AIC, Calcagno: "I ritmi non sono sostenibili, così il calcio abbassa il suo livello"

Intervenuto ai microfoni di TMW il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, si è espresso sulla situazine dei calciatori e dei ritmi serrati a cui sono sottoposti i calciatori.
"Il nostro pensiero è quello condiviso dal FIFPro, il sindacato mondiale dei calciatori. Già prima della pandemia abbiamo sostenuto che i ritmi di oggi non siano sostenibili. Gli infortuni ci hanno dato ragione, ma non è solo quello: tutelare i top player significa tutelare lo spettacolo. Rischiamo, per massimizzare i ricavi nel breve periodo, di distribuire un prodotto di più basso livello. Oggi più che mai la salute dei calciatori si sposa con una redistribuzione migliore. Non si tratta di dire no alle grandi competizioni: sappiamo tutti che portano soldi. Il tema è distribuirlo meglio, temiamo una concentrazione eccessiva. Ci dobbiamo chiedere che tipo di calcio vogliamo, e se la passione sia tutelabile oppure no".
"La causa instaurata contro la FIFA è accompagnata dall’associazione delle leghe mondiali. Abbiamo anche le leghe con noi, ma proprio perché oggi dobbiamo cercare di tutelare il nostro mondo sotto tutti i punti di vista. Io sono convinto che, alla lunga, tutto questo non ci porterà ad avere un mondo più sostenibile".
Questo articolo è redatto da Lalaziosiamonoi.it. La riproduzione, anche parziale, dell’articolo senza citazione è vietata. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge. Per tutte le notizie, mercato, interviste, esclusive e aggiornamenti in tempo reale sul mondo Lazio seguite Lalaziosiamonoi.it sul portale, sulla nostra app e su tutti i nostri social. Il sito web più letto dai tifosi della Lazio since 2008.