ESCLUSIVA - Dias tifa Mauricio: "Io il suo idolo? Spero mi superi! Applausi per F. Anderson"

Pubblicato il 22 gennaio alle 22.12
23.01.2015 07:30 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla/Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Dias tifa Mauricio: "Io il suo idolo? Spero mi superi! Applausi per F. Anderson"

Sembra che a volte, fidarsi della carta d’identità, non tenga a riparo da eventuali errori di valutazione. Perché può anche capitare di trovarsi al timone di una nave, vederla imbarcare acqua, e continuare a relegare ai margini l’uomo giusto. Un errore di valutazione che può costare caro e causare una difesa colabrodo, per esempio. E se André Dias era l’uomo giusto, la fiducia di cui godere era solo da aspettare. Un ritorno, da attendere scalpitando, perché a quasi trentacinque anni il brasiliano non aveva nessuna intenzione di indugiare alla finestra. La sua ultima stagione in biancoceleste lo vede prima sulla panchina, ma poi rinascere nel compatto duo nel cuore della difesa, insieme a un altro veterano, Giuseppe Biava. Insomma, ci voleva il vecchio Edy Reja, perché le sorti della stagione del classe ’79 si decidessero a cambiare. Poi un infortunio, a rompere le uova nel paniere. E alla fine del campionato, eccolo, l’epilogo della sua avventura romana: il reparto arretrato è da rinnovare, il contratto del brasiliano no. Lascerà la Città Eterna, Dias, lo farà in estate: valigia alla mano, direzione? Ritorno in Brasile, forse, ma il futuro appare vago. Probabilmente non aveva preso le misure, il natio di São Bernardo do Campo. Dopotutto, il difensore non aveva fatto mistero delle sue preferenze: restare alla Lazio, finire la carriera a Roma, attendere quella telefonata e discutere il rinnovo. Un matrimonio che finisce magari in sordina. Ma destinato a lasciare il segno, e non solo nel cuore dei tifosi. Perché quando sette mesi dopo quell'addio, un altro difensore, anche questo brasiliano, sbarca a Roma, e più precisamente a Formello, beh, la testa non può che buttarla lì. Ripensare alle quattro stagioni in biancoceleste disputate dal collega è d’obbligo, ricordare la sua grinta stakanovista anche. E così, basta un attimo per esordire in conferenza stampa: “Mi ispiro ad André Dias”. Questo svelava oggi il neoarrivato Maurício, ai giornalisti presenti all’appuntamento. Qualcosa che, dopotutto, non può che far sorridere l’ex biancoceleste. Lo abbiamo contattato, e gli abbiamo chiesto la sua riguardo questo ragazzo che lo ha eletto punto di riferimento. Il parere dell'ex numero 3 è positivo: “Non lo conosco molto bene. So che giocava nello Sporting Lisbona e ha disputato la Champions. Io il suo idolo? Lo ringrazio, gli auguro di fare meglio (ride, ndr). La Lazio sta disputando un grande campionato, e questo innesto aiuterà”. Se questa è la Lazio più forte di sempre, André Dias non lo sa. Ma di certo non può dimenticare quella Coppa alzata al cielo: “Non so, anche la mia squadra era forte e abbiamo vinto qualcosa. Oggi però, questo è un bel gruppo. I complimenti? Li faccio a Felipe Anderson”. D’altronde, non è una grande scoperta, per Dias, che lo aveva accolto e che ne aveva tessuto le lodi in tempi non sospetti. Quello che accade oggi, è solo una conferma: “E’ un campione, aveva bisogno di tempo. Ora è la marcia in più di questa Lazio”. E adesso, l’ex Lazio ha tutto il tempo di scegliersi il futuro che preferisce. Nel frattempo, però, non intende rinunciare a concedersi un periodo di relax, quanto basta per riordinare le idee: “Ora sono in vacanza. Penso di restare nel mondo del calcio, ma non farò l’allenatore. Vedremo, c’è tempo per decidere”. Stay tuned, quindi. Perché il filo d’oro che lega André Dias e quella sfera di cuoio, è tutt’altro che reciso.   

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