ESCLUSIVA Radiosei - Lazio, Diabolik: "Società indifendibile, capiremo chi non verrà più allo stadio"

Pubblicato il 15 febbraio alle ore 19:05
16.02.2019 06:50 di  Federico Marchetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Lazio, Diabolik: "Società indifendibile, capiremo chi non verrà più allo stadio"

La Lazio esce dall'Olimpico dopo il match contro il Siviglia con una sconfitta e l'infermeria sempre più piena, ma un altro dato fa riflettere per quanto riguarda la serata di Europa League: la presenza di circa 20mila tifosi, di certo non un numero da grande occasione. In questo senso il ds Igli Tare aveva espresso la delusione della società per questo risultato, ma non è dello stesso avviso Fabrizio 'Diabolik' Piscitelli che, intervenuto ai microfoni di Radiosei, ha commentato: "Il discorso ultras esula da quello sportivo o dal risultato. Ad oggi, al netto di un mercato che non è stato fatto e di una squadra che non è stata rinforzata, non è accaduto quello che speravamo accadesse. Ad oggi gli 'Irriducibili' non si sentono più di chiedere ad altri tifosi di andare allo stadio e di fare gli abbonamenti. Non è un discorso che deve riguardare noi, ma capisco gli altri. Mi sento di dire che in questa società non cambierà mai niente. Pensavamo in maniera costruttiva, ci abbiamo messo la faccia, abbiamo provato a ricreare un ambiente costruttivo per permettere al club di lavorare al meglio".

SOCIETA' INDIFENDIBILE - "Comprare un giocatore importante da una società come la Lazio significa ricreare anche un indotto di entusiasmo. L'esempio è arrivato ieri contro il Siviglia: in assenza di giocatori importanti è arrivata la conferma che non ce ne sono altri. Ognuno, a questo punto, prenda la propria decisione. Chi non verrà più allo stadio o non farà l'abbonamento sarà compreso. Di certo non possiamo passare noi da difensori di questa società, perché è indifendibile. Questa società non ha tutelato la Lazio quando ci sono stati clamorosi errori arbitrali, tantomeno quando la squadra è stata costretta a giocare con due giorni di anticipo a causa del rugby. Noi ci saremo sempre, andremo sempre allo stadio, noi ragioniamo in modo diverso dagli altri tifosi, ma ad oggi mi sento di capire chi sceglie di non fare altrettanto".