Lazio, Giordano: "Il ritiro è giusto. Speravo in un risveglio, ma..."

12.03.2024 13:00 di  Andrea Castellano  Twitter:    vedi letture
Lazio, Giordano: "Il ritiro è giusto. Speravo in un risveglio, ma..."
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© foto di Luca Rea/LR Press

La Lazio ha perso ancora: all'Olimpico l'Udinese si è imposto per 1-2 grazie alle reti di Lucca e Zarraga. Al termine del match, la società biancoceleste ha stabilito un ritiro punitivo a Formello per tutta la squadra. Ai microfoni di Radiosei, l'ex attaccante Bruno Giordano ha parlato del periodo attuale soffermandosi sula sconfitta contro i bianconeri. Di seguito le sue dichiarazioni.

“Quest’anno abbiamo sempre sperato che ci fosse un risveglio, ma questo risveglio non è mai arrivato. L’impressione è che ci sia molta confusione, sia all’interno che all’esterno. E tutta questa confusione si riflette anche sul lavoro in campo perché l’allenatore non è tranquillo come non lo sono i calciatori. E’ una squadra che naviga a vista e che quando va in campo, sembra non sappia bene quali siano gli obiettivi e cosa fare. Mi auguro che mollando il campionato, ci si possa concentrare sulla Coppa Italia. Ci aggrappiamo a queste due partite, ma incrociamo una squadra che ha la Coppa Italia come obiettivo per portare un trofeo a casa. Bisogna ripartire tutti assieme, ma i calciatori devono metterci del loro e vedere uno che invita a pressare e che si mette il volto tra le mani in panchina non può assolvere e far diventare tifoso un calciatore. I tifosi sono in curva, in tribuna. I calciatori devono andare in campo".

"Per me non ci sono i presupposti per l’esonero, ma a fine stagione Sarri e la Lazio andranno per vie diverse come è giusto che sia. A settembre eravamo tutti contenti del mercato, Sarri era soddisfatto che non ci fosse più Tare e non ci si può lamentare ogni volta di cose diverse. Non si può far fuori un direttore sportivo all’anno, anche perché se ci sono gli infortuni non è certo colpa della società. Il ritiro? Ha senso. Non ci vedo nulla di male, anzi… mi sembra una conseguenza. Anche a me capitò la stessa cosa e fu molto più duro e lungo di quello attuale. In un momento di grande confusione su tutto e per tutto, vedo anche giocatori insicuri in campo e che spesso fanno scelte sbagliate. Ad esempio Immobile nel primo tempo ha avuto un’occasione più o meno all’altezza del dischetto del rigore e l’ha tirata alta”.