Parma - Lazio, tu quoque D’Aversa: il protocollo Var parla chiaro!

10.02.2020 07:30 di Alessandro Vittori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Parma - Lazio, tu quoque D’Aversa: il protocollo Var parla chiaro!

La Lazio soffre e vince al Tardini, arrivando a un punto dalla testa della classifica. Il post partita di Parma però è alimentato dai veleni generati da un cortocircuito in casa gialloblù sul tema Var. Prima il tecnico D'Aversa e poi il club manager Lucarelli hanno rivendicato il mancato consulto della tecnologia da parte dell’arbitro Di Bello in occasione dell'episodio finale in area biancoceleste con Acerbi e Cornelius protagonisti. Il direttore di gara ha giudicato fallosa la prima spinta dell’attaccante ai danni del difensore, interrompendo il gioco in quel momento e rendendo non giudicabile la successiva trattenuta di Acerbi. Quanto al consulto Var, è il protocollo a parlare chiaro: sulle trattenute reciproche, e più in generale sugli episodi interpretabili, la parola spetta all’arbitro e a nessun altro. La Var non può intervenire, in nome del principio tanto caro all’Ifab che le partite sono dirette dall’uomo e non dalla macchina.

PROPRIO D’AVERSA - Curioso che sia proprio D’Aversa a usare parole così forti nei confronti della classe arbitrale, tirando in ballo l’incontro avvenuto lo scorso 19 novembre a Roma con il designatore Rizzoli. Quella giornata fu caratterizzata dalla protesta di Ancelotti rispetto agli errori del Var, con la netta rimarcazione da parte dello stesso Rizzoli che la decisione è sempre dell’arbitro con la Var ausilio esclusivamente sugli errori oggettivi. Il designatore, pur mettendosi in discussione in prima persona, chiese ai tecnici di studiare bene il protocollo per cercare di incentivare una sana conoscenza della materia. Appello accolto da tutti, D’Aversa compreso, anzi con il tecnico del Parma tra i più attivi nel cofronto delle idee. È bastato un finale concitato per azzerare tutto, è bastato il primo episodio non favorevole per far dimenticare i buoni propositi di quella giornata da tanti sbandierata come rivoluzionaria, il primo passo verso un modo diverso di rapportarsi in campo. E soprattutto, ancora una volta, si è palesato pressappochismo nella conoscenza delle regole del gioco. Nemmeno le basi...

Pubblicato il 09/02 alle ore 23:45