FOCUS - Tutti i moduli di Inzaghi: Lazio eclettica, più pericolosa con il tridente e sicura con la difesa a 3

10.11.2016 07:35 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Tutti i moduli di Inzaghi: Lazio eclettica, più pericolosa con il tridente e sicura con la difesa a 3
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© foto di Federico Gaetano

"Cambiamo modulo grazie al mister. È lui che ci ha insegnato diversi assetti tattici. Noi cerchiamo di mettere in campo al meglio i suoi dettami". Che la Lazio sia una squadra camaleontica, pronta a cambiare assetto anche in corsa, è balzato agli occhi di tutti, dall'inizio del campionato. 4-3-3, 3-4-3, 3-5-2, 4-2-3-1: non si può dire che Simone Inzaghi non abbia sperimentato. Il tecnico della Lazio ha cercato di plasmare il suo undici per fronteggiare al meglio l'avversaria che si trovava davanti. Dall'irrinunciabile 4-3-3 rodato ad Auronzo a un totale di 4 combinazioni attuate finora: il mister biancoceleste ha messo mano al modulo in più occasioni. Tentativi per trovare la quadratura del cerchio, specialmente a inizio stagione, ma anche misure per infastidire l'avversaria, modellandosi sulla base di questa. 

DIFESA A 3 - È una novità che il tecnico della Lazio introduce contro la Juventus. Nella sfida all'Olimpico contro i bianconeri, i capitolini scendono in campo con un 3-4-3 e un pacchetto arretrato composto da Bastos, de Vrij e Radu. La difesa a 3 viene poi riproposta nella gara con Pescara - disponendo un centrocampo che deve fare a meno di Lucas Biglia -, Milan, Empoli e Napoli (in queste due ultime occasioni con Wallace al posto dell'angolano), ma con la variante del 3-5-2 nel quale Inzaghi affianca due punte: Immobile è in compagnia di Djordjevic sia contro gli abbruzzesi che contro i rossoneri. Solo contro l'Empoli e nell'ultima sfida al San Paolo, il tecnico decide di vestire Keita da seconda punta. Con questo assetto tattico - utilizzato quattro volte rispetto alle sei in cui Inzaghi ha schierato il 4-3-3 -, la Lazio segna quanto si scopre: numeri alla mano, sono sei le reti effettuate dai biancocelesti con il 3-5-2, cinque invece quelle subite. È con questo modulo che la Lazio è incorsa nelle sue uniche due sconfitte stagionali, contro Juve e Milan. Ma c'è anche da dire che così collocati in campo, i biancocelesti hanno una media inferiore di gol subiti: 1,25, contro l'1,5 del 4-3-3.

IL DOGMA - Sul 4-3-3, Inzaghi ci ha lavorato per tutta l'estate. Nel doppio ritiro, il tecnico biancoceleste ha provato e riprovato questo modulo. Dall'esordio nel nuovo campionato con l'Atalanta, al Sassuolo, passando per Chievo, Bologna, Torino e Cagliari. Dopo la sfida contro l'Udinese - in cui i romani scendevano in campo con un inedito 4-2-3-1 schiacciando i friulani per 0-3 - la Lazio ha sempre optato per questo sistema di gioco, salvo nella trasferta partenopea, in cui Inzaghino ha di nuovo rodato il 3-5-2 per rendere più pericolosa la carica offensiva laziale. I numeri, però, confermerebbero un'altra tendenza: perché con il tridente la Lazio ha segnato 14 gol, per una media di 2,3 reti a partita. Meno incisiva la soluzione a due punte: contro Pescara ed Empoli, la Lazio è riuscita a bucare la porta. Ma quando si alza l'asticella - vedi Juventus e Napoli - il gioco si fa più complicato. Con questo assetto, i laziali hanno una media di 1,5 reti segnate a gara. Più gol subiti con la difesa a 4, più gol segnati con il tridente offensivo. Complici quei tre lì davanti: Immobile e Felipe Anderson che si ritrovano, Keita che si conferma. Con la KIA, i biancocelesti si caratterizzano come uno degli attacchi migliori della Serie A, con 23 reti segnate. E Ciro, con le sue nove perle, si prende il secondo posto della classifica dei marcatori.  

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