Coronavirus / Calcio verso la ripartenza, ma i concerti sono a rischio. Tiziano Ferro: "Vogliamo chiarezza"

Se il calcio ripartirà a porte chiuse, non è ancora chiaro cosa accadrà ai concerti. Tiziano Ferro ospite di Fabio Fazio ha chiesto risposte al Governo...
13.04.2020 10:45 di Antoniomaria Pietoso Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
Coronavirus / Calcio verso la ripartenza, ma i concerti sono a rischio. Tiziano Ferro: "Vogliamo chiarezza"

CORONAVIRUS - Nonostante il miglioramento dei numeri, l'emergenza coronavirus è tutto meno che passata. Come detto da più virologi, dovremo abituarci a convivere con il covid 19 fino a quando non sarà disponibile un farmaco che lo curi con certezza e un vaccino che permetta di non ammalarsi. Fino ad allora le nostre abitudini dovranno cambiare con mascherine, gel disinfettanti e distanza sociale che entreranno a pieno titolo nella nostra quotidianità. Il calcio sembra destinato a ripartire, anche se a porte chiuse e con alcune accortezze. Probabilmente i tifosi potranno tornare sugli spalti solo a partire da Natale, a meno che la scienza non venga in soccorso e non si possa tornare prima ad applaudire i propri beniamini. Se il calcio prova a rialzarsi, un grosso punto interrogativo rimane sui concerti. Con gli stadi impegnati per finire le stagioni rimane molto difficile pensare che i cantanti possano riempire le arene, soprattutto perché lì sarebbe proprio difficile far rispettare il metro di distanza tra le persone. Per i concerti si parla di un rinvio di almeno un anno, ma gli artisti vorrebbero chiarezza.

TIZIANO FERRO - A parlarne ieri sera è stato Tiziano Ferro. Il cantante di Latina si è collegato con Che Tempo Che Fa direttamente dalla sua casa di Los Angeles. Il cantautore ha chiesto delle risposte al Governo per capire cosa accadrà. Ecco le sue parole al programma di Fabio Fazio su Raiuno: “Non sappiamo nulla, i concerti sono formalmente in piedi perché i provvedimenti del governo arrivano fino al 3 maggio. Io ho bisogno di chiedere che si faccia chiarezza, che il governo ci dia delle risposte e anche si esponga, prenda una posizione per noi. In queste settimane il mondo della musica ha fatto vedere di cosa è capace, abbiamo raccolto quasi 8 milioni con ‘musica che unisce’. Anche noi adesso ci meritiamo un minimo di attenzione e di riconoscimento, come tutti gli ambienti lavorativi. Abbiamo sempre fatto tanto e lo faremo ancora per le situazioni di crisi, non solo a livello di intrattenimento ma anche economico. Abbiamo donato personalmente e abbiamo raccolto, si viene da noi musicisti per una richiesta d’aiuto e noi lo facciamo sempre volentieri, ma in questo momento abbiamo bisogno di una risposta. Non per me, per il sogno che ho coltivato per un anno per il tour, ma per chi ancora oggi continua a comprare biglietti, ad oggi sono stati acquistati quasi 500.000 biglietti per i miei concerti, penso alle persone che lavorano sul palco e dietro al palco. Quest’estate abbiamo diritto di sapere se possiamo fare concerti o no, perché noi siamo bloccati, questo per tutelare il pubblico e i lavoratori più fragili, per capire come ripartire. Abbiamo bisogno di risposte, siamo al 3 maggio e ad oggi tecnicamente non possiamo fare nulla essendo il tour a giugno-luglio. Io parlo per me, per l’unica categoria che conosco. E’ giusto che questo si faccia per tutto. Tutti i fan ci stanno chiedendo cosa faremo, a me, a Vasco, a Cremonini. Non sappiamo, stiamo aspettando una risposta, non è una polemica”.

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