Lazio, Calisti: "Con il Bruges troppa presunzione. Paolo Rossi? Un mito"

Ernesto Calisti, ex difensore di Lazio e Verona, è intervenuto sulle frequenze di Radiosei per ricordare il mito di Paolo Rossi e per analizzare la qualificazione agli ottavi di Champions League della squadra di Inzaghi.
PABLITO - "Per poco ci ho giocato contro nel 1984. Ci ha lasciato il nostro mito. Per noi italiani ha rappresentato qualcosa di incredibile. Ci ha fatto festeggiare quell’estate dell'82. È stato un dispiacere perché nessuno se lo aspettava, ci ha colti tutti di sorpresa. Difficile marcarlo? Era difficile perché non aveva un gran fisico ma era scaltro e veloce e al minimo errore del difensore ti puniva. Questo 2020 ci ha portato via dei miti, Proietti, Connery, Maradona, Paolo Rossi, Stefano D’Orazione, e ci lascia un grande dolore".
LAZIO – BRUGES? "La premessa è che la Lazio ha strameritato di passare il girone aldilà della sofferenza della partita con il Bruges. In questa partita abbiamo sofferto e peccato un po’ di presunzione soprattutto in superiorità numerica. Quei 3 cambi tutti insieme di 3 giocatori importantissimi ci hanno messo ancor di più in difficoltà. Fare le3 sostituzioni tutte insieme è stato un azzardo, il momento era troppo delicato. Il mister ha pensato di poterla gestire negli ultimi 20minuti con l’uomo in più però eravamo in sofferenza e ci eravamo abbassati troppo. Avrei lasciato un po’ di più in campo sia Immobile che Leiva. Quel palo ci ha fatto tremare tutti, è stato in perfetto stile Lazio. Alla fine, è andata bene e ci godiamo il passaggio del turno".
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