Tutti i numeri del derby

05.12.2009 09:00 di  Daniele Baldini   vedi letture
Fonte: D-News
Tutti i numeri del derby

Si dice che lo sport debba essere letto attraverso i numeri. Così fosse, a osservare la percentuale di derby vinti da Claudio Ranieri e i flop di Davide Ballardini, viene da pensare che si tratterà d'una stracittadina già segnata, a prescindere dal momento positivo vissuto dalla Roma e dal periodaccio dei laziali. Il testaccino di derby ne ha disputati sessanta fra campionati inglese, spagnolo e italiano, e lo score parla nettamente a suo favore: ne ha conquistati ventotto, quasi la metà; e ne ha pareggiati sedici, così da chiarire subito che di sfide simili il trainer ne ha persa appena una ogni quattro. Il tecnico ravennate ha invece vissuto lo scorso anno la supersfida, seppure in chiave regionale. Alla guida del Palermo perse clamorosamente in casa, 0-4, contro il Catania allenato all'epoca da Zenga. Ricordate? Fu la famosa sfida in cui Mascara segnò un gol da centrocampo. Per la cronaca, il 'Balla' aveva perso anche il match dell'andata, 2-0. Tra Ranieri e Ballardini sono tre i precedenti: il bilancio è in perfetta parità, una vittoria per parte e un pari. Ballardini uscì imbattuto due anni fa col Cagliari in casa della Juve di Ranieri (1-1) e lo scorso anno sbancò addirittura Torino (1-2) col suo Palermo. Al ritorno fu però Ranieri ad avere la meglio al Barbera (0-2). Questo sarà anche il primo derby senza Luciano Spalletti e Delio Rossi, allenatori che per un quadriennio hanno fatto le fortune delle due squadre. Bravi, al punto da non essere contestati più di tanto dopo un ko nella supersfida.

Il derby, oltre a quelle degli allenatori, regala anche altre identità. Una per esempio è legata a Francesco Totti,
che detiene il record di sfide disputate: 31, 27 di campionato e 4 di Coppa Italia. Il capitano romanista è però anche il giocatore che ne ha persi di più. Il numero dieci è uscito sconfitto dal campo dodici volte, dieci in campionato e due in Coppa Italia. Può consolarsi, alle sue spalle c'è Silvio Piola, uscito sconfitto dieci volte, nove in campionato e una volta in coppa. Da Costa e Del Vecchio sono i recordmen del gol con nove reti in campionato, il brasiliano è andato a segno in 8 derby consecutivi. E riecco Totti, non nella graduatoria marcatori, ma perché non infila la porta avversaria da sette gare. Negli anni il derby è cambiato, una volta vincerlo significava quasi aver conquistato lo scudetto: tanto bastava ai tifosi di Rometta e Lazietta, negli anni Settanta, per sentirsi felici. È per questo che ancora oggi vengono amati ex calciatori che senza un gol vincente nel derby sarebbero stati dimenticati per sempre. Uno è il toscano Paolo Giovannelli, che fece conquistare ai giallorossi una sfida (1-0) altrimenti insignificante. O il laziale Castroman e il gol del 2-2 ottenuto nell'anno del terzo scudetto romanista. Due carneadi eletti eroi. Altra identità, quella di Paolo Di Canio. Segnò nel suo primo derby e in quello del suo ritorno in Italia, al termine della parentesi britannica. Strano ma vero, riuscì a segnare ed esultare sempre davanti alla stessa curva, la Sud: una beffa per i romanisti, specie la seconda volta.

In quell'occasione i giallorossi - era il 6 gennaio 2006 - partivano favoriti in quel match e i biancocelesti avevano appena cambiato l'allenatore, in panca s'era appena seduto Giuseppe Papadopulo. Ecco, i favori del pronostico. Generalmente vince chi sta peggio alla vigilia. Negli ultimi anni è sempre accaduto, per questo Francesco Totti lunedì sera, alla presentazione ufficiale del suo sito internet, ha dichiarato che 'vincerà la Lazio'. E alla sua scaramanzia s’è accodata pure quella degli speaker delle radio, pronti a giurare che vinceranno gli avversari. Storie, tante. C'è Paolo Negro, difensore laziale che negli anni è diventato un'icona per il popolo giallorosso per via di un autogol storico quanto beffardo. E c'è Nesta, monumentale difensore che andava in bambola ogni volta che doveva affrontare Marco Delvecchio.