Lazio, Beppe Signori: "Calcioscommesse? Vi racconto tutto quello che è successo..."

17.12.2022 06:50 di  Federico Marchetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Beppe Signori: "Calcioscommesse? Vi racconto tutto quello che è successo..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In esclusiva ai microfoni di Radiosei, l'ex bomber della Lazio Beppe Signori si è raccontato a 360 gradi, passando un pomeriggio a cuore aperto davanti ai tifosi biancocelesti nel segmento intitolato per l'occasione "Sarò franco":

L'ARRESTO"Mi arrivò una telefonata di mia moglie che mi disse che a Termini mi stavano aspettando agenti in borghese per portarmi in questura a Bologna. Io li incontrai alla stazione e chiesi cosa fosse successo, ma non seppero spiegarmi. Salì sul treno quindi ancora ignaro, quando mia sorella mi chiamò piangendo chiedendomi in quale carcere fossi: tutti i telegiornali stavano dicendo che ero stato arrestato. Chiesi quindi agli agenti di controllare con lo smartphone e mi fece vedere che ero in prima pagina come arrestato per calcioscommesse. Ho fatto dodici giorni di domiciliari prima dell'interrogatorio di garanzia davanti al GIP, con il procuratore che all'udienza disse 'mi alzo vista l'inutilità di questo interrogatorio'. Io non ho più avuto possibilità di fare interrogatori interlocutori, mi è stato solo proposto un patteggiamento nel 2016 quando questo pm li stava un po' regalando. Io ho rifiutato perché il patteggiamento è un'ammissione di colpevolezza. C'era anche la questione prescrizione, che avrebbe comunque lasciato la questione in una zona grigia, e rinunciai anche a quella. Per me vincere e dare tutto valeva in campo e anche nella vita, questo è stato il più bel gol della mia vita perché riguardava la mia famiglia, i miei amici. Se mi fossi arreso io avrei perso, da qui il titolo del libro.

L'IDENTIK PERFETTO -  I"o ho avuto la fortuna di scegliere gli amici veri. C'è stata un'eliminazione naturale, alcune persone lungo la strada si sono allontanate, quindi non è stato difficile. Io ringrazio tutti quelli veri e i tifosi, ma non solo, perché ho sempre ricevuto attestati di stima e affetto, nonostante potevano esserci i presupposti per mettermi in discussione. La loro fiducia è stata importante. Pensavo di essere in un film con foto segnaletica, intercettazioni, molte in cui non ci sono neanche. Il pm mi disse che ero l'unico indagato a non aver cambiato numero, gli ho risposto di farsi due domande. Sono stato sfortunato nel 2011 a essere Beppe Signori, perché avevo l'identikit perfetto non ero tesserato, avevo il nome giusto e mi piaceva scommettere. Tutti sapevano che amavo fare scommesse, ma non avrei mai puntato sulle partite, i miei compagni lo sanno. Oggi, invece, il mio nome è una fortuna, perché mi ha permesse di raccontare la storia, altri invece no e non posso dire la verità e io sono vicino a loroGiornalisti? Alcuni li ho querelati, ma non sono state prese in considerazione dalla giustizia, nonostante continuo ad avere fiducia. L'assoluzione? Dopo dieci anni neanche ho festeggiato, c'era solo da ricomporre e tornare a una vita normale. E' successo di tutto in questi anni, ho accusato anche un'embolia polmonare a causa di questi problemi. Non ero tranquillo. Quel giorno per fortuna ero in ospedale e mi hanno riscontrato il problema. Tutto per fortuna è stato risolto, ma è stata dura".

Pubblicato il 16/12 alle 14.40