Lazio, Furlanetto: "Molto contento di questo passo, ma è solo l'inizio"

Il portiere è stato intervistato dalla radio ufficiale biancoceleste per raccontare le emozioni vissute alla firma del primo contratto da professionista
15.03.2021 17:20 di  Tommaso Marsili  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lazio Style Radio
Lazio, Furlanetto: "Molto contento di questo passo, ma è solo l'inizio"

Alessio Furlanetto ha appena compiuto 19 anni ed è già il futuro della Lazio. Il portiere è cresciuto in questi anni nelle giovanili biancocelesti e da un paio di anni fa parte della Primavera dettando legge fra i pali. Anche Simone Inzaghi si è accorto delle sue qualità e lo ha convocato durante questa stagione sia in Serie A che in Champions League. La società, date le sue qualità, ha deciso di puntare su di lui facendogli firmare il primo contratto da professionista. Il ragazzo si è raccontato a Lazio Style Radio: "Sono molto contento di aver fatto questo passo importante per la mia carriera, ma è solo l'inizio. Ringrazio la società per questa opportunità e i compagni, il mister e la mia famiglia per avermi sostenuto sempre. Al momento della firma ho pensato a tutti i sacrifici fatti, aver lasciato presto casa per seguire il mio sogno. Durante i primi anni in convitto c'erano tanti ragazzi romani e del Lazio, mentre ora in squadra ci sono tanti stranieri, ma mi sono ambientato bene sin da subito".

GLI INIZI - "Ho iniziato a giocare a 7 anni e in quel periodo in squadra c'era già un portiere e quindi giocavo in attacco o dove serviva. Crescendo, nel giro di due anni, mi mettevo in porta perché mi piaceva molto. Un giorno stavo per iniziare l'allenamento e il mister mi suggerì di avvicinarmi ai portieri. Da quel giorno non mi sono mai staccato dalla porta. Quando mi hanno detto che sarei venuto qui non ci volevo credere. Sono stato molto contento, non dimenticherò mai questo passaggio essendo stata la mia prima vera squadra".

CARATTERE FORTE - "Ho quasi sempre giocato sotto età, ma mi sono riuscito ad adattare bene, anche in Primavera. L'adattamento è uno dei miei pregi. Per quasi due anni non ho giocato, ma sono stato tranquillo. Durante le prime partite ero più agitato rispetto a ora. Posso sembrare timido, ma per fare il portiere bisogna avere un carattere forte su cui sto lavorando molto e posso dire di sentirmi migliorato. Sono cresciuto molto tecnicamente anche grazie al supporto dei preparatori. Un portiere deve saper fare parecchie cose, anche dare una mano in fase di costruzione oltre alle doti tra i pali".

PRIMA SQUADRA - "La prima convocazione in Champions non è stata facile da realizzare. Sedermi in panchina e sentire la musichetta è stato bene. La competizione ci vuole sempre e ti fa migliorare. Reina, Strakosha e Alia mi hanno accolto sempre e mi danno sempre consigli utili".

VITA FUORI DAL CAMPO - "Sto studiando ancora, sono all'ulitmo anno. Mi piace praticare anche altri sport come il basket. Non mi annoio mai. Idoli? Mi piace molto guardare Courtois (a cui dicono assomigli molto) e Oblak che ad oggi è uno dei più forti".

PRIMAVERA - "Sicuramente il momento è molto delicato perché non riusciamo a trovare la vittoria che può dare morale, ma abbiamo tante potenzialità. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e dare il massimo. Siamo anche sfortunati, visti i vari autogol, ma dobbiamo cambiare atteggiamento e dare il massimo perché la posizione in classifica non è favorevole. In Coppa Italia siamo ai quarti di finale e ce la metteremo tutta. Il campionato resta fondamentale, ma anche in coppa possiamo dire la nostra. Non giocare per due mesi e perdere il rimo gara non è stato semplice". 

RIGORI - "Mi sono sempre piaciuti, c'è una sfida tra me e l'attaccante. Noto subito il primo sguardo, che è fondamentale per capire dove l'avversario potrebbe tirare".