt interrompe un digiuno che in Campionato è durato per tutta la passata stagione.

IMMOBILE – E' lui a dare la piega giusta alla partita. L'Atalanta scende in campo più determinata dei biancocelesti, ma alla fine è l'assist di Milinkovic per il partenopeo a risultare vincente, non i tentativi orobici di scardinare la Lazio. “Nel 4-3-3 il ruolo della punta è importante”, ammette Ciro al termine della gara, “Tutti si aspettano che un centravanti segni”. Non delude le aspettative e nemmeno si ferma al gol: l'esordio di Immobile è inarrestabile come la sua corsa, l'azzurro è pronto a spendersi per tutta la gara. Lui che tra i nuovi arrivi biancocelesti è stato l'unico in grado di suscitare almeno un po' di entusiasmo, appena sbarcato a Roma, in una piazza che ancora si leccava le ferite per tutto ciò che non è andato e non è decollato durante l'estate. La nuova punta laziale dà l'impressione di essere finalmente quel centravanti cattivo pronto a scagliarsi su ogni palla per tentare il colpo vincente. I sostenitori capitolini non speravano altro. Il ragazzo napoletano, alla sua prima gara con questa casacca, piazza la sfera di cuoio alle spalle di Sportiello. Basta per inserirsi in quel folto gruppetto di centravanti bravi a scegliersi il biglietto da visita migliore per la categoria, composto, tra gli altri, da Matri, l'anno scorso, Klose, Floccari, e ancor prima Signori e Giordano.

LOMBARDI – Ce lo immaginiamo Cristiano, una volta terminata la partita, assestarsi generosamente pizzichi su un braccio: è successo davvero o sto sognando? Come cambiano le cose. L'attaccante non avrebbe mai immaginato, mentre ripassava a Roma dopo il prestito ad Ancona, che la prima partita del Campionato della Lazio sarebbe stata così importante per lui. Sognarsi di giocarla da titolare era già troppo, d'altra parte tutto è accaduto così in fretta: “Ho vissuto gli ultimi due giorni con una grande ansia”, confessa il classe '95 al termine della gara. Un'occasione così inaspettata che il rischio poteva essere proprio quello di non riuscire a fare in tempo a coglierla. Ma Lombardi non sbaglia: l'attaccante, appena ventunenne, non solo non stecca, nella sua prima prestazione in Serie A. E' anche determinato a inseguire il gol. E' successo davvero? Assolutamente sì. E lui non ci pensa nemmeno un secondo, prima di correre dai suoi tifosi. I quali, dal canto loro, non possono rimanere impassibili quando l'incredulità si mescola alla felicità più genuina, nel vedere un ragazzino cresciuto con questi colori realizzare il proprio sogno e diventare protagonista di una parabola che già ha l'aspetto di una bellissima favola. Quella di ieri è una serata che Lombardi non avrebbe dimenticato già dopo essersi letto negli undici titolare. Per convincersi che la propria impresa sia stata compiuta veramente, poi, forse sarà sufficiente leggersi sui quotidiani.