Lazio, Gila: "Grato a Sarri, ossessivo e unico. Si vede che ha lavorato in banca"

02.03.2024 12:45 di  Edoardo Zeno  Twitter:    vedi letture
Lazio, Gila: "Grato a Sarri, ossessivo e unico. Si vede che ha lavorato in banca"

Mario Gila è sicuramente tra le note positive della stagione della Lazio. Approfittando dello scarso rendimento di qualcuno e di qualche infortunio di qualcun altro, il centrale spagnolo ne ha approfittato per diventare uno dei pilastri difensivi della linea a quattro di Sarri. Intervenuto ai microfoni di AS, l'ex canterano del Real Madrid ha elogiato il proprio mister che in questi anni lo ha fatto crescere tantissimo sotto diversi punti di vista: "È un allenatore di altissimi livello. Ossessivo e ambizioso, porta il suo metodo ad un altro livello. È un fanatico della linea difensiva, gli sono molto grato per tutto quello che mi ha insegnato".

"E' un po’ superstizioso, anche se nello sport è abbastanza comune. Con lui possiamo fare grandi cose: gli schemi sono esagerati, sì, ma hanno le loro varianti. Non è la quantità, è la qualità. Umanamente ha il suo modo di essere ed è poco comunicativo. Parla in campo, all'inizio per me è stato un po' difficile, ma mi sono adattato subito, sapevo capirlo".

Linea difensiva? "È unico in questo, unico. Funziona come nessun altro, ve lo assicuro. All'inizio ero un po' perso tra la lingua, movimenti, di qua, di là, l'uscita della palla a seconda del profilo del giocatore... È stato molto, molto difficile per me. Ma quando ti adatti, vedi che la linea scorre da sola, pensiamo tutti allo stesso tempo e ci muoviamo contemporaneamente. È vero che difendiamo in campo aperto e questo può farci soffrire, ma copriamo molto bene gli spazi, misuriamo molto bene i nostri tempi, quindi è difficile per noi soffrire nello spazio. Ha lavorato molto bene, è molto meticoloso, va al dettaglio, al centimetro, al millimetro. Il lavoro che ha svolto in tutti questi anni è da ammirare. Si vede che ha lavorato in banca: numeri, numeri... In campo lavora con le distanze, con i metri, con le velocità. Guarda molto i dati, cosa corri. Alcuni allenatori non gli danno molto peso, ma lui sì. Va molto in profondità nei dettagli".