De Laurentiis: “In Serie A troppe squadre piene di debiti. Stadi? Non sono il problema primario"

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto per parlare del momento del calcio italiano al termine del forum arbitri-club di quest'oggi.
14.05.2019 15:00 di  Francesco Mattogno  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
De Laurentiis: “In Serie A troppe squadre piene di debiti. Stadi? Non sono il problema primario"

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto per parlare del momento del calcio italiano al termine del forum arbitri-club di questa mattina. Ecco le sue parole su eventuali play-off e play-out e sulla pirateria che, secondo il patron, è il vero male del nostro calcio: “La proposta di play-off e play-out in Serie A per me è inattuabile. Non darebbero alcun “pepe” al campionato. La Juventus è molto distaccata dal Napoli, noi molto da Inter, Roma e Milan. C'è qualcosa che non quadra ed è sbagliato. Si ammettono ai campionati società che non hanno i conti a posto, ci sono club che aprono un fondo di 180 milioni per comprare un calciatore. Questo la dice assai lunga. Fare cassa con le cessioni non sistema nulla, il bilancio della società è un'altra cosa”.

STADI? NON SONO IL PROBLEMA: “Dobbiamo fare una seria riflessione su una questione primaria, ovvero quella di smetterla di pensare solo allo stadio “reale” e iniziare a ragionare sullo stadio “virtuale”. Perché parliamo di 20-25 milioni di tifosi in Italia e 3-400 milioni di tifosi nel mondo. Quando parliamo degli stadi parliamo al massimo di decine di migliaia di presenze. Quindi secondo me il problema primario che il calcio professionistico, quello che fa impresa, deve porsi è come combattere la pirateria. Il governo è assente su questo perché evidentemente qualcuno ha degli interessi sulla pirateria. Dovremmo sederci a un tavolo con chi permette che i contenuti illegali vengano trasmessi sulle loro piattaforme, a quel punto si potrebbe negoziare e trovare un accordo che vada bene a tutti. Così si sconfigge la pirateria e si permette di ampliare il numero di “abbonabili” a 6-7 milioni. Questo ci permetterebbe di abbassare i prezzi dell'abbonamento, e obbligare le piattaforme a fare un prezzo più basso e non legato ad altri contenuti: se vuoi vedere il calcio ti abboni solo al calcio. Questa è la rivoluzione da attuare che farebbe tanto bene al movimento italiano, così scaleremmo in pochi anni tante posizioni diventando come gli inglesi”.

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