Calcioscommesse, Gervasoni parla di altre 10 partite sospette, 3 di serie A, due riguardano la Lazio. Zamperini nega che Mauri sia il contatto, la società si dichiara estranea

pubblicato ieri alle 21,35
28.12.2011 09:30 di  Marco Ercole   vedi letture
Fonte: ilmessaggero.it/repubblica.it/gazzetta.it
Calcioscommesse, Gervasoni parla di altre 10 partite sospette, 3 di serie A, due riguardano la Lazio. Zamperini nega che Mauri sia il contatto, la società si dichiara estranea
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© foto di Federico De Luca

CREMONA – Nella giornata di oggi si è aperto un nuovo spiacevole capitolo della vicenda del calcio scommesse che nell’ultimo periodo si è abbattuta sul calcio italiano. In un lunghissimo interrogatorio durato oltre cinque ore, il difensore del Piacenza Carlo Gervasoni ha infatti rivelato ulteriori indiscrezioni come viene riportato su il messaggero.it: “Nell'ultimo interrogatorio davanti al pm e in quello di venerdì davanti al Gip, il calciatore del Piacenza Carlo Gervasoni, ha parlato di altre 10 partite, rispetto a quelle note alla magistratura, 3 delle quali di serie A. Lo si è appreso alla conclusione dell'interrogatorio del calciatore del Piacenza. Gervasoni, nei due colloqui con i magistrati, avrebbe fatto inoltre il nome di una ventina di giocatori che potrebbero essere coinvolti nel giro delle partite truccate. Ha spiegato, inoltre, che delle combine di 3 partite di serie A di cui ha parlato, due sarebbero andate a buon fine. Palermo-Bari 2-1; Lazio-Genoa 4-2; Lecce-Lazio 2-4: sono le tre partite sospette dello scorso campionato di serie A che, secondo quando si apprende, il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni avrebbe indicato ai pm come quelle su cui si sarebbe concentrata l'attenzione dell'organizzazione che alterava i risultati”. Il giocatore del Piacenza ha poi continuato parlando del coinvolgimento di altri giocatori (tra i quali non c’è nessun nome importante), come viene descritto sempre sul portale web del quotidiano Il Messaggero: “Gervasoni, a quanto è stato possibile apprendere, avrebbe sostenuto che l'organizzazione avrebbe tentato di manipolare i tre incontri, corrompendo diversi giocatori. Una versione che gli investigatori devono ancora verificare, visto che finora sono emersi solo sospetti su alcune delle squadre, ma nessuna prova. Su Lecce e Bari si era già focalizzata l'attenzione degli investigatori, mentre su Lazio, Genoa e Palermo bisognerà ora approfondire gli aspetti indicati dal giocatore nel corso dell'interrogatorio”.

Le parole di Gervasoni, viene scritto su La Repubblica in un articolo a firma di Giuliano Foschini e Marco Mensurati, trovano riscontro nelle carte visto che “analizzando i dati relativi ad alcune chiamate sull’asse Roma-Singapore intercorse il 14 maggio del 2011, gli investigatori della Sco, in una nota del 1° novembre del 2011 scrivono: «A conferma dell’assunto secondo il quale l’organizzazione invia i propri emissari per parlare direttamente con i giocatori e/o dirigenti coinvolti nella manipolazione delle partite, di particolare valenza investigativa appare essere la circostanza che la cella impegnata da Kondic (Viktor, uno degli indagati che in quel momento era sotto intercettazione) è quella di Formello (…) via delle Macere dove si trova la cella è contigua proprio al centro sportivo (…)». Ma Kondic non è l’unico indagato presente a Formello, secondo la polizia in quel momento. Ce n’è anche un altro Thamrong Prachum: «Dalla comparazione delle celle impegnate dai due telefoni in orari diversi è addirittura possibile ipotizzare che Kondic e Parachum (due esponenti del gruppo degli Zingari, ndr) si trovavano insieme a Formello»”.

Il rapporto inoltre, come viene scritto sulla Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Francesco Ceniti e Davide Romani, parla anche di una “possibile visita nell’albergo che ospitava nella capitale la squadra del Genoa. Insomma, sarebbe il solito modus operandi già visto in casi simili”. In più, altro dato da non sottovalutare, è il ricordo dell’atteggiamento dei tifosi laziali in quella partita visto che al termine del primo tempo fischiarono sonoramente la loro squadra per una prestazione non all’altezza.

Sempre in riferimento a questi temi, che sono solamente una parte dell’indagine complessiva che investe molte altre squadre e anche alcuni giocatori importanti, nel successivo interrogatorio, quello ad Alessandro Zamperini, il Pubblico Ministero Di Martino ha chiesto esplicitamente se ci fossero stati eventuali contatti per le combine con il calciatore biancoceleste Stefano Mauri, a giudizio degli inquirenti il contatto necessario per garantire i tarocchi. Non si sa ancora il motivo del perché il pm abbia chiesto direttamente del calciatore brianzolo, le prime ipotesi sono che sia stato fatto il suo nome da Gervasoni, ma per sapere la verità bisognerà aspettare ancora un po’. Resta il fatto che Zamperini ha assolutamente negato un coinvolgimento del numero 6 della Lazio, sebbene le sue parole, come viene ancora riportato sulla Gazzetta dello Sport, non abbiano convinto gli inquirenti che “considerano reticente anche la scusa sulla sua presenza nell’albergo che ospitava la squadra del Lecce prima della gara con la Lazio. Davanti al Gip Zamperini se l’era cavata con un «mi aveva invitato un amico a vedere la partita». Ieri ha fatto qualche ammissione: «Ero lì per cercare un contatto con qualcuno del Lecce», ha detto al pm”.

In tarda serata, la Lazio ha comunicato attraverso una nota ufficiale del club di essere totalmente estranea a qualsiasi indagine di calcioscommesse e di ribadire la sua posizione già manifestata subito dopo la partita pareggiata con il Chievo.