Zarate è un caso: sostituzioni e rebus ruolo... si crede ancora in lui?

12.11.2010 08:35 di  Marco Valerio Bava   vedi letture
Fonte: rassegna stampa a cura de lalaziosiamonoi.it tratta dal corriere dello sport
Zarate è un caso: sostituzioni e rebus ruolo... si crede ancora in lui?
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© foto di Federico Gaetano

Il problema Zarate esiste, lo racconta il campo, lo testimoniano i numeri. Il caso è esploso a Cesena, dove si è consumata l'ottava sostituzione per scelta tecnica in undici giornate. Altre due volte (Milan e derby) Maurito era entrato dalla panchina. A Firenze aveva fatto da spettatore. Mai a tempo pieno dall'inizio del campionato. Sembrava avviato verso la rinascita, nel ruolo di ala destra. L'esclusione nel derby, una mossa sbagliata da Reja dal punto di vista psicologico, lo ha fatto ripiombare in uno stato di sfiducia. A Cesena è sembrato tornare indietro di mesi, indisciplinato tatticamente, deciso a risolvere la partita da solo con dribbling eccessivi. Reja gli aveva chiesto di rientrare in fase difensiva a destra, di sganciarsi e cercare la profondità, finendo alle spalle di Floccari. Maurito ha fatto di testa sua, si andava a prendere la palla da Ledesma e Matuzalem e puntava la porta. A venti minuti dalla fine, dopo aver inveito a lungo, Reja l'ha sostituito. Cambio che sembrava giustificato, ma con Gonzalez al posto del numero 10, la Lazio ha smesso di ripartire, si è abbassata fino a subire il gol di Parolo. Ora è chiaro che ci si debba porre delle domande. Serve uno Zarate così? Reja ci crede o no? E lo considera un attaccante? Fondamentale trovare le risposte entro gennaio, quando si riaprirà il mercato. Decisivo anche l'atteggiamento di Zarate, che deve maturare e crescere, vicino a lui ci sono altri giocatori di spessore: tutti si conquistano posto e fiducia sul campo. Maurito può farlo meglio degli altri perchè ha un talento superiore alla media.

I NUMERI- Minuto 70, stadio Manuzzi, il team manager Manzini alza il tabellone delle sostituzioni. Gonzalez è pronto ad entrare, ad uscire è ancora Zarate. L'argentino è scuro in volto, borbotta qualcosa, Ledesma lo rincuora. Maurito sfila vicino a Reja senza salutarlo, va subito negli spogliatoi, in tempo per non assistere al tracollo biancoceleste. Sembra l'inizio della fine, la crisi definitiva di un rapporto mai nato con Reja. Le cifre raccontano l'impiego di Zarate: 10 presenze in 11 giornate, otto volte titolare e altrettante sostituzioni, in due occasioni (Milan e Roma) è entrato dalla panchina, a Firenze solo panchina. Mai la possibilità di giocare dal primo al novantesimo quest'anno. Chi sbaglia Reja o Zarate? L'interrogativo è d'obbligo, perchè non si può guardare da una sola parte e anche l'argentino deve sapersi mettere in discussione, vivendo con ansia minore il suo campionato, ma il problema esiste. lo dicono i numeri. Un trend avviato dalla seconda parte dello scorso campionato, appena arrivato Reja a Formello, e proseguito quest'anno. Dopo un'inzio stentato, il gol contro il Chievo sembrava averlo rilanciato, poi tre partite di fila (Bari,Cagliari e Palermo) di sacrificio, sopra la sufficienza e sotituito solo verso la fine. Zarate ha visto dalla panchina il match contro la Fiorentina ed è entrato a partita in corso contro il Milan e nel derby. Fuori nei big match. Era accaduto anche la stagione passata. Appena esonerato Ballardini, panchina a Parma, nel debutto di Edy. Un tira e molla sino alla fine del campionato: 11 presenze, 5 da titolare e 6 subentrando dalla panchina. Con Reja, da febbraio alla notte di Cesena, Mauro ha totalizzato 21 presenze su 26 ( ne ha saltate tre per squalifica e due per scelta tecnica): in 10 partite è stato sostituito in altre 7 è subentrato dalla panchina.

LA TATTICA- Il nodo è il ruolo. Si era trasformato in ala destra, stava convincendo tutti, in primis Reja che l'aveva imposto nel nuovo ruolo. Era successo da Bari in poi, aveva dimostrato freschezza atletica, disponibilità al sacrificio e una disciplina tattica mai vista. era in rampa di lancio,ma dopo l'esclusione dal blocco dei titolari nel derby e la prova opaca di Cesena il ruolo di zarate è tornato ad essere un rebus. Ala destra? Seconda punta? Al Manuzzi ha legato centrocampo ed attacco, ma Reja gli aveva chiesto un altro lavoro. Ripiegare a destra in fase difensiva e buttarsi in profondità dietro a Floccari in fase d'attacco. Da quì la decisione di sostituirlo. durante il match Reja ha bacchettato l'argentino per l'atteggiamento che stava tenendo in campo, lo invitava a passare il pallone ai compagni, lo riprendeva perchè a suo parere era ricaduto negli infruttuosi personalismi. Le prove migliori, Zarate le ha offerte da ala destra. Gli bastava un tocco per liberarsi della palla e lanciarsi in attacco, dava una grande mano in difesa. Aveva sposato la causa. poi tutto è crollato dopo il derby e dopo Cesena. Maurito sente il peso del ruolo indefinito, non riesce a segnare e per lui è un grosso problema. Per caratteristiche e talento si sente un attaccante, vorrebbe giocare vicino alla porta, ha voglia di liberare l'urlo del gol. Giocò da seconda punta a Verona dove ritrovò il gol dopo 7 mesi, ma Reja non si è mai convinto totalemente. Lo preferisce ala destra, in quel ruolo l'ha tenuto in campo di più. Ora cosa succederà? edy dopo Bari era stato chiaro: "Se Zarate si esprimerà così con me giocherà sempre". Le cose sono cambiate. A Cesena si è rivisto lo Zarate che Reja aveva bocciato. La soluzione sarebbe ripiazzarlo sulla destra, per creare le condizioni tattiche ideali.

IL CONFRONTO- Il rimprovero nello spogliatoio durante l'analisi della partita, il chiarimento in campo. Reja ieri ha parlato alla squadra, non ha risparmiato critiche a Zarate. Tecnico e giocatore si sono chiariti sul campo, un colloquio veloce e diretto, sono bastati alcuni minuti per approfondire il caso. Al termine del faccia a faccia Mauro è sembrato più sereno, è una condizione necessaria affinchè il rapporto tra i due continui. Reja ha spiegato i motivi della sua scelta. E' un discorso vecchio, Edy vuole che Zarate giochi con semplicità, senza strafare, che segua con calma le indicazioni tattiche. Secondo il tecnico, l'argentino è ricaduto nell'antica trappola che lo protava a voler risolvere le partita da solo. La chiave è psicologica: Mauro ha avvertito l'esclusione dal derby, si è sentito bocciato proprio nella partita più importante, quando dopo prove convincenti si sentiva in rampa di lancio. Ha sfogato tutto questo sul campo contro il Cesena. Zarate si sente in bilico. Il fatto di ritrovarsi in panchina nelle partite più importanti lo rende nervoso e lo fa pensare.

GLI SCENARI- Tra prestito e riscatto, la Lazio ha pagato Zarate 22/23 milioni di euro ha un contratto fino al 2014. E' stato finora l'acquisto più oneroso della gestione Lotito.Tanto per fare un'esempio Hernanes è costato quasi la metà. non si può dire che Zarate non stia giocando, che non abbia avuto opportunità per mettersi in mostra . E altrettanto vero che negli ultimi tredici mesi abbia segnato 4 gol in campionato. E oggi non si capisce bene che tipo di ruolo o di spazio abbia nella Lazio. Reja, l'estate scorsa, aveva chiesto un attaccante di peso, da affiancare a Floccari. Lotito e Tare, preservado gli equilibri su Kozak, alla fine di agosto hanno convinto il tecnico a non ritoccare il reparto offensivo. Da quì alla fine di dicembre, però, dovrà essere chiarito il ruolo di Zarate. Maurito ha sempre detto di stare bene e di voler restare a Roma. In questa situazione non potrà durare a lungo. Non può essere soddisfatto e deve mettersi in discussione. Reja e la società dovranno fare chiarezza. Credono in Zarate come attaccante? il campo ha già dato delle risposte, nel prossimo mese e mezzo dovrà darne delle altre. Maurito verificherà la sua posizione a gennaio. Ha estimatori in Spagna e Inghilterra, per ora non ha preso in considerazione l'idea di lasciare la Lazio. Però vorrebbe giocare con più tranquillità e con più fiducia intorno a lui. Certo dovrà anche lui mettersi a disposizione e conquistarsi la fiducia sul campo. Poi toccherà a Reja chiarire le proprie intenzioni