Lazio, l'on. Trancassini: "Ripartenza campionato segnale positivo per l'Italia". E su Spadafora...

03.06.2020 20:15 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, l'on. Trancassini: "Ripartenza campionato segnale positivo per l'Italia".  E su Spadafora...

Il Presidente del Lazio Club Montecitorio, l'onorevole Paolo Trancassini di Fratelli D’Italia è intervenuto ai nostri microfoni durante la trasmissione web del nostro portale: “Campionato chiuso?  Si è sentito il “pericolo” che la Lazio vincesse questo scudetto. Gli attacchi che vedo in questi giorni recentissimi, anche se in realtà datati, mi riferisco allo scoop delle Iene, fanno notare che c’è preoccupazione per qualcuno che i biancocelesti possano vincere il campionato. Bisogna difenderla un po’ la Lazio, che ha fatto qualcosa di straordinario. Che oggi tutto questo voglia essere fatto passare in secondo piano non si può accettare. Il calcio è un aspetto importante della vita di tutti i giorni e degli italiani, non può essere derubricato come qualcosa di marginale. Il campionato di calcio non è una cosa banale, poi da tifoso spero che la Lazio possa fare questa cavalcata e vincere il campionato. Spadafora? Il calcio lo vediamo tutti quanti in due prospettive: da tifosi e con occhi differenti. Credo sia anche giusto e bello vivere in maniera profonda l' appartenenza al tifo. Quando poi ci si trova di fronte a situazioni come queste, bisogna considerare il sistema calcio come ad un’azienda. Credo che la partita che noi stiamo giocando in questo momento è quella di mandare segnali positivi. Devi imparare a convivere con la paura. Uno dei temi centrali della nostra nazione è proprio questo: convivere con questo virus. La sensazione è che Spadafora non vagliasse tutte le possibilità. La ripartenza del campionato di calcio invece è un bel segnale; il segnale che viene dato è che si può convivere con il virus. Spadafora ha commesso un errore pensando di scegliere la strada più semplice, ora però sembra essersi ravveduto e va bene così. Calendario? In questo momento la differenza la fa testa, la Lazio ha un’ottima rosa, un ottimo allenatore e la squadra può vivere questa ripartenza in modo ottimale. Per i giocatori avere la possibilità di giocarsi questo sogno lo considero un aspetto positivo. La verità è che è tutto così: la gestione di questa pandemia è così. Tutto è fatto in modo molto superficiale. Il tema della ripartenza del sistema Italia è molto complesso, sono tre mesi che facciamo proposte e non ci si fila a nessuno. Spadafora non è cattivo, è approssimativo. Bonafede non è cattivo, è inadeguato. L’Azzolina non è cattiva, ma è stato come prendere una persona alla fermata dell’autobus e farle fare il ministro.  Su temi come questi bisogna dire ai signori ministri che bisogna avere una preparazione o un’umiltà importante. Il sistema paese è il principale dei problemi di tutti quanti noi, siamo preoccupati. Cominciamo tutti ad avere consapevolezza che non solo non andrà tutto bene, ma che siano pochissime possibilità che andrà tutto bene, anche nello sport. I quattordici giorni di quarantena nella Serie A? Nel calcio si ripercuote un errore di impostazione che viene fatto anche nelle aziende. Le aziende devono rispettare una serie di misure fondamentali, se vengono rispettate non capisco perché un’eventuale infezione le debba pagare anche nel penale il datore di lavoro. Nel calcio un’infezione potrebbe essere considerata una forma di infortunio. C’è un difetto d’impostazione. Il problema si deve trovare nell’eventuale caso che una società non abbia rispettato i protocolli, in quel caso ci sarà un problema di responsabilità diretta e allora bisogna far sì che la società paghi in prima persona. Scuole? Le scuole devono riaprire perché sarà inevitabile, però ovviamente sarà necessario avere delle regole chiare per stare tranquilli in modo da portare a scuola i nostri figli in sicurezza. Calcio dilettantistico? In alcuni casi ci sono delle difficoltà per delle società di rientrare all’interno di quelle che sono le massime garanzie. Sicuramente il mondo dilettantistico ha un ruolo importante, però anche qui non sono arrivati i messaggi giusti e neanche la mano tesa che bisognerebbe dare a cose come questa che hanno una funzione importante sia a livello economico e sociale. Vaccino? Noi non possiamo condizionare la nostra vita in attesa di una certezza. Non sappiamo se il virus muterà nè quando ci sarà il vaccino. Il concetto è questo: bisogna avere la capacità di convivere in questo stato di cose sia per la mia vita a livello di relazioni che a livello di salute. Stare chiusi in attesa del vaccino non è positivo. Il messaggio che deve arrivare è di convivenza responsabile con il virus, continuare a dare messaggi negativi significa ammazzare questo paese”.