IL DUELLO - Keita vs Balotelli: perché il talento senza controllo è come una Ferrari senza pilota...

Pubblicato il 22/03 alle 20
23.03.2014 07:20 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe - Lalaziosiamonoi.it
IL DUELLO - Keita vs Balotelli: perché il talento senza controllo è come una Ferrari senza pilota...

Prevedibilità? No, grazie. Sembra questo il motto preferito da Keita Balde Diao e Mario Balotelli. Istinto, genio, follia calcistica, con quei due lì davanti il divertimento è assicurato. Sembrano poter alterare il naturale corso degli eventi, riescono a sfuggire alla logica del tempo. Nei loro piedi e nella loro mente dimora il talento, innato sia chiaro, quello che non si acquista con gli anni ma che solo Madre Natura può donarti. C'è chi sembra approfittarsi di questo destino privilegiato, come il bad boy rossonero, chi invece, come l'ex Barca, non vuol perdere tempo, conscio del fatto che la strada del successo non ammette soste. Prevedibilità? No grazie.

KEITA BALDE DIAO - A Cagliari non l'hanno mai visto, i difensori rossoblù. Ha cambiato versante e avversario (Pisano e Dessena) per tutti i 90 minuti, ma il risultato è rimasto immutato: costante scompiglio nella retroguardia sarda e sudori freddi per i pochi intimi del Sant'Elia. Alla fine Keita si è accontentato di una rete, ma il suo bottino al triplice fischio avrebbe potuto essere più sostanzioso. L'ex Barcellona vuole spaccare il mondo, ma ci pensa Edy Reja a dosarlo: il goriziano teme che la consapevolezza nei propri mezzi possa sfociare nella presunzione e nell'indolenza. “Keita sta lavorando molto bene – ha dichiarato il mister di Lucinico nel post-partita - E' importante che non si carichi di troppe responsabilità, deve restare umile”. L'umiltà, appunto, una dote che sembra appartenere al ragazzo di Arbucias. Sin dalle prime apparizioni con i grandi, si è notata subito la sua maturità, il suo atteggiamento votato allo spirito di squadra e all'assist piuttosto che alla gloria personale. Perché la classe senza controllo, è come una Ferrari senza pilota.

MARIO BALOTELLI - Balotelli deve crescere”. Vi basterà digitare queste tre parole su qualsiasi motore di ricerca e subito vi si aprirà un archivio da far invidia alla biblioteca universitaria di Harvard. Continua a rimandare il decollo, Mario, sembra non voler sfruttare le sue doti fuori dal comune. Ha bisogno di serenità per la definitiva consacrazione, ma si nutre di caos e polemiche, gossip e vita mondana. Quella vita mondana che gli è costata una bordata di fischi al suo ingresso in campo domenica scorsa. Cambiamenti all'orizzonte? Neanche per sogno. È di ieri la notizia che la sua Ferrari rosso fiammante è stata avvistata a Legnano, in una zona a traffico limitato e nel posteggio riservato ai taxi. Prendere o lasciare, è questo Mario Balotelli, un ragazzo di 23 anni schiacciato dal peso mediatico che non fa nulla per alleviarlo. Potrebbe abusare meno dei social network, ma non passa giorno senza che un suo cinguettio enigmatico scateni il putiferio nel mondo del calcio. Potrebbe mettere la testa a posto, potrebbe. Ma non sarebbe Super Mario