De Vrij: "Il preliminare un duro colpo. Manchester United? Voglio vincere nella Lazio!"

Pubblicato il 12/11 alle ore 9.12
12.10.2015 06:12 di  Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it
De Vrij: "Il preliminare un duro colpo. Manchester United? Voglio vincere nella Lazio!"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il Ministro Della Difesa è pronto a tornare in carica. Dopo più di un mese Stefan de Vrij scalpita per riassaggiare il campo e i novanta minuti da protagonista. Riprenderà a guidare il reparto difensivo con maestria ed esperienza, la sua classe tornerà utile a Pioli per continuare la scalata in classifica. L'olandese è pronto e ai microfoni de Il Messaggero assicura: "Sto recuperando, la prossima settimana voglio rientrare in gruppo. Spero di farcela con il Sassuolo". In una lunga intervista il classe '92 ha parlato anche del suo futuro: "Spesso mi accostano al Manchester United perché c'è van Gaal, ma io voglio vincere alla Lazio. Abbiamo avuto un inizio difficile ma siamo tornati forti e stiamo risalendo in classifica. Il preliminare di Champions è stato un colpo duro da digerire, uscire subito ci ha dato una profonda delusione. Il Leverkusen però era più forte, aveva anche più esperienza. Gioca ogni anno in Europa". Poi sui compagni olandesi, Kishna e Hoedt: “Parlai con Wesley prima che venisse alla Lazio, gli avevo spiegato un po’ di segreti sul campionato italiano, lui apprende in fretta. Non ho ancora giocato con lui, ma sta già imparando tanto. Wesley, Gentiletti, Mauricio sono tutti forti. Non importa chi c'è in campo, contano i movimenti e sapere sempre cosa fare, siamo una squadra. Kishna è molto giovane e molto forte". Su Pioli: "Il mister è molto importante per come parla, con energia ed entusiamo. Sa essere un capo ma poi scherza e ride come tutti”. Sul derby e sulla finale di Coppa Italia “Il derby è una partita fondamentale, tutti non parlano d’altro. Non vedo l’ora di giocarlo, lo scorso anno meritavano di più all’andata. Vorrei anche rigiocare la gara contro la Juve, non l’ho mandata giù”. Sul momento della Lazio: “Siamo tornati forti, i risultati stanno migliorando ma possiamo crescere ancora tanto”. Sull’inizio difficile di stagione: “Ci sono stati problemi individuali e di squadra, e siamo arrivati male al primo appuntamento in Supercoppa”. E sul malinteso con Berisha nella notte di Leverkusen: "Tutti sbagliano, c’è stato un errore di comprensione".

TRA VITA PRIVATA E CURIOSITA' - Gli unici che possono mettere a sedere de Vrij sono gli gnocchi: "Li ho scoperti per la prima volta in Italia e adesso la mia fidanzata me li cucina ogni sera. Non posso più farne a meno". Poi racconta il periodo di convalescenza post operazione al menisco di qualche tempo e fa: "Proprio perché nel calcio la tua carriera può finire da un momento all'altro, i miei genitori mi sostenevano ma volevano finissi gli studi". Niente vita sregolata, anzi: "Ogni sera leggo versi della Bibbia. Non bevo e non fumo, curo in maniera maniacale la mia prevenzione. Devo dormire dieci ore a notte. Non ho mai avuto molto tempo libero. Ho sempre messo il calcio e la mia formazione davanti al divertimento e alle mie relazioni sociali".

L'INFORTUNIO E LE AMBIZIONI - "Ero arrivato in Olanda senza alcun problema. Ero partito da Roma in forma, avevo tuttavia già giocato quattro partite in due settimane. Forse ero un po' stanco, perchè nel precampionato non avevo disputato nemmeno un'amichevole. Con l'Islanda non avevo avvertito alcun fastidio per novanta minuti. Dopo la paritta però c'era un versamento. Il giorno dopo era andato via il gonfiore e i medici mi avevano dato l'ok, perchè non c'era nulla di preoccupante. Alla vigilia del match con la Turchia era andato bene il provino...". E invece il ginocchio ha fatto crac: "Ho tanta voglia di tornare, quando vado allo stadio a guardare le partite vorrei sempre stare in campo ed aiutare la squadra". Alzare un trofeo resta il sogno: "Voglio vincere qualcosa qui. Abbiamo avuto due opportunità, non le abbiamo sfruttate, ma ora siamo più forti dell'anno scorso. Non pronuncio la parola scudetto, ma è rimasto chi già si conosceva bene e la rosa è stata rinforzata".