SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it, terzo atto: la lombalgia, un problema anche per i giovani... Ecco come curare e prevenire il "mal di schiena"

02.10.2012 10:29 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: lalaziosiamonoi.it/Stefano Lovati/MarcoValerio Bava
SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it, terzo atto: la lombalgia, un problema anche per i giovani... Ecco come curare e prevenire il "mal di schiena"

La terza puntata della rubrica "Sport&Ortopedia", la terza tappa di un viaggio attraverso la conoscenza del proprio fisico, delle problematiche relative all'attività sportiva e non solo. Il Professor Stefano Lovati, Specialista in ortopedia e traumatologia, Responsabile ortopedico della S.S. Lazio calcio e Responsabile Sport Clinique Paideia, dopo aver spiegato nel dettaglio le noie muscolari prima e quelle del menisco poi, ci conduce questa volta nelle problematiche inerenti alla schiena e in particolare a quella lombalgia che tanti fa penare. Sintomi, diagonosi e terapie, ecco come affrontare e curare il "mal di schiena". E' possibile, per voi utenti de Lalaziosiamonoi.it, formulare i vostri quesiti ed ottenere opportune risposte. Inoltre, con l’ausilio di un link di riferimento, potrete approfondire le tematiche affrontate, anche in maniera del tutto personalizzata.

QUEL DOLORE ALLA SCHIENA: LA LOMBALGIA

Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non ha avuto un dolore nella zona lombare. Circa l’80% della popolazione sperimenta, almeno una volta, un dolore nella parte bassa della colonna sottoposta a stress di carico. L’incidenza di questa condizione aumenta con l’età, raggiungendo il 50% della popolazione oltre i 60 anni, ma non è raro riscontrarla anche nei giovani. Nella grande maggioranza dei casi (circa il 90%), è una affezione benigna auto risolutiva a breve termine, che non deriva da vere e proprie patologie vertebrali, ma l’individuazione di alcuni elementi clinici da parte dello specialista, consente di selezionare i pazienti che necessitano di un approfondimento diagnostico. Anche gli atleti soprattutto nei periodi di maggiore intensità dei carichi di allenamento, specialmente in vista di gare importanti, lamentano sintomatologie dolorose localizzate nel tratto lombo sacrale.

Come va inquadrato il paziente con dolore lombare
Il criterio è la durata del sintomo: paziente con dolore inferiore ai 3 mesi (lombalgia acuta/subacuta), paziente con dolore superiore ai 3 mesi (lombalgia cronica). Importante è anche la modalità di insorgenza del sintomo, da sforzo o in assenza di trauma.

Cause generali e fattori predisponenti
Atteggiamenti posturali non corretti, movimenti del corpo ed esercizi eseguiti in maniera sbagliata, alterazioni dell’appoggio podalico, squilibri del bacino, eccessivo carico di allenamento, scadente tono muscolare dei muscoli paravertebrali, lavori usuranti, donne in stato interessante (soprattutto dal 7°mese). E’ interessante notare, come soggetti particolarmente ansiosi, stressati, o in procinto di verifiche importanti, sviluppano dolori lombari con un’incidenza doppia rispetto a coloro che non manifestano squilibri emozionali. Negli anziani il dolore lombare è principalmente generato da una condizione di osteoartosi degenerativa. Da tener sempre presente che esistono patologie di una certa gravità che possono manifestare lombalgie acute o croniche.

Sintomi
Nella lombalgia acuta (colpo della strega), il dolore è improvviso a volte trafittivo conseguente ad uno sforzo con uno spasmo della muscolatura paravertebrale e conseguente limitazione articolare della colonna che rimane in atteggiamento antalgico. Nelle forme croniche il dolore è meno trafittivo ma più profondo e continuo. Quando il dolore lombare si associa ad una irritazione del nervo sciatico o del nervo femorale si parla rispettivamente di lombosciatalgia e lombocruralgia.

Ci sono attività lavorative che favoriscono l’insorgenza di lombalgie?
Lavori che impongono lunghe ore in stazione eretta o seduti, sono predisponenti ad una compressione e rigidità della colonna

Diagnosi
Prevalente clinica, lo specialista dovrà fare una accurata anamnesi volta a capire lo stile di vita lavorativa e l’eventuale attività sportiva dal paziente, chiedere se vi è una familiarità alla patologia, e se ci sono malattie sistemiche in atto, poi passerà ad esaminare con cura il paziente. A volte ci si avvale di una diagnostica strumentale come radiografie sotto carico della colonna e risonanze magnetiche con o senza mezzo di contrasto. Più raramente si richiedono esami ematici e scintigrafia ossea.

Terapia
Le numerose proposte terapeutiche devono confrontarsi con una patologia multiforme e multifattoriale in cui si combinano aspetti infiammatori, posturali, biomeccanici, ed emotivi. Ad un primo approccio farmacologico volto a ridurre la carica infiammatoria e miotensiva, si passa al trattamento fisioterapico attraverso l’utilizzo di macchinari antalgici e miorilassanti. Personalmente mi avvalgo spesso dell’aiuto di osteopati e posturologi per “armonizzare” la colonna e renderla maggiormente elastica. Nei casi resistenti è indicato sia l’utilizzo di cortisonici (sempre sotto controllo medico), sia trattamenti come l’ozonoterapia o blocchi antalgici peridurali. Utili soprattutto nei giovani e negli sportivi il taping con cerotti a memoria di forma per “scaricare” la regione lombare. Viceversa negli anziani a volte è indicato un busto (lombostato), per sorreggere ed aiutare la colonna lombare in fase acuta.

Prevenzione
Effettuare con regolarità attività fisica aerobica, riequilibrare la postura, e rafforzare la muscolatura paravertebrale, effettuare esercizi di respirazione diaframmatica ed esercizi di allungamento della colonna per ridurre le pressioni dei dischi intervertebrali. Importante è ripristinare un corretto circuito neuro-motorio attraverso esercizi di ginnastica propriocettiva, controllare il peso, e le tensioni addominali (chi soffre di colite soffre il più delle volte anche di dolori lombari), per cui attenzione alla dieta. Sul lavoro utilizzare sedie con supporto lombare, e quando si dorme prediligere un materasso semi rigido, sollevare pesi in maniera corretta non piegando la schiena ma le ginocchia.
 

 

Per ulteriori approfondimenti su problemi di natura ortopedica il Professor Stefano Lovati, vi invita a contattarlo direttamente alla sua email, o visitare il suo sito internet. Cliccate sui rispettivi banner per il link desiderato.

 

                                    

 

                  

 

        

 

 

 

Dottor Stefano Lovati
Specialista in ortopedia e traumatologia
Responsabile ortopedico  S.S. Lazio calcio
Responsabile Sport Clinique Paideia