Maki, il portiere dell'Est e il misterioso viaggiatore: cronologia di un (poco) gran finale

Pubblicato ieri alle 13.10
03.02.2016 06:55 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
Maki, il portiere dell'Est e il misterioso viaggiatore: cronologia di un (poco) gran finale
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© foto di Simone Lorini

Milano, primo di febbraio. Giornata mite, splende un sole quasi primaverile. Cielo limpido. Alle ore 10 il calciomercato è ancora sotto le coperte. Nei corridoi dell'Ata Hotel Executive volano balle di fieno. All'esterno invece c'è baccano, i protagonisti sono i dipendenti dell'albergo, ad un passo dalla chiusura. Le prossime sessioni dovrebbero svolgersi all'Hotel Michelangelo, Stazione Centrale, già punto di riferimento di diversi top club e agenti. "Dentro fate i soldi, fuori facciamo la fame". In realtà di piccioli ne girano sempre di meno, con le dovute proporzioni.

MAKI IN, FOTI OUT - Entro, non c'è praticamente nessuno. La consueta mandria di giornalisti che si muove da ogni dove per il gran finale, la transumanza degli uomini tablet. Giro di perlustrazione. Non riesco a percepire l'odore acre del sigaro del Presidentissimo della Reggina Lillo Foti, fumato senza remore nei vari salottini. Non vedo Eziolino Capuano, il vulcanico allenatore che sale personalmente a Milano per selezionare e convincere i giocatori. Non c'è l'ombra di un top club. Mi insospettisco. Ridatemi il mio calciomercato. Changes, ogni sessione di più, te lo giuriamo Tupac. Primi volti noti. Stephen Makinwa, ex attaccante biancoceleste ed agente di Eddy Onazi, si intrattiene all'ingresso con Diego Tavano, procuratore di Minala che si riscalda (inutilmente) per piazzare De Maio. "Onazi non si muove", giura Maki. In realtà la Lazio avrebbe avuto già pronto un sostituto - rimasto chiaramente segreto - nel caso di un'offerta di prestito con obbligo di riscatto a 8 milioni di euro per il nigeriano. Mai pervenuta. Sono le offerte (e le richieste) che determinano la valutazione di un giocatore, non il contrario. Il sorriso di Maki si tramuta nel corso della giornata in diffidenza, poi quasi astio. Troppo pressanti le richieste dei giornalisti, non lo biasimiamo. I suoi collaboratori/amici, dei veri energumeni, diventano bodyguard.

PENNETTE IN SALSA KONKO - La sala d'ingresso inizia a riempirsi poco prima dell'ora di pranzo. Centinaia di giornalisti e agenti, nessun dirigente di una certa caratura. Si muove il mercato di B e Lega Pro, ma poca roba. L'unica nota da segnalare è il tentativo del Genoa di regalare a mister Gasperini il suo pupillo Abdoulay Konko. Il ragazzo rifiuta, vuole decidere il destino con calma dato che andrà in scadenza a giugno. Il piatto forte è anche bollente: pennette zafferano, zucchine e pancetta divorate nella solita saletta del solito ristorante di Corso Como. Almeno questo ce l'hanno lasciato. Maki consuma il suo pranzo con i collaboratori in un tavolo limitrofo, mi lancia un'occhiata di sfida. Ha già switchato il suo mood.

BUFALANDIA - Dopo pranzo=pisolino=voci incontrollate. Le fonti si sbizzarriscono, i colleghi ancor di più. Ravel Morrison ed Edson Braafheid sono in uscita. Per l'inglese si era mosso lo Swansea ad inizio mattinata, ad un certo punto spunta l'ipotesi (non confermata) di un possibile passaggio alla Ternana, operazione mediata dal nuovo club manager degli umbri Sebastiano Siviglia. Bufala. L'olandese invece sembrava aver accettato l'opzione Salernitana, con un rinnovo annuale pronto sul tavolo. "Resto a Roma", giura però a margine delle visite mediche in Paideia. Qualcuno lancia l'ipotesi Cagliari, compreso il virgolettato di un presunto agente. "Braa che?", ci risponde a tono il ds dei sardi Stefano Capozucca. Ci sono difficoltà invece per il passaggio in prestito di Mamadou Tounkara alla Salernitana, nonostante si fosse trasferito in Campania già da alcuni giorni. Prestito definito nel tardo pomeriggio, smentite alcune indiscrezioni di un possibile rientro alla base. Voci incontrollate, il panico di chiudere l'ultimo giorno senza colpi. Mi giurano che la Lazio abbia chiuso un attaccante di Lega Pro. Opinabile. D'altronde il box della Lazio è chiuso a chiave, la società è rimasta a Formello e sta definendo un acquisto per giugno. Tare era stato chiaro: se nessuno esce, nessuno entra. Il diesse albanese aveva più di un piano B in serbo. Misteri del calciomercato: l'entourage francese di Boukary Dramé (terzino dell'Atalanta), ad esempio, a noi aveva confidato A, mentre il suo agente italiano ha dichiarato pubblicamente Z.

IL PORTIERE DELL'EST - Dove eravamo rimasti? Ah, l'acquisto per giugno. Che poi tanto per giugno non era. Alle ore 16 inizia a circolare l'indiscrezione di un nuovo colpo, di un portiere che possa sostituire Berisha. I nomi dei papabili si rincorrono come particelle impazzite e spezzano l'equilibrio di questo entropico ultimo giorno. Belec? Leali? Chi sarà, chi sarà?. "Il solito sconosciuto dell'Est, il nome impossibile". Esattamente. La Lazio in mattinata aveva fatto svolgere le visite mediche di rito a tale Ivan Vargic, portiere croato classe '87 del Rijeka. Non mi spiego il motivo del gran segreto. Una trattativa portata avanti già da diversi giorni, da quando l'Hajduk aveva sparato cifre improponibili per Lovre Kalinic. Etrit Berisha vuole giocare con continuità, partirà in estate. La notizia di Vargic tuttavia coglie di sorpresa anche l'agente dell'albanese. Sky infatti ha lanciato per primo l'indiscrezione, parlando di trasferimento immediato, salvo ritrattare poco dopo. In verità la prima intuizione era quella giusta. Scatta il fuggi fuggi alla ricerca di procuratori o dirigenti che possano saperne di più. Ho i piedi sanguinanti e lo sguardo di Maki si fa sempre più minaccioso, il sorriso contagioso del padre di Tissone smorza bene. Le fisionomie dei due agenti lascerebbero presupporre il contrario, ma il Lombroso mentiva. Alle ore 19.25 mi arriva un messaggino: "Tare a colloquio con il ds del Rijeka Juricic e con il giocatore, sono a Roma. Operazione da 700mila euro, possono chiudere da subito".  Come da subito? E Berisha? Guerrieri? La Lazio ha bloccato la loro partenza per un mese intero. Andiamo a cena, niente pennette stavolta. Il trasferimento di Vargic si farà a giugno, la Lazio non riesce ad ottenere l'ok del procuratore per tempo.  L'agente del ragazzo infatti non era a Roma con i protagonisti. Il giocatore è già stato acquistato, ma resterà in Croazia in prestito. Torniamo di corsa in hotel.

IL (POCO) GRAN FINALE - Manca Pollace, l'unica necessità impellente di quest'ultimo giorno. L'ex terzino della Primavera non aveva trovato spazio a Salerno. Come è stato possibile aver completato un trasferimento 'interno' senza la certezza che il mister avrebbe puntato sul ragazzo? Com'è possibile che tutti i giovani aquilotti passati in prestito in B abbiano cambiato maglia dopo soli sei mesi? "L’assurdo nasce dal confronto tra la domanda dell’uomo e l’irragionevole silenzio del mondo", asseriva Camus. Restiamo nel dubbio. Il Latina effettua l'ultimo tentativo, ma salta in extremis il passaggio di Baldanzeddu a Lecce e il contratto di Pollace con i pontini diventa carta straccia. Chiusura delle porte, rito che resta immutato. Uno show per i tifosi e per qualche giornalista più giovane. Milan Bisevac è l'unico acquisto. Il Mr Wolf della difesa, sperando che risolva prima i suoi problemi. Corsa verso la stazione, ci aspetta l'intercity notturno con cuccetta, ultimo elemento romantico al termine di una giornata che ci ha messo dinanzi ad una crudele verità: il gran finale di grande ha davvero poco. Se ne sarà reso conto anche Maki, Lillo Foti avrebbe bruciato meno sigari, con meno nervosismo. Cuccetta da quattro. Il quarto è un avvocato/procuratore/tuttofare. Ci racconta il retroscena di un vecchio tentativo di Lotito di prendere un piccolo club, molti anni fa. Discutiamo della figura del presidente tra un succo alla pesca e una testata fortuita al soffitto. Non possiamo aggiungere altro, il bello del calciomercato risiede anche nel custodire alcuni segreti. Posso solo assicurarvi che il suddetto probabilmente era affetto  da roncopatia cronica. Non ho chiuso occhio, pensieri in serie che intasano la mente. Tanto rumore per nulla. Questo gran finale non mi è piaciuto.