Sarri a tutto tondo: carriera, Mertens, prossima stagione e divertimento

04.08.2022 09:20 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Sarri a tutto tondo: carriera, Mertens, prossima stagione e divertimento

Non solo la Lazio. Maurizio Sarri è tornato a parlare e ha analizzato tutto il percorso della sua carriera. Come riporta la rassegna stampa di Radiosei secondo il tecnico l'ultimo Napoli è stata la squadra in grado di esprimere meglio il suo calcio, anche se a Empoli comunque il lavoro era stato ottimo. Al Chelsea e alla Juventus invece Sarri ha affermato di non aver avuto il tempo necessario per poter incidere, soprattutto in un calcio sempre più basato sulle individualità. Il rimpianto rimane quello di non aver allenato Ronaldo da giovane, bensì in una fase della carriera in cui era la squadra a dover adattarsi e non il contrario. Il Comandante poi ha raccontato un aneddoto relativo all'introduzione dell'utilizzo del drone per l'analisi dei movimenti difensivi, che risale ai tempi di Empoli. Sarri è tornato poi sull'invenzione Mertens centravanti: in una partita a Bergamo in inferiorità numerica tolse Higuain e inserì al centro dell'attacco il belga che conquistò due rigori e fece impazzire gli avversari. Nella stagione successiva, ceduto Higuain e perso Milik per infortunio, ripropose Mertens centravanti.

STAGIONE E IMMAGINE - La prossima stagione viene definita folle da Sarri, che causa sosta Mondiale si aspetta risultati imprevedibili. L'Inter è considerata la principale candidata allo scudetto, la Juventus forte come nello scorso anno, il Milan in grado di confermarsi con lo spirito della stagione passata, mentre la Roma in grado di cambiare obiettivo dopo il mercato. Alla domanda su De Laurentiis Maurizio ha risposto di provare affetto e gratitudine, nonostante lavorarci insieme non sia facile. In conclusione il Comandante rivela che non gli importa nulla di come viene descritto, a 63 anni non pensa più alla carriera, preferisce il divertimento che la Lazio può dargli. Il suo obiettivo rimane quello di costruire una squadra di giocatori in grado di pensare tutti allo stesso modo, antistorica per un calcio sempre più rivolto all'individualismo.