Lazio, Mandelli: "Il calcio si autoproduce e ha un importante valore sociale, serve attenzione"

Paolo Mandelli, alla Lazio nella stagione 1986/87 e attualmente allenatore del Chievo Primavera, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, dicendo la propria opinione sul momento attuale del calcio, in piena emergenza Coronavirus: "Credo che dovremo abituarci all'idea di dover convivere per un periodo di tempo con questo virus. E bisogna farlo nel miglior modo possibile, limitando quello che si può. Chiudere tutto sarebbe davvero un tragedia per tutto il Paese. Mi dà fastidio quando si etichettano i calciatori come privilegiati. Hanno dovuto concorrere con gente altrettanto brava, si sono guadagnati quello che hanno. E poi è un mondo che si autoproduce, sostiene gli altri sport e soprattutto non è composto solamente dai calciatori che guadagnano milioni. C'è tanta gente che vive di calcio, bisogna stare attenti. Il calcio ha il potere d produrre tante risorse, sta alle persone che lo governa riuscire a trovare il modo per ottenerle.
ALLENAMENTI - "I club italiani, in particolar modo quelli di Serie A, hanno tutte strutture dove riuscirebbero a garantire quel protocollo di sicurezza che viene richiesto anche per gli allenamenti individuali. Sia che si chiuda o no, bisogna trovare le risorse per garantire che il calcio l'anno prossimo riprenda in maniera importante, è troppo importante a livello sociale. La Lazio è lì, poteva giocarsi lo scudetto, è vero, ma l'importante è che se lo possa giocare negli anni a venire".
Lazio, Lulic resta in Svizzera: si allunga il piano riabilitativo