Lazio, Inzaghi in bilico? Ecco i nomi in caso di addio: con una novità dall'estero...

24.03.2021 07:30 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Inzaghi in bilico? Ecco i nomi in caso di addio: con una novità dall'estero...
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Inzaghi non rinnova. Per ora. Il futuro è nebuloso, difficile da decifrare. La situazione fluida. Ergo, può succedere di tutto. Può rimanere Simone prolungando un accordo in scadenza tra 90 giorni o può accadere che - dopo cinque anni - l’idillio finisca e Inzaghi lasci la Lazio. Lotito pensa, riflette, non certo felice di come la squadra s’è espressa in questa stagione. Il patron considera la rosa forte, capace di rendere di più e meglio, contesta a Inzaghi diverse cose: l’affidarsi sempre e solo ai suoi fedelissimi, svalutando così molti altri elementi del gruppo. L’ortodossia sul modulo, la gestione dei cambi. Insomma il barometro è ondivago e va di bassa pressione. Oggi. Domani chissà. Variabile il tempo in casa Lazio, come l’umore del presidente. Ma se Inzaghi andasse via? Lo scenario va considerato, non dato per certo, ma non può essere escluso. 

Nelle ultime ore, nel rincorrersi di voci e spifferi, s’è aggiunta la pista che porta a Lucien Favre. Svizzero, classe 1957, a piedi dopo essere stato esonerato dal Borussia Dortmund a dicembre. Al BVB ha lasciato in dote una media punti importante (2.01 punti a partita), una Supercoppa di Germania e due secondi posti. È stato esonerato a dicembre, dopo il crollo interno contro lo Stoccarda (1-5), quando era quinto in Bundesliga, a -6 dalla vetta e dopo aver passato al primo posto il girone di Champions (male, però, nelle due sfide dirette contro Inzaghi). Favre ha una solida esperienza in Bundesliga, ha allenato anche Herta Berlino e Borussia Mönchengladbach, ma anche in Fracia dove ha guidato il Nizza. È nella storia dello Zurigo, allenato per 4 anni, con cui ha vinto due volte il campionato elvetico e una volta la coppa nazionale. Favre è un nome da tenere d’occhio, Tare l’aveva studiato qualche anno fa e la Lazio ha già pescato da quella scuola calcistica con Petkovic. Gioca prettamente con il 4-4-2 o il 4-2-3-1, sistemi di gioco che a Formello non si vedono da una vita. 

ALTRI - Non solo nomi esotici. Però. Alla Lazio sono stati accostati anche profili nostrani. Primo tra tutto quello di Rino Gattuso che è in uscita dal Napoli e piace a Lotito da diverso tempo, sin da quando il tecnico calabrese lasciò il Milan. Gattuso è un allenatore emergente, ha fatto il massimo con i rossoneri, sfiorando la Champions con una rosa non certo di primo piano. A Napoli ha ridato un senso alla stagione scorsa, centrando un trofeo e la qualificazione in Europa, quest’anno - nonostante una sequela incredibile di infortuni che gli è costata per esempio l’eliminazione dall’Europa League - è comunque in piena corsa per il quarto posto. Da registrare anche i nomi di Ivan Juric e Vincenzo Italiano. Giovani, emergenti, low cost. Juric ha salvato due volte con ampio anticipo il Verona, gioca a tre (elemento da non trascurare per la costruzione della rosa), sa valorizzare al massimo gli elementi a disposizione. Discorso simile per Italiano che stupendo con lo Spezia.

SUGGESTIONE - In orbita Lazio c’è sempre Sinisa Mihajlovic, ma vanno pure messi a referto i vecchi attriti con Tare. Sinisa potrebbe diventare la carta da giocarsi in caso di rivoluzione totale del comparto tecnico laziale. Meno caldi sembrano al momento i nomi di Roberto De Zerbi e Luca Gotti che pure sono stati accostati in tempi diversi alla Lazio. L’unico tecnico con cui Lotito ebbe veri e propri contatti, in realtà, è stato Massimiliano Allegri. Storia di alcuni mesi fa: ci furono delle telefonate, ma senza che ciò si trasformasse in qualcosa di concreto. L’ex Juve tornerà in corsa a giugno, spera in una big (proprio i bianconeri?) italiana o estera (attenzione al Real, in caso di addio a Zidane), ha pretese economiche importantissime (6-7 milioni a stagione). Quasi impossibile immaginarlo come possibile erede di Inzaghi. 

Pubblicato 23/03/21

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