ESCLUSIVA - Varsavia, il padre di uno dei detenuti: "Siamo in trincea, i ragazzi sono smarriti"

Pubblicato il 5 dicembre alle ore 22:23
06.12.2013 07:00 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Niccolò Gaetani - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Varsavia, il padre di uno dei detenuti: "Siamo in trincea, i ragazzi sono smarriti"

Continuano ad arrivare testimonianze da Varsavia, racconti che evidenziano la situazione paradossale vissuta da questi ragazzi, che da giovedi scorso si trovano agli arresti senza capire quali siano i capi di imputazione. Pochi minuti fa - sulle frequenze di Radiosei - è intervenuto Fabio, padre di Matteo, che ai microfoni dell'inviato de Lalaziosiamonoi.it Andrea Centogambe ha parlato della situazione vissuta da suo figlio di appena 20 anni, condannato per direttissima a due mesi. "In questo momento è come se fossimo in trincea, è un continuo muro contro muro, informazioni che vengono date e non date. Sapere che in Italia il caso è seguito e sta montando ci dà conforto, se l'attenzione rimane alta la soluzione arriverà prima, lo ha detto pure l'avvocato".

Vi aspettavate di più dall'arrivo del premier Letta a Varsavia?

Ci aspettavamo delle date. Il problema è che noi stiamo qui, visitiamo i ragazzi in carcere e loro chiedono una cosa sola, di tornare a casa. Questa prigione è una delle peggiori.

Sono tutti detenuti insieme?

Li hanno mischiati con altre persone che stavano in carcere, di nazionalità diversa. Non hanno soldi, hanno pochi beni di prima necessità, a partire dalla semplice carta igienica. Mio figlio oggi mi ha detto: "Se esco e non trovo nessuno a prendermi, che faccio?". Fuori dal carcere c'è una landa deserta. Abbiamo tre ore al mese per visitarli, già ci siamo giocati la prima ora. Da una parte sono contento, perché ho visto che comunque mio figlio e gli altri stanno bene. Dall'altra li ho visti smarriti, sembrano veramente ragazzini di 10 anni. Ovviamente auspichiamo che si risolverà tutto entro pochi giorni.

Ricapitoliamo la situazione dei 22 ragazzi...

Dieci di loro hanno già ricevuto la condanna, altri dodici da ieri hanno dovuto accettare il compromesso di patteggiare la pena. Una parte di queste ragazzi - tra quelli che stanno patteggiando la pena - dovrebbe uscire da martedì in poi, comunque a scaglioni. In carcere dicono che si risolverà tutto entro due settimane, ma loro qui ogni momento possono comunicarci informazioni diverse. I polacchi vogliono uscire con la faccia pulita, ossia dire all'opinione pubblica che comunque era giusto condannare alcuni di loro. Loro non hanno niente in mano, ma non lo diranno mai.

Per quanto riguarda i ragazzi già condannati?

Non credo che dovranno scontare la pena in Italia, dovrebbero uscire tutti con la condizionale.