C'era una volta l'amico Friuli: l'Udinese da talismano a incubo della Lazio

23.04.2013 10:50 di  Giorgia Baldinacci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Danilo Borgese-Corso d'Informazione Sportiva de Lalaziosiamonoi.it
C'era una volta l'amico Friuli: l'Udinese da talismano a incubo della Lazio

C’era una volta uno stadio che ha visto la Lazio trionfare per sei stagioni consecutive. Nord-est dell’Italia, città di Udine, campo di gioco “Friuli”. Qui dal 1997 al 2001 i cuori biancocelesti hanno vissuto momenti di gioia per i tre punti conquistati dai loro beniamini.
Anno 1997, un gelido mattino di inizio febbraio, la Lazio ha appena divorziato da Zeman, reduce da due rovesci interni consecutivi. In panchina di nuovo Zoff. Una trasferta a Udine che fa paura come la classifica dei biancocelesti. Il presidente-allenatore (come Zoff veniva definito all’epoca) ridisegna una squadra compatta, accorta, dopo due anni e mezzo di spregiudicatezze zemaniane. Beppe Signori trascina i compagni con una doppietta e la Lazio espugna il Friuli, ridando fiato a un popolo quasi rassegnato all’anonimato. Nessuno poteva pensare che quello fosse il primo di una lunga serie di successi sul campo dell’Udinese. L’anno seguente arriva uno 0-2 con Mancini e Fuser, poi due 0-3 di fila e ancora un memorabile 3-4, segnato ancora una volta dal ritorno di Zoff in panchina al posto di un ormai demotivato Eriksson. L’ultimo acuto della serie il 18 novembre 2001, 1-4 con Hernan Crespo e Claudio Lopez sugli scudi. L’anno successivo con Mancini in panchina arriva una sconfitta indolore all’ultima giornata, con la Lazio già sicura del piazzamento ai preliminari di Champions. Una piccola parentesi in un dominio che continua con l’1-2 firmato Corradi-Inzaghi il giorno di Halloween del 2003. Lo stadio Friuli è ormai un talismano, un portafortuna, una fonte di punti spesso decisivi a fine stagione. Ma da lì a breve le cose cambieranno.

L’Udinese per due anni consecutivi travolge 3-0 la Lazio, prima segnando il capolinea dell’avventura di Mimmo Caso sulla panchina biancoceleste, poi mortificando il discreto avvio di campionato di Delio Rossi. E’ vero, in seguito ci saranno ancora il roboante 2-4 del 2007 e la maxirimonta da 3-0 a 3-3 del 2008, ma negli occhi il popolo biancoceleste ha impresse indelebili le ultime tre disfatte. Nelle ultime due stagioni si infransero i sogni Champions, nell'ultima sfida al Friuli forse una delle peggiori Lazio di sempre. Vuota, senza idee, con un gioco approssimativo e tanti, troppi giocatori lontanissimi da uno stato di forma accettabile. Adesso anche l’Europa League è a rischio. Da Parma, la Lazio deve prendersi la sua rivincita, deve tornare a vincere fuori casa dopo quattro mesi di digiuno e cambiare il trend di un girone di ritorno da incubo. Il Friuli non è più l’amico di una volta, ha bocciato di nuovo la Lazio, ma il campionato non ha ancora sparato i suoi ultimi colpi.