IL PRECEDENTE - Juventus-Lazio 0-1, la testa di Simeone sul secondo Scudetto laziale

31.08.2013 10:00 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Juventus-Lazio 0-1, la testa di Simeone sul secondo Scudetto laziale

Juventus-Lazio il ritorno; per i più ottimisti la vendetta. La squadra di Petkovic affronta la Vecchia Signora dopo la cocente sconfitta rimediata in finale di Supercoppa Italiana quando i bianconeri, colpa anche di 5 minuti sciagurati, sommersero i biancocelesti sotto quattro reti. Juventus-Lazio non è mai stata una partita come tutte le altre a partire dalla vittoria laziale in quel di Torino targata Morrone e Maraschi del 1964, passando per il trionfo in Supercoppa davanti al pubblico avversario fino ad arrivare all'1-2 firmato Fiore e momentaneo vantaggio di Nedved, ex ingrato, che esulta. Ma la partita che senza dubbio evoca dolci ricordi nelle menti biancocelesti è quella che si giocò allo Stadio Delle Alpi il 1 aprile del 2000.

I ragazzi guidati da mister Sven-Goran Eriksson si presentano a Torino sulle ali dell'entusiasmo; il turno precedente ha alimentato le speranze scudetto grazie alla vittoria nel derby e alla contemporanea sconfitta della Juventus contro il Milan anche se il vantaggio di 6 punti a 6 giornate dalla conclusione dei bianconeri permette agli uomini di Carlo Ancelotti di avere due risultati su tre a disposizione. La Lazio parte subito forte e colleziona 4 calcio d'angolo nei primi 5 minuti, poi è la Juventus a spaventare gli avversari con Zidane che inventa un pallonetto su cui si fionda Inzaghi che però tocca con un braccio, bravo Farina a fermare il gioco. La partita vive di fiammate, Negro lancia Simone Inzaghi che è bravo a chiudere il triangolo, ma il difensore trova sulla sua strada un Van Der Sar molto attento. Il finale di tempo sorride alla Juventus che fallisce un gol clamoroso con Del Piero prima di andare al riposo con la netta sensazione che, per questa volta, il pareggio sia il risultato più giusto. La seconda frazione di gioco riprende esattamente da dove si era interrotta la prima senza che nessuna delle due squadre riesca a prevalere sull'altra. La Juventus si fa preferire, ma la sorte stasera non sembra essere dalla sua parte. Arrivano cosi i 120 secondi più importanti non solo dell'intero campionato, ma probabilmente di un'intera vita sportiva. Al 20' la Juventus rimane in dieci per l'espulsione di Ferrara che, già ammonito stende Simone Inzaghi. Non passa neanche un minuto che Simeone, pescato ottimamente dal un cross di Veron, gira di testa, trovando l'angolino sul quale Van Der Sar non può arrivare. La Juventus si getta in avanti con la furia di una bestia ferita, ma Ballotta si dimostra insuperabile. Al fischio finale gli uomini di Eriksson fanno festa, Simeone, autore del gol che accorcia le distanze dalla capolista e rilancia le ambizioni scudetto della Lazio, festeggia sotto la curva mostrando con le dita il 3, come i punti che separano i biancocelesti dal secondo scudetto della storia.

Succede cosi che, nella notte degli scherzi, la Lazio ne faccia uno alla sua acerrima rivale, quella Juventus che troppe volte aveva inferto duri colpi ai sogni biancocelesti, infrangendoli spesso sul più bello. La Lazio di campioni come Nesta, Nedved, Almeyda, Simone Inzaghi e Simeone, proprio lui, ripudiato troppo in fretta dall'Inter e decisivo per lo scudetto laziale quanto, se non di più dei gol di Salas e Mancini, dell'estro di Veròn o delle punizioni di Mihajlovic. In quella notte, grazie a quella vittoria la squadra biancoceleste inizierà la rincorsa al suo secondo scudetto e metterà le basi per diventare quella che Sir Alex Ferguson definirà "la squadra più forte del mondo".