Lazio, di padre (compagno) in figlio (avversario): Inzaghi e Peruzzi ritrovano Chiesa e Simeone

Pubblicato il 7/10/18 alle ore 7:00
07.10.2018 07:30 di  Marco Ercole  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi
Lazio, Inzaghi e Chiesa
Lazio, Inzaghi e Chiesa

Il “Cholo” ed Enrico da una parte, Angelo e Simone dall’altra. Chissà quante volte l’avrà detto, il “Mancio”, nel corso della stagione 2002/2003. È l’anno della Lazio della “Banda Mancini”, con l’attuale ct azzurro tornato a Roma dopo la sua prima esperienza in panchina, alla guida della Fiorentina. È un campionato particolare, soprattutto alla luce di quanto accadrà un bel po’ di anni più tardi (anche se ancora i protagonisti non ne hanno la minima idea): in quell’organico, infatti, ci sono contemporaneamente (come non è mai più accaduto) Diego Simeone, Enrico Chiesa (arrivato in estate da Firenze), Angelo Peruzzi e Simone Inzaghi.

LA BANDA MANCINI - Quei quattro, insieme, condividono con Mancini una cavalcata che porta la Lazio a centrare il quarto posto in campionato (valido per la qualificazione in Champions League), arrivando anche alle semifinali di Coppa Italia e Coppa Uefa. In una di quelle partite europee, precisamente in Austria contro lo Sturm Graz, la squadra biancoceleste vince 3-1, doppietta di Inzaghi e gol di Chiesa. In porta c’è Peruzzi, mentre Simeone non è tra i convocati (segnerà però nella successiva gara di campionato, vinta 4-2 sul campo del Piacenza). Un bel gruppo vincente, insomma. Che oltre a essere affiatato sul campo, lo è anche fuori, con le rispettive famiglie. Quando c’è occasione, ad esempio, questi giocatori portano con loro i figli al campo di allenamento. Così capita che Chiesa arrivi con il piccolo Federico, classe 1997, e magari che il Cholo si presenti con Giovanni, due anni più grande: «Mi ricordo - ha raccontato tempo fa Simone Inzaghi - che Diego lo portava e lui invadeva il terreno di gioco. Voleva sempre il pallone».

DI PADRE IN FIGLIO - All’epoca Inzaghi e Peruzzi osservano divertiti quei bambini. Difficilmente avrebbero mai pensato che un giorno, una volta diventati grandi, se li sarebbero trovati di fronte da avversari. Certo, i ruoli ora sono diversi. Simone e Angelo sono rispettivamente allenatore e club manager della Lazio, mentre quei due ragazzini terribili compongono per 2/3 l’attacco della Fiorentina di Pioli. È già successo tre volte che questi quattro siano stati tutti insieme sul campo contemporaneamente, quella di oggi sarà la quarta, ma per loro farà comunque un effetto strano. Soprattutto quando sarà il momento di entrare in campo, con il Cholito e Federico che dovranno andare da una parte, Angelo e Simone dall’altra. Stavolta toccherà all’arbitro dirlo, non a Roberto Mancini. Lui, al massimo, si potrà accontentare di assistere alla partita dalle tribune dello Stadio Olimpico. Quello in cui, 15 anni fa, con lui sul campo c’erano pure Inzaghi, Peruzzi, Simeone e Chiesa.