Serie A, Tommasi insiste: "Taglio degli stipendi ultimo dei problemi"

24.03.2020 06:55 di  Francesco Mattogno  Twitter:    vedi letture
Serie A, Tommasi insiste: "Taglio degli stipendi ultimo dei problemi"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

AGGIORNAMENTO ORE 20.30 - Damiano Tommasi ha parlato anche a Radio 1"Se si potesse tornare ad agosto, sarebbe una notizia positiva. Giocare è quello che tutti vorremo fare. Anche perché sarebbe un segnale che la situazione si è normalizzata. Tornare in campo avanti con la stagione comporta un intervento sui contratti dei giocatori che scadono a giugno e uno spostamento delle competizioni che rischiano di incidere sulla stagione 2020/'21. Bisognerebbe riprogrammare tutto. Sarebbe un sogno tornare a giocare in estate. Le soluzioni vanno trovate nel contesto, mettendo da parte gli interessi personali".

TAGLIO STIPENDI - "Parlare degli stipendi dei calciatori è un segnale che testimonia di come non siamo allineati con il resto del Paese. Si sta parlando delle mensilità di marzo, che scadono il 20 aprile, di una ripresa di cui non si sa ancora nulla, di danni che non sono ancora stati calcolati. Parlano fra di loro senza confrontarsi con i propri dipendenti. Questo è l'ultimo dei problemi nell'Assemblea di Lega in programma domani. Non sono così ottimista che ci si riesca ad allineare alla situazione del Paese".

Dopo tanto parlare - e discutere -, alla fine la Lazio ha posticipato la ripresa degli allenamenti. Da quest'oggi (23 marzo) a data da destinarsi. Una scelta che ha soddisfatto il presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi, intervenuto ai microfoni di Radio Anch'io Sport: “Le squadre rinviano la ripresa o pensano di farlo? Penso che stiano pensando di allinearsi alle decisioni dell’intero Paese, per ora non so altro". Poi il numero uno dell'Aic ha parlato di ritorno in campo e del possibile taglio degli stipendi dei calciatori: "Il taglio degli ingaggi? “Dovremo vederci, ma non è il tema del giorno da lanciare sui giornali. C'è da parlare di altro. Il calcio è meno in difficoltà di altri comparti produttivi del Paese, bisogna parlare di questo tema ma sottovoce, e speriamo di trovare una soluzione. Ora si sta parlando delle mensilità di marzo che scadono il 20 aprile, di una ripresa che non si sa quando sarà, di danni che non sono ancora calcolati, ma sarà l'ultimo dei problemi se poi sarà un problema".

SULLA RIPRESA - "Se si potesse tornare a giocare, che è quello che tutti noi vorremmo, significherebbe che la situazione si è normalizzata. Gli scenari possono cambiare e cercare di prepararsi a tutte le ipotesi, tutte plausibili, è sempre più complicato. C'è anche il tema organizzativo: sarebbe un sogno tornare a giocare in estate, ma questo comporterebbe degli interventi sui contratti dei giocatori, lo spostamento delle competizioni che potrebbe andare a incidere sulla stagione 2020-21 e bisogna programmare anche i campionati di B e Lega Pro perché ci sono i salti di categoria e le iscrizioni ai campionati in tempi più stretti. Il tema delle competizioni va valutato anche sulla possibilità di spostarsi: arrivare a muovere una squadra per l'Italia è una cosa progressiva. È un lusso pensare a come programmare la ripresa. Qualcuno ha pensato e continua a pensare al particolare, al suo movimento, al suo mondo, senza pensare che siamo tutti collegati a un fenomeno globale. Siamo inseriti nel contesto e nel contesto bisogna trovare soluzioni".

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Pubblicato il giorno 23/3/20 alle ore 10:30