10 Dicembre 2006: Lazio-Roma 3-0, trionfo totale

Il 10 dicembre 2006 la Lazio realizza la propria vittoria più larga in un derby di campionato battendo 3-0 la Roma.
12.11.2008 07:05 di  Francesco Ponticiello   vedi letture
Fonte: Francesco Ponticiello - Lalaziosiamonoi - Curvanord
10 Dicembre 2006: Lazio-Roma 3-0, trionfo totale

Il derby è sempre il derby, e quella sera del 10 Dicembre 2006 la Lazio meritò di vincerlo per 3-0. Perde la Roma, due volte. Perde una sfida affrontata con troppa leggerezza e con quella sfrontatezza tipica di chi pensa che può far sua la partita. Perde terreno dall'Inter, che vola a più sette e si mette mezzo scudetto in cassaforte. Glielo consegna la Lazio, protagonista perfetta di un derby perfetto. Passato per un tempo a guardarsi che nessuno si avvicini alla sua tana. Per l'altro ad uscire fuori, a testa alta, con la concentrazione e l'umiltà di una squadra che non è grande ma che da questa sera ha le stimmate per diventarlo. Che notte quella notte. Con due squadre ad affrontarsi a viso aperto e due tifoserie impegnate innanzitutto a rispettarsi. Mentalità ultrà, la parte migliore. Notte particolare: comincia nel segno del ricordo, con la Roma in lutto per la morte del giornalista Alberto D''Aguanno, tifoso giallorosso da sempre. Si avvia sui binari preventivati perchè la Lazio se ne sta lì sorniona ma concentrata e quando Totti prova a stanarla caccia gli artigli e si difende. Già Totti. Aveva stretto i denti per esserci, recordman assoluto con il suo 26esimo derby. A conti fatti è l'ultimo a voler rientrare sotto la doccia quando il resto della squadra non aspettava altro. L'aveva immaginata diversamente: ha corso, lottato e messo in difficoltà gli avversari. Ha anche esagerato, e Rosetti l'ha graziato, ma un derby è sempre un derby. Il primo tempo se ne va così, senza grandi sussulti e con Pizarro e De Rossi a controllare le operazioni a centrocampo. Ma qualcuno volò all'improvviso sul nido dell'aquila: ultimo giro di lancette, quando Cribari mette la testa lì dove solo una prodigiosa parata di Doni poteva arrivare. Fuori dal guscio all'improvviso, graffio letale: Rosetti ha già il fischietto in bocca quando Ledesma lascia partire il sinistro dei desideri, quello che sogni di liberare in un derby, e ti svegli soltanto quando la palla finisce sotto l'incrocio. 1-0. Stordita, ferita, traumatizzata, la lupa si perde nel bosco laziale: la ripresa è appena iniziata quando Mexes libera Pandev, Doni lo stende in uscita e Panucci salva sulla linea. Consulto concitato Rosetti-Ayroldi, rigore: Oddo trasforma, la Nord non si sveglia. Finita? Macchè? Mutarelli ricorda che nessuno è immortale: fuga di Mauri, incrocio dei pali, tapin del calciatore meno bello da vedere. Apoteosi biancoceleste. Che diventa dominio quando Mudingay e Rocchi mettono la firma a una partita tatticamente perfetta. Finisce così: finisce 3-0. Ma chi l'avrebbe mai detto. Nemmeno l'Inter poteva immaginare che un derby poteva essere tutto, anche questo.


Tabellino partita:

LAZIO-ROMA 3-0
(primo tempo 1-0)

MARCATORI: 44' pt Ledesma, 7' st rig. Oddo, 28' st Mutarelli

LAZIO (4-3-1-2): Peruzzi; Oddo, Siviglia, Cribari, Zauri; Mudingayi, Ledesma, Mutarelli; Mauri (46' st Manfredini); Pandev (27' st Makinwa), Rocchi (39' st Foggia). (Ballotta, Stendardo, Belleri, Firmani). All. Rossi.

ROMA (4-2-3-1): Doni; Panucci, Mexes, Chivu, Tonetto (17' st Vucinic); De Rossi, Pizarro; Taddei, Perrotta, Mancini; Totti 6. (Curci, Cassetti, Defendi, Rosi, Virga, Montella). All. Spalletti.

ARBITRO: Rosetti di Torino.

NOTE: ammoniti Mutarelli, Cribari, Mudingayi, Doni, Totti, Zauri, Mauri. Angoli 5-4 per la Roma. Recupero 1' pt, 3' st. Spettatori 65 mila circa.