Sir Ferguson ha un rimpianto: Di Canio

«Di Canio sarebbe stato in grado di diventare un grandissimo al Manchester United». Parola di Sir Alex Ferguson. Oltre 30 anni di panchina, e un impressionante numero di prestigiosi trofei vinti (22 con il Manchester United), ma per l'allenatore dei 'red devils' c'è spazio anche per qualche rimpianto. Uno di questi si chiama Paolo Di Canio che, a suo giudizio, «poteva essere uno degli eori dell'Old Trafford». «Al Manchester United poteva diventare un grandissimo -racconta Ferguson in un'intervista al 'Times'-. Voglio dire, era già un grande giocatore. Ma quando sei un giocatore come Di Canio, in grado di esprimersi anche come un individuo, sull'esempio di quanto fatto da giocatori come Best e Cantona, o Giggs, Rooney, Cristiano Ronaldo e Bervatov... beh, allora è facile diventare un eroe da queste parti. E Di Canio poteva far parte di questa categoria».
BACCHETTATE PER REAL E BLATTER - Il rimpianto per Di Canio è, comunque, attenuato dai tanti campioni che Ferguson ha alllenato. L'ultimo, in ordine di tempo, è Cristiano Ronaldo, eletto miglior giocatore del 2008 dalla Fifpro. Per Ferguson il portoghese deve seguire l'esempio di Eric Cantona: «Perché i tifosi inglesi apprezzano molto la fedeltà di un giocatore straniero». La fedeltà di Ronaldo, però, ha traballato parecchio quest'estate, quando il centrocampista sognava il Real Madrid. Ferguson spiega che «questa vicenda è chiusa», ma non risparmia critiche severe al Real «che si è comportato in maniera oscena, da club del Generale Franco che pensa di poter avere quello che vuole», e a Sepp Blatter. Il presidente della Fifa era arrivato a parlare di «schiavismo» per la situazione coontrattuale di Ronaldo. «Forse sta invecchiando -ha commentato Sir Alex- e come quei dittatori africani, con alcune sue dichiarazioni ridicole rischia di minare seriamente la sua credibilità».
EREDITÀ PESANTE - Il 'baronetto della panchina' smentisce di essere un 'bullo' con i suoi giocatori («mi sono confrontato con gente più grossa di me, questo non è essere bulli»), ma ammette che «è capitato che alcuni giocatori fossero intimoriti da me». 67 anni il prossimo 31 dicembre, Ferguson sta valutando il ritiro al termine della prossima stagione. L'idea, confessa, lo «terrorizza», ma è convinto che il suo Mannchester andrà avanti senza problemi: «Le fondamenta ci sono, il carattere anche. Non dipende tutto da me». Una cosa è certa, chi arriverà al suo posto si troverà con un'eredità molto pesante da gestire. «Chiunque sia, dovrà essere una persona formidabile -conclude Sir Alex- Perché questo non è un lavoro facile, credetemi. Formidabile come me? No, questo lavoro non si può fare due volte alllo stesso modo».