Forum arbitri - club, Lotito: "Regole e mentalità di oggi sono vecchie di 30 anni" - VIDEO

14.05.2019 14:45 di  Andrea Marchettini   vedi letture
Fonte: Dal nostro inviato Leonardo Giovannetti - Lalaziosiamonoi.it
Forum arbitri - club, Lotito: "Regole e mentalità di oggi sono vecchie di 30 anni"  - VIDEO

AGGIORNAMENTO ORE 14:45 - Il presidente Lotito ha appena lasciato la sede de Il Corriere dello Sport. "Che vinca il migliore", si è lasciato scappare in merito alla finalissima di domani sera della sua Lazio contro l'Atalanta. 

AGGIORNAMENTO 14.05: Il Dirigente Sportivo Andrea Abodi ha dichiarato: "Bisogna pensare al calcio di domani. A volte concordo con il presidente Lotito. Vorrei passare dalla fotografia del disagio allo sviluppo possibile. Oggi sembriamo prigionieri dei nostri dubbi senza avere capacità di reazione. Lo stadio può essere un punto di svolta. È importante avere uno stadio moderno, stare in uno stadio obsoleto costa anche di più".

AGGIORNAMENTO 13:55: Prende la parola il presidente della Lazio Claudio Lotito: "Sono abituato ad affrontare i problemi con la logica di Aristotele: tesi, antitesi e sintesi. I temi sono tanti e quella di oggi è la sintesi, dobbiamo dare le risposte e ricostruire. Per farlo dobbiamo prendere in considerazione le varie componenti che compongono questo spettacolo. La componente economica, tecnica, passionale. Senza i tifosi il calcio non ci sarebbe, il tifoso è l'appassionato che partecipa attivamente al seguito della propria squadra del cuore. Quando quello del tifoso diventa un mestiere poi alcuni club si trasformano in ostaggi. Io quando sono arrivato alla Lazio fatturava 84 milioni all'anno e ne perdeva 86,5, aveva 550 milioni di debiti mentre oggi siamo solidi economicamente. Tutto quello che fatturiamo viene investito, e lo si vede a Formello che è uno dei centri sportivi migliori in Italia. Le regole vanno fatte rispettare, oggi la ricerca del consenso ci ha messo nella condizione di lavarci la coscienza su certe decisione. Le regole non le fa il giornalista che non conosce diritto, economia. La comunicazione spesso rappresenta una situazione diversa dalla realtà, su tutti i campi: dei bilanci, sportivo, morale. Il presidente ha la responsabilità di trasmettere un esempio. Oggi vengono trasmessi i messaggi sbagliati, c'è questa condizione perenne di homo homini lupus. Quando andiamo in campo non dobbiamo essere avversari ma uniti per raggiungere il miglioramento del sistemo, ma ognuno oggi tutela i propri interessi e oggi le norme sono obsolete. Risalgono a quando non c'erano controlli, nè società quotate. Il calcio è l'unico potere contrattuale che abbiamo, mettiamoci allora nella condizione di poter partire con un progetto concreto legato tanto a delle regole semplici che vanno rispettate, alle infrastrutture. Sono stato il primo a intendere lo stadio come struttura polifunzionale, lo stadio deve essere vissuto 356 giorni all'anno h24, perché così diventa la “casa” del tifoso e nessuno proverà a distruggerla. Così si aumenta la sicurezza, la viabilità, i parcheggi. Ma ancora oggi parliamo con la logica di 30 anni fa. La mentalità ha portato a giustificare i comportamenti delinquenziali, 15 anni fa mi ridevano dietro e invece avevo ragione. Lo stadio deve essere un elemento positivo, per la formazione di giovani. Il calcio è uno sport, e al tempo delle prime olimpiadi lo sport propagandava dei valori: il merito, lo spirito di sacrificio, l'unione del gruppo, la determinazione, la lealtà, il rispetto dell'avversario". Il patron biancoceleste ha poi concluso: "Tra una società che fattura 480 milioni all'anno, e la Lazio che ne fattura 110, c'è una disparità. Nonostante ciò la Lazio dopo Inter, Juve e Milan è quella che ha vinto più di tutti. Negli ultimi anni abbiamo tolto la supercoppa all'Inter del triplete, e alla Juventus che vince tutto da 8 anni. Ci siamo tolti qualche soddisfazione e ciò significa che con una buona organizzazione e un buon progetto si possono realizzare dei sogni. Se togliamo alla gente la possibilità di sognare nel calcio diventa tutto inutile. Tutto deve essere fatto nel rispetto delle regole e a parità di condizioni, poi sul campo vinca il migliore”.

AGGIORNAMENTO ORE 13.35: E' il turno di Damiano Tommasi: "Lo sport dice che l’occasione e la possibilità deve essere data a tutti. I calciatori sono sportivi che devono avere delle regole. Le società che hanno un progetto sportivo che va avanti da anni poi ottiene risultati sul campo di un certo tipo. Siamo un paese che esonera gli allenatori che lanciano i giovani, se guardiamo i precedenti. In Italia nn si accetta l’idea del medio lungo termine, siamo fatti così".

AGGIORNAMENTO ORE 13.30: Per fare una panoramica sulla situazione arbitrale in Italia, ha espresso il suo parere anche Nicola Rizzoli: "Il ruolo dell’arbitro sta cambiando, anche per l’introduzione del var che influisce sulle dinamiche di gioco e di giudizio. Bisogna adattarsi in tempi ristretti. I giocatori, invece, si sono adattati molto più lentamente. L’innovazione della scorsa stagione è stata importante, i margini di errore sono stati ridotti. Per quanto una macchina possa essere perfetta, è utilizzata dall’uomo e quindi si può sbagliare. Noi cerchiamo di migliorare, ma é una questione di cultura. In campo i giocatori sono tornati a protestare molto e fioccano ammonizioni ed espulsioni. Dobbiamo riuscire a fidarci di più dell’arbitro e della tecnologia. C’è sempre qualcosa da migliorare, se complichiamo le cose diventa un problema. Vedere persone che protestano, circondano l’arbitro influisce negativamente sul prodotto".

AGGIORNAMENTO ORE 13.15: Intervine anche il presidente dell'AIA, Marcello Nicchi: "Io sono abbastanza preoccupato, sentire dire che in Italia non funziona niente mi preoccupa. Qualcosa funziona. Ripartire con un calcio nuovo e forte è fondamentale, occorre entusiasmare la gente. Investire nel settore giovanile è determinante. Poi c’è la questione stadi, alcuni sono addirittura pericolosi. Bisogna investire poi nella tecnologia. Il momento arbitrale? È buono, un nostro arbitro dirigerà una delle finali più importanti del mondo. Arbitriamo ovunque, abbiamo arbitri bravi. Il nostro prodotto calcio è visto ed è credibile, sono segnali importanti".

AGGIORNAMENTO ORE 12.55: A prendere la parola ora è il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis: "La famiglia Agnelli ha un potere sulla regione di Torino particolare, ci sono diversi fattori che hanno facilitato i loro investimenti. Il Napoli gioca in uno stadio così compromesso. Ho intenzione di investire altri soldi nello stadio. Il problema degli stadi è un grande problema, perché produciamo un calcio noioso in quanto pieno di tattica. Diverso dal calcio inglese. La Juventus ha 13 punti in più de Napoli, il Napoli è molto avanti rispetto a chi segue. C’è qualcosa che non funziona. O non funziona il permettere a qualcuno di spendere di più di quanto fattura. Il Napoli non ha un euro di debito con le banche. Come si fa a far partire campionati con società piene di debiti? Dove va il calcio del prossimo ventennio? I ragazzini di 15/20 anni sono sulle piattaforme a giocare agli "sparatutto". Ci sono tante distrazioni, il nostro spettacolo è per vecchi, dobbiamo porci anche questo problema. Noi compriamo giocatori e poi possiamo fare solo tre cambi. Ma dove sta scritto? Dobbiamo essere dipendenti dalla Fifa? O dal mondo del calcio che dovrebbe autogestirsi a livello nazionale e internazionale?

AGGIORNAMENTO ORE 12.45: E' il turno di coloro che rappresentano le istituzioni del calcio italiano, Gravina e Malagò. Parla prima il presidente della FIGC: "Lo dico in maniera provocatoria, non c’è stato alcun confronto, è solo un’idea. Potremmo ipotizzare un campionato di Serie A che preveda playoff e playout, iniziando dopo un primo campionato una seconda fase”. A fare il punto della situazione sullo stato attuale del calcio italiano è intervenuto anche il presidente del CONI, Malagò: "Oggi ci sono le premesse per fare meglio, il calcio è in buone mani. Non conosco famiglia che funzioni senza casa, una società sportiva non può esistere senza un impianto. Si crea fidelizzazione, spirito di squadra e servizi. La Juventus è stata brava e ha fatto quello che ha fatto. Lo stadio Olimpico é pubblico, dello stato, l’unico che può ospitare Euro 2020. Bisogna ospitare una grande manifestazione internazionale il prima possibile, e bisogna avere degli stadi per farlo. Per raggiungere grandi obiettivi bisogna fare squadra tra tutte le componenti".

AGGIORNAMENTO ORE 12.30: Prende la parola il Commisario Tecnico della Nazionale, Mancini, che risponde a una domanda sul dominio quasi decennale della Juventus: "Forse non succederà mai più che una squadra vinca 8 Scudetti consecutivi. La Juventus ha lavorato bene, ha preso buoni giocatori e ha costruito uno stadio, che è una fonte enorme per una società".

AGGIORNAMENTO ORE 12.25: Il Forum ha inizio: il primo a prendere la parola è il direttore de 'Il Corriere dello Sport', Ivan Zazzaroni, che presenta l'evento a tutti i presenti in sala. Accanto a lui c'è anche il ct della nazionale italiana, Roberto Mancini.

AGGIORNAMENTO ORE 12.20: Pochi minuti dopo l'arrivo di Diaconale, ecco anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ovviamente non poteva essere assente ad un incontro così importante.

AGGIORNAMENTO ORE 12.15: Tra i primi ad arrivare alla sede del noto giornale romano, Rizzoli e De Laurentiis. A fargli seguito c'è anche il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, che dopo aver preso parte alla presentazione del nuovo responsabile della sicurezza biancoceleste, ha voluto essere presente anche a quest'evento. 

Presso la sede de ‘Il Corriere dello Sport’ a Roma, si terrà il forum "il calcio che vogliamo" tra le società di calcio italiane e la classe arbitrale. Diversi i temi da trattare durante l’evento: sicurezza, bullismo, impiantistica, rapporti tra club e arbitri. Si attende l'arrivo dei presidenti Lotito e De Laurentiis a rappresentare le rispettive società: Lazio e Napoli. Saranno presenti anche altre personalità del calcio italiano: Tommasi (Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori), Rizzoli (Associazione Italiana Arbitri), Miccichè, Malagò, GravinaBalata e tanti altri.

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