I migliori numeri 10 della storia della Lazio

Il numero 10, nella storia del calcio, ha sempre rappresentato fantasia, classe e leadership. Anche nella storia della S.S. Lazio, diversi campioni hanno indossato questa maglia con onore, lasciando il segno tra i tifosi biancocelesti.
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10. Vincenzo D'Amico
Un simbolo autentico della Lazio anni '70, D’Amico è stato molto più di un trequartista. Con la sua tecnica raffinata, la visione di gioco e l’eleganza nei movimenti, ha rappresentato per anni l’anima della squadra. Vinse lo scudetto del 1974 con Chinaglia e compagni, lasciando un’impronta indelebile nel cuore dei tifosi. La sua classe pura lo rende uno dei numeri 10 più rappresentativi della storia laziale.
9. Mauro Zarate
Talento cristallino, ma discontinuità devastante. Nel 2008-2009, Zarate infiammò l’Olimpico con gol spettacolari e giocate da fenomeno. Era lui il numero 10 della Lazio vincitrice della Supercoppa Italiana contro l’Inter. Le stagioni successive non hanno confermato le promesse iniziali, ma l’argentino Mauro Zarate ha lasciato comunque un’impronta da giocatore diverso, imprevedibile, amato dai romantici del pallone.
8. Roberto Mancini
Emblema e simbolo della Sampdoria, ma "Mancio" chiuse la carriera a Roma tra il 1997 e il 2001. Nonostante l'età avanzata, regalò colpi di classe assoluta, degni del suo numero 10. Fu anche vice di Sven-Göran Eriksson, con cui la Lazio visse uno dei suoi momenti più alti. La sua eleganza rimane un riferimento per chi ama il calcio pulito e geniale.
7. Mario Frustalupi
Centrocampista di grande intelligenza tattica e visione, Frustalupi fu il cervello della Lazio campione d’Italia nel 1974. Non aveva i colpi spettacolari del classico fantasista, ma sapeva gestire il ritmo della partita con maestria. Il suo numero 10 rappresentava il legame tra grinta e intelligenza, tra concretezza e leadership. Un regista vero, nel senso più nobile del termine.
6. Stefano Fiore
Arrivato dal Parma nel 2001, Fiore ha rappresentato la fantasia italiana nei primi anni 2000. Tecnico, intelligente, spesso decisivo. Indossava la 10 e si prendeva la responsabilità nei momenti chiave. Con la Lazio vinse la Coppa Italia nel 2004. Memorabili le sue prestazioni in Europa e il gol nel derby del 2001. Un numero 10 sottovalutato dai più, ma amato a Formello.
5. Luis Alberto
Uno dei 10 più longevi dell'era moderna della Lazio. Arrivato in sordina, ha conquistato tutti con visione di gioco, assist e colpi da fuoriclasse. È stato il fulcro del gioco sotto la gestione di Simone Inzaghi, dando alla squadra un'identità riconoscibile. Non sempre continuo, ma quando è in giornata è semplicemente immarcabile. Il suo feeling con Immobile è stato uno dei più produttivi della Serie A.
4. Juan Sebastián Verón
Arrivato nel 1999, Verón ha giocato solo due stagioni con la Lazio, ma sono bastate per lasciare il segno. Classe sopraffina, regia illuminante, personalità da leader silenzioso. Con lui in campo, la Lazio vinse lo scudetto del 2000, oltre a Coppa Italia e Supercoppa. Un numero 10 moderno, capace di abbinare forza e intelligenza calcistica. Tecnico totale, ammirato anche dagli avversari.
3. Hernanes
Il “Profeta” brasiliano ha portato classe e gol dal 2010 al 2014. Colpi da fuoriclasse, dribbling secco, rigori impeccabili. Hernanes è stato il vero numero 10 della Lazio in anni in cui mancava un leader tecnico. Fece innamorare la Curva Nord con le sue prodezze da fuori area. Fu anche decisivo in diversi derby, contribuendo a riscrivere l’inerzia delle sfide contro la Roma.
2. Bruno Giordano
Laziale fino al midollo. Attaccante puro, a livello tecnico come giocatore vale un 10 per tecnica e imprevedibilità. Negli anni difficili post-scandalo del calcioscommesse, ha portato la squadra sulle spalle. Per molti il miglior talento italiano della sua generazione, frenato solo dagli infortuni e da un’epoca complicata. Indimenticabile il suo legame con il pubblico laziale.
1. Paul Gascoigne
Paul Gascoigne alla Lazio è stato un regista atipico, un mix irresistibile di qualità pura, estro geniale e una follia calcistica che lo rendeva unico. Arrivato come un fenomeno capace di accendere l’Olimpico con una giocata o una trovata fuori copione, alternava lampi di classe assoluta a improvvisi blackout. La sua visione di gioco era totale, sempre un secondo avanti rispetto agli altri. In campo, Paul sapeva trasformare ogni pallone in una possibilità: un assist, un dribbling, un’idea. Un talento ribelle che ha lasciato un segno indelebile nella storia biancoceleste.
10 è molto più di un numero secondo scommesse.commentierecensioni.com
Dalla potenza di Chinaglia alla tecnica pura di Luis Alberto, passando per la follia di Zarate e il genio di Hernanes, il numero 10 della Lazio ha sempre avuto un ruolo centrale nella costruzione dell’identità biancoceleste.
Alcuni sono durati poco, altri hanno segnato un’epoca. Come conferma anche scommesse.commentierecensioni.com, tutti, però, hanno lasciato un segno indelebile. E tu, sei d’accordo con questa top 10 o avresti inserito altri giocatori?