La Lazio gioca a tennis col Pescara: Parolo usa la testa, vittoria pazza e quarto posto riconquistato

Pubblicato ieri alle 16:52
06.02.2017 07:12 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
La Lazio gioca a tennis col Pescara: Parolo usa la testa, vittoria pazza e quarto posto riconquistato
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© foto di Federico Gaetano

La Lazio fa tutto da sola. Vince due volte la stessa partita. Schiaccia il Pescara in un quarto d’ora, poi lo riporta in vita prima dell’intervallo e lo umilia nel secondo tempo. Finisce 6-2: Parolo serve un incredibile poker, Keita e Immobile chiudono i conti e permettono a Simone Inzaghi di superare l’Inter al quarto posto in classifica in attesa del posticipo di stasera con la Juventus. I biancocelesti ritrovano la vittoria in campionato dopo i due ko consecutivi contro i campioni d’Italia allo Stadium e il Chievo all'Olimpico.

MONTAGNE RUSSE. La partita sembra chiusa dopo solo un quarto d’ora. Parolo segna due gol di testa: il primo al 9’ su cross calibrato di Felipe Anderson dalla destra, il secondo al 14’ su corner di Biglia. Inzuccate perfette, Bizzarri senza diritto di replica. Felipe Anderson e Keita, tornato dalla Coppa d’Africa e preferito a Lulic nel tridente del 4-3-3, sono due spine nei fianchi di Oddo, già lividi per l’imbarazzante posizione in classifica. Milinkovic e Parolo si inseriscono di continuo, Biglia ha in mano il gioco, Basta e Lukaku (schierato al posto di Radu) spingono sulle fasce, de Vrij e Hoedt girano bene il pallone nella metà campo avversaria. Ma è solo un’illusione, perché il colpo di scena arriva già prima dell’intervallo. La Lazio sfiora il terzo gol almeno un paio di volte con Keita e Immobile, poi si addormenta senza motivo. Benali al 29’ suona il campanello di allarme ribadendo in rete una respinta corta di Marchetti su tiro da fuori di Verre. Al 37’ Lukaku perde un possesso banale, Zampano entra in area e viene messo giù dal gambone di Hoedt, troppo statico nell’uno contro uno. Il pareggio è rimandato soltanto perché Marchetti intuisce e blocca il tentativo dal dischetto di Caprari: quinto errore (su 7) dagli undici metri in campionato per gli abruzzesi. Per il 2-2 bisogna aspettare soli 4 minuti: corner di Caprari, deviazione di Benali, Brugman sul secondo palo incrocia al volo con il sinistro: primo gol in Serie A per l’uruguaiano e match da ricostruire da zero.

IN SCIOLTEZZA. La mattanza sportiva inizia nella ripresa. La Lazio copia soltanto la parte buona del suo folle primo tempo. Ancora Parolo, ancora di testa: al 49’ Biglia batte veloce una punizione per Felipe Anderson, cross dalla destra del brasiliano, Milinkovic stoppa di petto e colpisce il palo di destro. A porta vuota l’ex Parma, in giornata di grazia, scaccia la paura e porta la Lazio un'altra volta avanti. Al 57’ il colpo del ko. Immobile scippa Muntari e si presenta davanti a Bizzarri dopo aver vinto un rimpallo: generosità massima, assist per Keita che può stoppare e mettere dentro. Il senegalese corre ad abbracciare Tounkara, convocato per la prima volta in stagione. La gara ora è realmente in discesa. Marchetti respinge Caprari che ci prova dai 25 metri, Immobile trova la gioia personale al 68’: calcio d’angolo deviato da de Vrij, il bomber brucia Biraghi e insacca di sinistro il gol dell'ex. Il pubblico appressa la non esultanza dell’attaccante e lo applaude. È ancora vivo il ricordo della promozione in A con Ciro davanti e Zeman in panchina.

GOLEADA. Il Pescara non c’è più, la Lazio stavolta passeggia sui resti degli abruzzesi. Lulic, entrato per Keita, crossa per Parolo, che trova il poker personale con un destro di prima intenzione. Inzaghi spedisce in campo Murgia per Biglia, ammonito qualche minuto prima della sostituzione. La Lazio non corre più pericoli, si permette di far riposare qualche big a pochi giorni di distanza dalla prestazione di San Siro e soprattutto vince in scioltezza per la tredicesima volta in campionato. I 500 tifosi partiti per la trasferta possono esultare il successo e il bel gioco. A 5’ dalla fine trova l’esordio stagionale anche Tounkara, entrato per uno stremato Immobile. È l’ultima nota positiva del pomeriggio di Pescara. Bello e folle.