FOCUS - Derby tra ex presidenti: il patto Cragnotti-Sensi per Roma Capitale del calcio italiano

03.12.2016 10:30 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Derby tra ex presidenti: il patto Cragnotti-Sensi per Roma Capitale del calcio italiano

I tempi cambiano, facciamocene una ragione. Ma il ‘C’era una volta’, è sempre bello, ha il sapore materno di una cosa finita, bella, da ricordare. I derby degli anni ’90 e ’00, quelli con una Lazio stellare e con una Roma gran bella squadra, sono nella memoria di tanti tifosi. La Capitale è il centro del calcio. Le due squadre all’ombra del Colosseo danno spettacolo in stracittadine da ricordare grazie a due personaggi: Sergio Cragnotti e Franco Sensi, che si sono stretti la mano e messi spalla a spalla contro lo strapotere del calcio del Nord.

PRESIDENTI DI CALCIO - Sergio Cragnotti diventa presidente della Lazio nel 1992. Rileva la società allora sulle spalle di Gianmarco Calleri per 38 miliardi di lire. Ne spende il doppio in fase di calciomercato. Il primo indizio fa una grande prova: l’imprenditore romano numero uno della Cirio farà sognare i tifosi. Rimane a capo dei biancocelesti fino al 2003, dopo il crac della sua azienda e altri problemi finanziari. In bacheca da patron ha messo 1 scudetto, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa UEFA e due secondi posti in campionato. Per Formello passano i più grandi campioni dell’epoca: da Veron a Crespo, passando per Vieri, Salas, Nedved, Simeone, Mancini. Extraterrestri del pallone.

Un anno dopo l’entrata in scena di Cragnotti alla Lazio, ecco Franco Sensi. Già consigliere anni prima, il petroliere ci mette un po’ a far carburare i giallorossi. Il culmine arriva l’anno dopo del tricolore biancoceleste, quando nel 2001 lo scudetto rimane a Roma cambiando solo sponda del Tevere. I rapporti tra i due presidenti sono stati sempre buoni. Con rispetto, hanno guidato due squadre rivali nella stessa città. Hanno combattuto insieme contro i poteri di Juventus, Milan e Inter non solo in campo, ma anche negli uffici. Proprio Cragnotti, in una recente intervista, ammette: "Franco Sensi riconobbe che sostenere idee comuni avrebbe dato forza alla Roma come alla Lazio. Volevamo far diventare Roma anche la Capitale del calcio italiano. E per qualche anno ci siamo riusciti. Con la nostra presenza al vertice avevamo eliminato le squadre del Nord. Ma il grande progetto industriale si è interrotto bruscamente con l’uscita di scena del sottoscritto e a causa della malattia di Franco. Con Calciopoli qualcosa si è scoperto: ecco perché vincevamo così poco”.

TEMPI MODERNI - Cragnotti è ancora vicino alla Lazio. Ogni volta che passa per Roma viene incensato di complimenti, applausi, abbracci, baci. Lui, nell’era moderna, ha portato l’aquila sul tetto del mondo. E l’imprenditore, dopo alcune stoccate a Claudio Lotito, ha cambiato rotta: "I tifosi apprezzino gli sforzi del nuovo presidente”.

Franco Sensi non c’è più dal 2008. Il nome della famiglia lo porta la figlia Rosella, presidente anche lei del club giallorosso, e Maria, la moglie. I rapporti con la squadra un po' alterati. Qualche stoccata - soprattutto a Totti - e qualche frizione con la nuova dirigenza: "Non ho rapporti con James Pallotta e a questo punto non voglio averne. Mandai una maglia a James Pallotta ai tempi di Di Benedetto Presidente. Pensavo si ricordasse del gesto ma non è poi stato così”.

Adesso tutto è cambiato. Ma c’è ancora la loro traccia. Simone Inzaghi è stato un grande calciatore dell’era cragnottiana. E Luciano Spalletti, di ritorno alla Roma, fu scelto nel 2005 proprio da Franco Sensi. Che sia un bel derby, in onore del passato.