FOCUS - Cesena come Empoli: la saga delle occasioni perse continua

Lo scivolone che non t'aspetti va in scena a Cesena. Perché al netto delle numerose assenze a cui Pioli ha dovuto far fronte, la Lazio che si presentava al Dino Manuzzi aveva tutte le carte in regola per imporre il proprio gioco e fare risultato. E invece il Cesena sembrava la squadra d'alta classifica e la Biancoceleste la neopromossa impantanata in zona retrocessione. È stata una domenica storta, maledetta, impersonificata appieno dalla goffa autorete di Cataldi. A nulla è servito il ritorno al gol in trasferta di Klose dopo 17 mesi (l'ultima esultanza lontano dall'Olimpico risaliva al 31 agosto del 2013, Juventus-Lazio 4-1). Il capitombolo romagnolo ha ricordato quello di Empoli, anche se al Castellani nel primo tempo Candreva & Co. gettarono al vento almeno tre nitide occasioni prima di sciogliersi nella ripresa. Per il resto le analogie si sprecano: stesso risultato, stesso numero di rimpianti e stessa maglia bordeaux. Mai casacca fu tanto sfortunata: vestiti di rosso i capitolini non hanno mai vinto, nemmeno in amichevole (1 a 1 col Latina, 2 a 2/6-4 dcr a Lisbona contro lo Sporting). E intanto il terzo posto fugge. È stato lì, a un passo, per l'ennesima volta. Adesso dista 5 punti, è proprietà del Napoli che al Bentegodi non s'è fatto sorprendere dal Chievo Verona. Tra una settimana, col Genoa, Pioli spera di recuperare de Vrij e Felipe Anderson, due pedine fondamentali. Per fare scacco all'Europa servono gli alfieri al completo.

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