Quattro minuti di pura follia, la Lazio abbandona l'Europa: il Salisburgo vince 4-1

Pubblicato ieri alle 22:58
13.04.2018 06:55 di  Saverio Cucina  Twitter:    vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
Quattro minuti di pura follia, la Lazio abbandona l'Europa: il Salisburgo vince 4-1
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© foto di Federico Gaetano

Il peggiore degli scenari possibili. La Lazio getta alle ortiche una qualificazione che aveva ormai in tasca dopo il momentaneo vantaggio di Immobile e in virtù del 4-2 dell'andata. Il tabellino finale recita 4-1 per il Salisburgo. E' bastato un gol fortuito per far crollare ogni minima certezza dei ragazzi di Inzaghi.

STESSI UNDICI DELL'OLIMPICO - Cambia le carte in tavola Inzaghi rispetto alle aspettative della vigilia: Felipe Anderson va in panchina, confermando di fatto gli stessi undici della gara d'andata, grazie ai recuperi di Radu e Parolo, ai box nella trasferta di Udine. Niente riposo dunque neanche per Immobile, pronto come di consueto a guidare l'attacco biancoceleste. Avvicendamenti forzati rispetto alla sfida dell'Olimpico invece per Rose, che deve rinunciare allo squalificato Samassékou. C'è Yabo al suo posto, schierato però in posizione più avanzata e a servizio delle due punte Dabbur e Chan Hwang, che torna titolare dopo il turno di squalifica. Centrocampo a tre composto da Haidara, Schlager e Berisha, a completare l'inedito 4-3-1-2 ridisegnato ad hoc da Rose.

EQUILIBRIO TATTICO - Ritmi alti in avvio, la Lazio sembra mantenere bene il groove ma il primo acuto della gara è del Salisburgo al 5' con Hwang che anticipa Basta e prova il destro da posizione centrale, trovando però la pronta risposta di Strakosha. Pressing moderato della squadra di casa, che contrariamente alle aspettative preferisce attendere i biancocelesti per poi sfruttare gli spazi in ripartenza. E' di Leiva il primo squillo della Lazio al minuto 15', con un sinistro insidioso dal limite deviato in angolo da Ramalho. Occasione ancor più ghiotta poco dopo nel contropiede mal sfruttato da Lulic e Immobile, con il bosniaco che non trova il tempo di gioco per servire l'attaccante partenopeo, troppo precipitoso a sua volta nell'andare in profondità finendo oltre la linea dell'ultimo difensore. 

ACUTI DI FINE FRAZIONE - Torna a farsi vedere in avanti il Salisburgo nel finale di tempo con un spunto di Yabo chiuso all'ultimo da Leiva, e poi con Caleta-Car che di testa, sul successivo calcio d'angolo, non trova la porta. E' però la Lazio a chiudere in avanti la prima frazione con una doppia maxi occasione per Immobile: più complicata la prima sul lob delizioso di Milinkovic, su cui l'attaccante partenopeo impatta male la sfera. E' bravo Walke invece ad alzare la saracinesca sulla seconda chance, respingendo di piede il sinistro del numero 17, imbeccato meravigliosamente di tacco da Luis Alberto. 

BOTTA E RISPOSTA - Stesso leitmotiv nella ripresa: palla in verticale di Luiz Felipe perfetta per lo scatto di Immobile, che a tu per tu con Walke può fare ciò che vuole, ma sceglie la soluzione più complicata con un sombrero intercettato all'ultimo dal portiere teutonico. Occasione sciupata, ma questa volta è la prova generale del gol del vantaggio: pallone sempre in profondità per la corsa di Ciro che attacca la porta e con un piattone potente e preciso fulmina Walke sotto l'incrocio. Delirio biancoceleste, con la squadra che esulta sotto lo spicchio dei tifosi laziali. La semifinale all'orizzonte è ancor più nitida, ma è sempre un calo di concentrazione a complicare la vita alla Lazio: Dabbur riceve centralmente, de Vrij è in ritardo e consente alla punta israeliana di trovare il sinistro vincente, anche grazie alla deviazione fortuita di Luiz Felipe che manda in contro tempo Strakosha. Ora il Salisburgo prende coraggio e la gara cambia piega.

CROLLO - La Lazio va nel pallone, lentamente, senza neanche accorgersene. Esce Basta ed entra Lukaku. Il Salisburgo alza ritmo e baricentro, Leiva e Luiz Felipe entrano nel taccuino del direttore di gara. Il primo non era diffidato, il secondo sì, salterà la prossima sfida in Europa. Entra Felipe Anderson al posto di uno spento Milinkovic. Al 71' Luis Alberto avrebbe l'occasione per chiudere i giochi, ma regala inspiegabilmente il pallone a Walke. Pazzesco l'errore del trequartista spagnolo che accende di fatto la furia di rimonta degli austriaci. Minuto 75', Haidara è tutto solo, prende la mira e fa partire un destro che Strakosha non legge bene. 2-1, ma il Salisburgo non si ferma. Lancio lungo di Caleta-Car per Hwang che sfrutta un'incomprensione di de Vrij e Radu per battere ancora il portiere biancoceleste, complice la seconda deviazione della gara, questa volta proprio del difensore romeno. La Lazio è al tappeto e il Salisburgo infierisce: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Ramalho spizza sul primo palo per Leiner che in totale solitudine realizza il gol del 4-1. La Lazio non sembra aver più la forza di reagire. Entra anche Nani, ma il portoghese è soltanto un'ombra sotto i riflettori della Red Bull Arena. La musica non cambia. La Lazio saluta l'Europa League nel peggior modo possibile.