Top&Flop di Palermo-Lazio - Pizzoni et impera

30.09.2014 10:00 di  Luca Capriotti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Luca Capriotti
Top&Flop di Palermo-Lazio - Pizzoni et impera

"A Palermo perdemo, pure se vinciamo è una neopromossa".
Sky: "Vince Filip Djordjevic".
Tre pizzoni. Tre pizzoni a mano aperta de Filip. Grazie.
Filip. Pizzoni et impera.
3 gol in 5 partite, mettice una pezza. Mettice una pizza. In faccia. 

TOP

Primo tempo - Il tempo di morire. Fine primo tempo di un primo tempo tranquillo. Tutto teso a prendere il famoso thè caldo che tanto ci fa bene, che tanto ci rivitalizza. La Seleccion del Cattivo gusto assemblata da Zamparini riesce nell'obiettivo invidiabile di creare un primo tempo losco e fisico, che convince l'arbitro che la casualità sia alla fine il metro di giudizio più attinente ad una vita violenta. E poi alla fine di una vita violenta, il più violento è Filip.

E segna solo lui - Cross di Candreva, Parolo vede doppio e non c'arriva, c'arriva Lui. Con il dito fa un gesto a dire. Ve l'avevo detto io. So io. So io. Segno solo io.

Il Lazio fan Club Il mio amico Filip - Esultanza nel Fan Club. Interrotto per un attimo il mercato di organi di Bambi.
Il Lazio fan Club Il mio amico Filip - Esultanza nel Fan Club. Regà, il braccio. Dove avete messo il mio braccio.
Esultanza del Fan Club - Dai. Avevate detto niente machete.
Esultanza del Fan Club - Rappresaglia. Basta. Dove avete messo Basta.

Nel frattempo. Lorik...

6 minuti di gioco - Inizio soft. Cana sventra Belotti.
65 minuti di gioco - Cana estrae la spina dorsale di Belotti senza anestesia, con intervento da dietro che lo lascia in fin di vita.
66 minuti di gioco - Fischiato il fallo, rimediati il giallo e 35 anni di reclusione.
66 minuti di gioco - Cana insulta Belotti perché grida: "Mamma".

Nel frattempo, a centrocampo.
10' del primo tempo - A volte, tra i giocatori e il pallone si instaura un rapporto privilegiato, importante, raffinato. A volte, altre volte, il pallone incontra qualche resistenza. A volte incontra un tentativo di controllo di Onazi.
Il controllo di Onazi - Che la forza sia con noi.
Il controllo di Onazi - La forza della pace interiore.
Il controllo di Onazi – Out of Control.
Il controllo di Onazi – Come quando in macchina ti azzardi a mettere riproduzione casuale della musica nello stereo. E ti lasci cullare dal rollio del motore, le onde del suono, i semafori tutti uguali come un pendolo, la danza lenta dei pedoni. E poi te ne accorgi. Era tutto perfetto. Ao, stereo. Famose a capi. Zarrillo, no, dai.

Il controllo di Zarrillo – Cinque metri che ti ho perso, quanto freddo in questo tocco di palla. Ma tu. Non mi hai cercato più (No, è che visto come la controlli, poi non te la passano, lo facevano pure con noi, all’oratorio, è la legge del dividi et impera. Dividi il pallone con quelli bravi, impera sulle pippe).
Dividi et impera – Dividi l’avversari in più parti uguali, il risultato non cambia. Pizzoni et impera. Dividi i pizzoni tra gli avversari in parti uguali, il risultato è 4 a 0.
Faccio male anche ad un mio amico – Ma Basta, regà, ancora sta sotto con gli shottini?
Basta – Non s’è ancora ripreso.
Manco noi - Primo tempo. Prima Dybala sfiora il gol. Poi Vazquez sfiora il gol. Poi noi abbiamo sfiorato la televisione.

Poi il Mio amico Filip nel secondo tempo - Manda Terzi, noto marcatore a uomo dei campi di quarta categoria, a Velletri con una finta di corpo. Poi tutti vanno a destra. E lui mette il pallone a sinistra. Volontariamente, naturalmente. Tutti a Velletri.
Tutti a Velletri – Noi comunque se Filip ce fa una finta di corpo, per sicurezza ci buttiamo a terra e ci fingiamo morti.
Tutti a Velletri – Lo vediii, ecco Vellettri, la sagra delle pizze. Fontane che danno destri, quant’abbondanza c’è. Li prati, a tutto spiano, so tutte pizze in faccia. S’annamo a tramortì, Filip. Filip. Auguri tenerello.

Auguri Filip – Tenerello in senso lato dai. Nono, il pollice opponibile nostro girato in senso lato no dai.
Poi non contento - Palla lunga di Marchetti. Pallone col contagiri che manco Virgilio a Dante una terzina così je l’ha offerta. Filip con la schiena passa a miglior vita il suo marcatore, che entra di diritto nel martirologio dei difensori liturgicamente seccati, nella Bolgia dei tramortiti da Filip. Poi da posizione improponibile per chiunque trafigge Sorrentino.
Improponibile per chiunque – Una robba indecente. Tre gol di Filip. Se è festa per tutti, è la festa di Filip.
La Festa di Filip – Si. Questa sera è festa grande. Noi scendiamo a fa pizze subito. E se vuoi divertirti vieni qua. Ti terremo tra noi e ballerai (BALLA! Lo ordina Filip!).
Festa grande – Finché vedrai sventolar la bandiera gialla, tu saprai che qui loro ballano, e le pizze voleran!
Bandiera gialla – Si avvisano i signori bagnanti che ce stamo a fa un bagno di champagne con Filip.
Champagne – Champagne. Per brindare ad una tripletta. Con te. Che già menavi un altro. Cosi. Cominciava la festa. E a voi. Ve girava la testa.

---- Sorrentino – La grande Bellezza di un pizzone in faccia.
Sorrentino – This must be Pizzanfaccia
Sorrentino – Le conseguenze della pizza.
Sorrentino –Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che potrebbe essere definito "il vortice della mondanità". Ma io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alle feste (dell’altri). Volevo avere il potere di farle fallire” – Filip.

Tripletta di Filip. 
La reazione del Fan Club - A morte gli infedeli! 
La reazione della redazione - Sacrificato il caporedattore 
La reazione di chi scrive – Estasi del quarto grado della scala dell’Amor Sublime. Sublimazione della pizza in faccia. Ogni gol come una pizzanfaccia. L’attimo perfetto in cui ti si allarga la pizza sul viso, con tutte e cinque le dita ben disegnate. E pensi. È tutto perfetto. Lo ha fatto per noi.
L’autore del presente articolo, in beata esaltazione del SuperIo di Filip, entra in uno stato libidinoso fantozziano. Il suo Grillo parlante, interpretato dai tedeschi al Campeggio di Fantozzi, lo redarguisce con forza. Italiani sempre rumore, sempre cantare chitarra e mandolino! Sì. Sì. Sempre rumore. Sempre rumore. N’altra pizza. Daje n’altra pizzona in faccia al Palermo. Sempre rumore. Daje un pizzone a chi diceva che non eri adeguato alla Serie A, daje un pizzone a chi diceva. Ma ha segnato un sacco di gol nella Serie B francese. A chi dice Lig an non per fare una mossa di aikido ma per testimoniare che segue Toulose- Avion. Daje n’altra pizza in faccia. Daccela a noi sennò. Per tutte le volte che abbiamo dubitato.  Puniscici. O potente punitore.
Ed ora.
Una settimana da Filip – Le macchine si sposteranno al nostro passaggio.
Una settimana da Filip – Le nostre donne assomiglieranno un po’ di più, la ricorderanno un po’, la donna di Filip (Per scherzo eh, non sia mai, solo amicizia, Filip, lo diciamo per amicizia, son)
- L’autore del presente articolo continua a scrivere chiuso in un frigobar in una macchina d’epoca nel Wisconsin, sperando che il gps del cellulare non lo tradisca -
Una settimana da Filip – Alzate bene lo sguardo. Loro le vincono tutte.  So forti ,indubbiamente. Alzate lo sguardo al cielo di Roma. Co sto Filip qua che ce se ammucchia addosso. Io non c’ho paura de niente.

FLOP

Morganella – Lo stesso parrucchiere di Nainggolan, più dieci litri di Gin purissimo.
Il tacco de Dios – Filip avrebbe tanto voluto segnare quel gol di tacco, che lo avrebbe consacrato nella lista divina dei tacchissimi sublimi del nostro calcio. Un piccolo imprevisto chiamato portiere lo ha fermato. Non succederà più.
Parolo – Ha segnato. Il pallone gli ha rimbalzato per 4 volte tra un piede all’altro stile Flipper della vecchia sala-giochi del paese, dove immancabilmente per vedere la donnina nuda dipinta e le lucine alla fine ti perdevi soldi e pallina di metallo. Poi, in evidente ripresa dai fumi dell’alcol di Basta, ha scaraventato in porta una mozzarellina, approfittando del terrore congelante che, dopo il tacco parato, alberga in Sorrentino e lo possiede. Segna, perché il weekend è lontano, e Filip è cosi dannatamente vicino a Sorrentino.

Dybala e l'intervento di Braafheid al 25' secondo tempo –Prima, famo gli auguri al Brafo, che per l’ennesima volta ha dimostrato che il terzino ha il potere del cross, e perfino può fare bene ambedue le fasi. Poi, una piccola partenza sul folletto Dybala, incappato in un intervento duro del nostro. Dopo, non era piú lo stesso.

Cavandà – Passi per la partita di Lunedì, figlia di storture infami che il nostro calcio sembra voler produrre in serie, ben lontano dagli aloni romantici di quel calcio tutto alle 15, che la sera al massimo ti rivedevi il gol, e no lo spezzatino che poi lo spezzatino con patate a noi fondamentalmente ce fa pure schifo. Passi per l’attesa, la classifica avulsa da retrocessione, il respiro fitto fitto di chi dall’altra parte vincono e noi mai, manco segnamo. Ma il telecronista di Sky che chiama per tutta la partita il nostro terzino destro Cavandà con l’accento sull’ultima A no. No al calcio moderno. Aridatece Pizzul.
Aridatece Pizzul – Tutto molto BELLOO.

La nostra coscienza intima, in evidente stato di visibilio e trenini Brigitte Bardot Bardot, ci ricorda che negli anni a venire forse del Palermo non rimarrà molto, che sicuramente non rimarrà il loro allenatore, che la vita è una bottiglia che se scola, che le donne passano ma una, la più bella, quella disegnata per noi dal principio, non passerà mai, e se non l’hai trovata cercala, sciocco.  La nostra coscienza intima, che ora prende le sembianze di Gollum del Signore degli Anelli, non può che dire, con voce strascicata. Il mio tesssssoro. Indicando i gol di Filip, pensando al Pizzoni et impera, il nuovo insegnamento del nostro guru dell'Ignoranza serba. Poi, sempre con le attraenti sembianze di un Gollum, si volge alla donna disegnata dal principio che dice.
Avete vinto? Sentilo, quant’è felice.
Grazie Filip.
C’hai rimesso al mondo.
(Pioli. I PUNTI. Je l’hai fatta a fa i PUNTI!). 
Onore alla maglia numero 9, e a chi la indossa, sempre. 
Si festeggia qui, a Pizzonlandia