Milan il tabù di Pandev

18.09.2008 10:20 di  Daniele Baldini   vedi letture
Fonte: Gazzetta dello Sport
Milan il tabù di Pandev
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Certo che il portafortuna è un’altra cosa. No, il Milan non è proprio il massimo della vita per Goran Pandev. Neppure un gol ai rossoneri in carriera. Niente, neppure quando con la primavera dell’Inter vinse Viareggio e scudetto, ma senza segnare ai rossoneri.Ecco l’ennesimo tabù di una trasferta che per la Lazio tutta non fa rima con vittoria dal 1989 . Anche allora c’era Maldini, decisivo con un’autorete. Anche allora c’era Ancelotti, ma in campo, con Sacchi in panchina.

Vincere Allora, Pandev aveva compiuto cinque anni. «Ora ne ho 25, sono cresciuto, no?», sorride il macedone. E magari il duello a distanza con Ranaldinho può essere uno stimolo in più per vincere a San siro : «Veramente tutto il Milan mi stuzzica», risponde. Il perché l’abbiamo capito con quello zero nei gol segnati. «È una partita difficile, forse ancora di più visto che hanno sempre perso in campionato — commenta Pandev —. Ma noi andremo lì con l’obiettivo della vittoria. Vogliamo vincere e sento che faremo una grande partita. Sarebbe il modo migliore per rispondere a chi pensa che stiamo lassù in classifica per caso».

L’Europa Ma quale caso. Questa Lazio intriga da pazzi Pandev. «Siamo una squadra giovane, ma forte. Ancora non so fino a che punto, di sicuro la Lazio di quest’anno è tecnicamente più valida rispetto a quella di un anno fa». Quella giocò la Champions, questa magari proverà a riacciuffarla: «Chissà dove arriveremo. Io alla fine del campionato sarò contento se saremo tornati in Europa». Guai a sbilanciarsi. Eh sì. Pandev è cresciuto anche con le parole. In campo, l’intesa con Zarate è già ad ottimi livelli: «Non so se siamo la migliore coppia del campionato. Di sicuro sono contento per Mauro, che farà vedere grandi cose in carriera. Rossi dice che gli ricorda il primo Pandev? No, è diverso, perché il primo Pandev non giocava, lui sì invece… ». Goran è in forma smagliante. È in vena di battute, ne regala una anche a Rocchi: «Ora Tommaso si deve preparare bene, deve lavorare tanto se vuole rientrare…No, scherzo. Rocchi è il nostro capitano e lo aspettiamo». E in stand-by c’è pure la questione contratto: «Non c’è nessuna novità, si devono incontrare il presidente e i miei procuratori. Intanto, io vorrei vincere. Speriamo presto, speriamo con questa maglia, magari già quest’anno. I Mondiali? Sì, tutta la Macedonia ci crede. Ma sono sincero: più facile alzare un trofeo con la Lazio che andare in Sudafrica nel 2010». In fondo, è una buona notizia. No?