Il giorno della Pravda, la Lazio si è chiusa! E Sarri...

09.07.2025 07:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla - Lalaziosiamonoi.it
Il giorno della Pravda, la Lazio si è chiusa! E Sarri...
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Il giorno della Pravda. La Lazio si è chiusa. Serrata. Sigillata. Zittita. Un comunicato freddo, stringato, asettico, per dire a tutti come e quando sarà concesso osservare da lontano il ritorno di Sarri. Nessuna conferenza. Nessun contatto con la stampa. Nessuna parola fuori posto.
Il 10 luglio sarà il primo giorno del Sarri bis.

Una scelta di cuore per il tecnico toscano, una decisione che oggi, alla luce di tutto, somiglia a un salto nel buio. Perché Sarri – questo è chiaro – la realtà l’ha scoperta dopo. Dopo le chiacchiere, dopo le telefonate, dopo le pacche sulle spalle. La Lazio lo ha convinto. Gli ha raccontato un futuro.
Poi gli ha consegnato un presente che è un incubo: un mercato bloccato, una rosa ferma, un sistema ingolfato e incapace di mettere in campo un grammo di ambizione vera. La Lazio si è trovata così: impoverita di idee, prigioniera di numeri, lontana da tutto ciò che prometteva di diventare.

Imperizia o incuria? Poco importa. La fotografia è chiara: oggi non si può comprare. Non si può migliorare. Non si può crescere. Si può solo sperare che cambiare l’allenatore basti. È possibile? È probabile? Chissà. Ma di suo, la società non ha messo nulla di più. La prima ad aver tradito l’aspettativa di crescita è stata proprio la Lazio dei bottoni: il presidente, il direttore, il consiglio di amministrazione. Un sistema che ha bloccato gli ingranaggi e mandato in crisi gli unici strumenti per restare competitivi. E Sarri?

Chissà se lo avesse saputo davvero prima, se avrebbe scelto di oltrepassare ancora quel cancello. Chissà se avrebbe pensato di fare un passo indietro, invece di caricarsi un’altra volta la nave sulle spalle. La Lazio è cambiata. Si è trasformata in qualcosa che nessuno riconosce più.
Peggiore? Migliore? Chissà... ora è semplicemente un’altra cosa. Mai era successo di vedere un mercato negato e una comunicazione trincerata in questo modo. Niente ritiro in montagna. Niente contatto con i calciatori. Niente conferenza stampa.

Dopo che Sarri, ironia della sorte, aveva parlato a eventi extra Lazio, con interviste rilasciate a chiunque. Oggi, quando le domande scomode rischiano di scoppiare in faccia, si sceglie di chiudere tutto. Oggi, quando il segreto del mercato vietato è diventato pubblico, si preferisce il silenzio. Oggi, lo stile Pravda diventa il Lazio style. La verità veicolata come unica via per sedare gli animi. La verità di sistema come illusoria strategia per gestire la crisi. Un errore dopo l’altro, un cammino pieno di inciampi, e ancora si continua a sbagliare. La cultura del bavaglio non soffocherà il dissenso. Non saper tendere la mano al proprio popolo finirà per soffocare se stessi. Blindati. Chiusi. Murati vivi. Qualcuno li avvisi: la Lazio sta fuori. La Lazio sono i laziali. È tutta una follia.

La nostra redazione per scelta non invierà domande a Maurizio Sarri. Gli facciamo solo un grande in becco all'aquila!

Pubblicato l'8/07 alle 23:30