GARBAGE TIME - Zizi Roberts, il terzino-attaccante che voleva imitare Weah

24.01.2015 18:05 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
GARBAGE TIME  - Zizi Roberts, il terzino-attaccante che voleva imitare Weah

"Ho capito che Zizi era un talento sin da quando lo vedevo giocare per strada, a Monrovia". La parola di George Weah conta, eccome se conta. Quel ragazzino dal fisico prepotente ed esplosivo calcia con entrambi i piedi, è il suo potenziale erede e rappresenta la continuità del movimento calcistico liberiano. George Weah, nell'estate del 1997, bussa alla porta del Junior Professionals, preleva Kolubah Roberts, e lo imbarca sul primo volo per Milano.

MI MANDA GEORGE - Zizi, questo il suo soprannome, entra nel quartier generale del Milan in punta di piedi, tentando di nascondersi dietro alla massiccia sagoma dello zio George, suo amico e sponsor. Fabio Capello non conosce assolutamente il giocatore, ma decide di concedergli un'opportunità e lo aggrega nel gruppo per la tournèe in Sudamerica. Un'esperienza emozionante e stimolante per il giovane Zizi, muscoli carici di nitrolo ma cervello calcistico ancora da formare. Il Milan opta così per il prestito in B, al Monza, il club satellite. Viene affidato alla saggezza di Gigi Radice e, tutto sommato, resta piuttosto vicino al guru Weah.

SOLO UN PISOLINO - Il 14 settembre segna il suo primo gol ufficiale in Italia, una perentoria incornata di testa che decide la gara con il Venezia. Zizi entra e segna il gol vittoria, rinvigorito dopo il lungo sonnellino prepartita. Il giocatore infatti si addormenta in stanza - anche se racconterà di aver dimenticato la giacca -  e viene dimenticato in albergo dalla società. Viene recuperato da alcuni dirigenti brianzoli e catapultato in panchina in fretta e furia. "Non è la prima volta che accade di perderlo per strada - racconta Radice -. Capita che il compagno che deve bussare alla sua porta o lo deve andare a prendere per gli allenamenti si dimentichi". Zizi prova a dare una mano alla sua nuova squadra, il tecnico della Primavera Andrea Icardi lo prende in disparte per sessioni di allenamento individuale, sfruttando la sua conoscenza della lingua inglese. Potenzialità importanti, soprattutto dal punto di vista fisico, ma la strada per diventare un vero calciatore è ancora lunga.

ZIZI, IO SONO TERZINO - La stagione seguente il liberiano fa tappa a Ravenna, sempre in cadetteria. Ed è qui che il tecnico Sergio Santarini ha la grande 'intuizione'. Il giocatore viene retrocesso in posizione di terzino, un ruolo che più si addice alle sue caratteristiche. Zizi in realtà gioca già in quella posizione e - con leggero ritardo - decide di comunicarlo al suo staff. La Federazione liberiana infatti convoca solo attaccanti e il buon Roberts è sempre stato costretto ad agire da esterno basso. Difensore-attaccante, così recita il profilo riservatogli dalla Panini nel celebre album. In ogni modo l'exploit in quella posizione è sorprendente, riesce persino a rifilare una splendida rete al Napoli con un sinistro da 30 metri. La sua stagione è contrassegnata da eccellenze e disgrazie, in fasi alterne. "Non è ancora pronto per il calcio italiano - dichiara il mister - e non è neppure colpa sua. Zizi è abituato a un tipo di calcio elementare, dove non esistono regole tattiche e conta più correre dietro il pallone e cercare lo scontro fisico". Con l'addio di Weah al Milan si esauriscono anche le speranze rossonere per il giovane Zizi. Viene sballottato tra Svizzera e Grecia, nel 2001 trova persino un ingaggio importante nell'Olympiakos, segnando anche gol importanti in Champions League. La sua carriera si conclude in Irlanda del Nord, dopo un'esperienza biennale negli Usa, dove - peraltro - gli viene ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. Zizi, d'altronde, non è nuovo a queste disavventure. In Grecia fu arrestato per aver tentato di incassare un assegno falso. Lui, senza lo zio George, si sente perso...