Covid, i dati della vaccinazione nel mondo: crollo di contagi e ricoveri - FT

Da ieri è stata sospesa in via prudenziale la vaccinazione con AstraZeneca in Italia e in molti altri paesi europei (tra cui Germania, Francia, Spagna, Portogallo). Già giovedì l'EMA (l'agenzia europea dei medicinali), dopo aver fatto tutte le verifiche del caso, potrebbe dare nuovamente il via libera ad AstraZeneca. Nel resto del mondo, Regno Unito incluso, la campagna vaccinale sta proseguendo, addirittura in Israele più della metà della popolazione ha ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer. Questi paesi rappresentano un laboratorio utilissimo per fornire dati sensibili sull'efficacia dei vaccini.
CONTAGI - Sullo sviluppo del contagio in Israele è emblematico il dato diffuso dal Weizmann Institute e riproposto da Di Martedì su La7 (prima immagine in basso). Il confronto è nello svilupppo dell'Rt (indice del contagio) dopo la seconda e poi terza ondata. Nel primo caso (linea azzurra) l'assenza di vaccinazione non ha impedito all'Rt di schizzare dopo 50 giorni a 1,23; nel secondo caso, nonostante lo sviluppo della variante inglese (del 40% più contagiosa), la schermo del vaccino ha fatto crollare l'Rt a 0,7 dopo 35 giorni, in un andamento al ribasso ormai stabile da più di 10 giorni. Nel frattempo il governo israeliano ha iniziato con le riaperture di tutti i settori.
RICOVERI - Interessante anche il dato dei ricoveri. Considerando Israele, Regno Unito e Stati Uniti, dove la prima dose ha raggiunto rispettivamente il 59%, 37% e 21% della popolazione (in Italia l'8,5%) (seconda immagine in basso) si evince che la vaccinazione fa crollare i ricoveri (terza immagine in basso). Emblematico il caso del Regno Unito che fino a fine gennaio aveva circa 600 ricoveri per un milione di abitanti e oggi ne ha circa 100. Gli Stati Uniti toccavano 400 ricoveri per un milione di abitanti nella prima settimana di gennaio e oggi sono a circa 100. In Israele il picco è di 300 ricoveri per un milione di abitanti a fine gennaio e oggi è in discesa a 100. Crollo di contagi e ricoveri, la speranza di un rapido ritorno alla vita normale è legata proprio a questi dati.