IL PRECEDENTE - Palermo-Lazio 0-1, quando i biancocelesti guardavano tutti dall'alto

Pubblicato il 28/09 alle ore 9
29.09.2014 06:00 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Palermo-Lazio 0-1, quando i biancocelesti guardavano tutti dall'alto

Palermo - Lazio, storia di un feeling che sembra resistere allo scorrere del tempo. Nelle ultimi sei incroci, infatti, i rosanero sono usciti vincitori una sola volta. Ci proverà ancora lunedi sera la Lazio ad uscire indenne da un campo sempre ostico: il momento non è dei migliori, l'inizio campionato della squadra di Pioli non è stato certo dei più entusiasmanti. Sembrano lontani i tempi in cui i gironali titolavano: "Questa Lazio non si ferma più".

31 ottobre 2010, stadio "Renzo Barbera". I biancocelesti si presentano al cospetto del Palermo, allenato dall'ex Delio Rossi, da primi della classe. La squadra di casa parte forte, al 2° Pastore ha la palla buona, ma Muslera lo ipnotizza. I rosanero sembrano più ispirati, manovrano molto e si avvicinano sempre con pericolosità all'area biancoceleste, ma Pastore e Pinilla non impegnano mai seriamente l'estremo difensore laziale. Sembra un monologo rosanero, ma la Lazio ha acquisito una mentalità vincente, gli uomini di Reja colpiscono quando fa male: punizione dalla destra di Ledesma che mette in mezzo un cross teso sul quale Dias calcia al volo con l'interno destro e infila il pallone sotto l'incrocio dei pali, con Sirigu immobile. La squada di Rossi accusa il colpo, si va all'intervallo sullo 0-1. Il Palermo schiuma di rabbia, la ripresa si gioca quasi ad una sola metà campo, l'espulsione di Biava non aiuta i capitolini che però soffrono e riescono a portare a casa il risultato. Altri 3 punti per i biancocelesti che continuano a guardare tuti dall'alto.

Si torna a Palermo per riniziare a sognare. Non è il momento giusto, l'inizio da brividi dei capitolini non alimenta speranze, ma è proprio di fronte alle difficoltà che il destino impone che si veda la stoffa dei campioni. La Lazio è chiamata a reagire, la storia insegna: il capoluogo siciliano sembra essere il posto giusto per cullare sogni di gloria.